In Val d’Orcia ho trascorso poco meno di una settimana, un periodo di tempo ideale per scoprire gran parte dei borghi medievali di una delle zone più suggestive della Toscana. Le distanze non sono eccessive ed è possibile pianificare itinerari di una giornata che toccano facilmente le località di maggiore interesse. Abbiamo scelto il paese di Montalcino come base e da lì abbiamo cominciato a spostarci in auto scarrozzando lungo le strade panoramiche della zona, tra dolci colline e rigogliosi vigneti.
In questo post vi parlerò quindi di un possibile itinerario da seguire, a partire dal delizioso paese di San Quirico d’Orcia, che dista da Montalcino appena 15 km.
San Quirico d’Orcia
San Quirico d’Orcia conserva ancora la struttura urbanistica medievale di un tempo. Facile da visitare, tutti i monumenti più importanti sono dislocati nei pressi del corso principale, via Dante Alighieri. La nostra passeggiata è cominciata dall’ingresso sud del centro storico, lì dove fanno bella mostra lo Spedale della Scala sulla destra e la chiesa romanica di Santa Maria Assunta sulla sinistra. Lo Spedale (oggi abitazione privata) offriva ricovero ai viandanti che un tempo percorrevano la Via Francigena. Un po’ come il cammino di Santiago de Compostela ancora oggi la via Francigena continua ad essere percorsa da decine di pellegrini ogni giorno ed è per questo facile imbattersi in piccoli gruppi di passaggio o alla ricerca di una sistemazione. Alle spalle della chiesa di Santa Maria Assunta si estendono gli Horti Leonini, un esempio di giardino all’italiana caratterizzato da ampie fughe prospettiche. Progettati intorno al 1580 da Diomede Leoni rappresentano un luogo ideale dove passeggiare durante le calde giornate estive. Percorrendoli in tutta la sua lunghezza è possibile arrivare alla piazza principale di San Quirico con la chiesa di San Francesco, comunemente chiamata “chiesa della Madonna”. Proseguendo lungo via Dante Alighieri è possibile raggiungere i cinquecentesco Palazzo Chigi Zondadari, oggi sede del Municipio, e la Collegiata, un’altro edificio romanico costruito in pietra arenaria e travertino di Bagno Vignoni. Entrambi distano poche centinaia di metri dall’unica porta del paese rimasta in piedi, Porta ai Cappuccini.
San Quirico d’Orcia |
Cappella della Madonna di Vitaleta
Sulla strada panoramica che da San Quirico d’Orcia porta a Pienza è situato uno dei soggetti preferiti dai fotografi, la Cappella della Madonna di Vitaleta, spesso presente sulle cartoline della Val d’Orcia. Visibile sulla destra appena usciti dal paese, per raggiungerla è necessario imboccare una sterrata per pochi chilometri fino a raggiungere una pozza d’acqua salmastra nei pressi di un cancello dove parcheggiare l’auto. Da qui è necessario proseguire a piedi per una decina di minuti fino ad arrivare sulla sommità di una collinetta dove si erge la piccola cappella nel bel mezzo di alcuni cipressi. Immersa negli splendidi paesaggi della campagna toscana l’edificio è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.
San Quirico d’Orcia, Cappella della Madonna di Vitaleta |
Pienza
Conosciuta nel Rinascimento come la città “ideale” anche Pienza è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Fu proprio nel Rinascimento che Pienza vide nascere i suoi monumenti più importanti grazie all’umanista Enea Silvio Piccolomini, diventato poi Papa Pio II. L’idea di Piccolomini era quella di creare una città utopica che incarnasse i valori della società classica italiana. Passeggiare tra gli stretti vicoli di Pienza vuol dire quindi ripercorrere gli antichi fasti di un tempo tra armoniosi palazzi e antichi edifici religiosi dall’inconfondibile color miele del travertino. Percorrendo la pedonale via Gozzante si giunge in breve a piazza Pio II attorno alla quale si aprono quelli che sono i principali monumenti di Pienza: la Cattedrale dell’Assunta, che conserva all’interno le opere di alcuni dei maggiori artisti senesi di un tempo, il Palazzo Comunale, il Palazzo Vescovile, e l’imponente Palazzo Piccolomini dal cui loggiato si apre una splendida vista sulle colline della Val d’Orcia. Risalente al periodo medievale sono invece le mura e la chiesa di San Francesco.
Pienza |
Monticchiello di Pienza
Monticchiello di Pienza è la sorpresa di questo itinerario, un borgo medievale fortificato in cui il tempo sembra essersi fermato, con stretti vicoli e vecchie abitazioni adornate da edere rampicanti e piante in fiore. Entrando dalla porta del paese si raggiunge in breve la Chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo, il monumento più importante del centro abitato. Monticchiello è riuscito far parlare di sè anche al di fuori dei propri confini grazie all’esperienza del “teatro povero” che nasce proprio qui sul finire degli anni sessanta per denunciare difficile situazione demografica che si sta configurando in paese. Lo spopolamento e l’abbandono delle campagne che un tempo rappresentavano la principale fonte di sostentamento si ripercuotono in maniera negativa sulla realtà del borgo, ecco quindi l’idea della comunità di ritrovarsi in piazza in estate per denunciare attraverso spettacoli drammaturgichi la situazione.
Monticchiello di Pienza |
Bagno Vignoni
Ultima tappa di questo itinerario sono le sorgenti termali di Bagno Vignoni, lì dove il monte Amiata mette in mostra tutte le sue virtù vulcaniche. Ci siamo fermati qui pochi minuti per ammirare la piazza principale del piccolo insediamento, Piazza delle Sorgenti con la piccola chiesa di San Giovanni Battista, quasi interamente occupata da una grande vasca medievale dove l’acqua sale in superficie e sgorga a una temperatura di ben 52°C. Le sorgenti termali di Bagno Vignoni sono state utilizzate fin dai Romani in quanto le sue acque, dall’alta concentrazione di solfato di magnesio e solfato di calcio, presentano proprietà curative contro malattie cutanee, reumatiche, respiratorie e artritiche.
Bagno Vignoni |
Anna Bernasconi Art dice
Sono stata a San Quirico e a Pienza in due vacanze diverse, così non ho fatto la strada che li collega e mi son persa la cappella preferita dai fotografi… e va beh, fortuna che c'è abbondanza di meraviglie da quelle parti! 😀
Manuel Santoro dice
Ah beh allora devi rimediare, si dice non c'è due senza tre… 😛
Anna Bernasconi Art dice
Eh… farò lo sforzo di tornare! 😛
Quest'anno però credo che finalmente toccherà all'Abruzzo, l'idea è di fare, a settembre, una settimana lì e una in Valnerina che avevo iniziato a scoprire lo scorso anno. Vedremo!
Manuel Santoro dice
Ottima scelta, se hai bisogno di consigli sai a chi chiedere 🙂