
Dopo due giorni di freddo e pioggia splende finalmente il sole sui Sibillini. Alzo la serranda della mia camera d’hotel ed eccole lì, in tutto il loro splendore, le vette della catena montuosa finalmente sgombre di nubi. Oggi ci attende un breve itinerario in auto lungo il versante marchigiano del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
![]() |
I Monti Sibillini visti dall’Hotel Paradiso di Amandola |
Ringraziamo l’hotel Paradiso di Amandola della calda ospitalità ricevuta e ci mettiamo subito in viaggio per raggiungere la prima tappa di giornata, il lago di Fiastra, distante poco più di trenta chilometri. Con il sole il paesaggio è tutta un’altra cosa e ciò che ci colpisce subito sono i colori che contraddistinguono le montagne circostanti: sfumature di verde, giallo, arancio, marrone e chi più ne ha più ne metta. L’autunno è ormai arrivato in quest’angolo di Marche. Il primo approccio con il lago l’abbiamo dal camminamento costruito al di sopra della diga. Il lago di Fiastra è infatti un bacino artificiale costruito a partire dal 1955 per fornire energia elettrica nella Vallata del Fiastrone. Dalla diga partirebbe un’interessante escursione adatta a tutti per raggiungere le vicine Lame Rosse, particolari conformazioni rocciose dalla colorazione rossastra, e le Gole del Fiastrone ma quest’oggi non abbiamo molto tempo, sarà per un’altra volta. Lo scorcio che offre il vicino abitato di San Lorenzo al Lago è sicuramente più suggestivo, con le nuvole bianche che si riflettono nell’acqua, la rigogliosa vegetazione boschiva ed alcune persone intente a pescare lungo una placida ansa.

![]() |
Lago di Fiastra |
Il vicino paese di Fiastra ospita un interessante museo che visitiamo molto volentieri: all’interno del Centro Visita del Parco è ospitato il Museo del Camoscio, una struttura ideale per scolaresche e famiglie con bambini dedicata a questa specie che negli ultimi anni è tornata a popolare i Monti Sibillini. Continuiamo il nostro itinerario salendo progressivamente di quota. Lungo la strada è inevitabile una sosta al solitario Santuario della Madonna di Macereto, risalente alla prima metà del XVI secolo e situato all’interno del territorio comunale di Visso. Il santuario fa parte di un complesso più ampio comprendente la chiesa, la Casa dei Pellegrini, la Casa del Corpo di Guardia ed il Palazzo delle Guaite. Peccato che sia possibile osservare la basilica solamente dall’esterno in quanto quest’oggi chiusa al pubblico.

![]() |
Visso, Santuario della Madonna di Macereto |
Proseguendo arriviamo a quella che per me è la vista simbolo di questo weekend trascorso nel Parco, con il dirupato Monte Bove sullo sfondo e le mucche che pascolano in primo piano. La vista di paesaggi spettacolari come questo, dopo alcuni giorni di maltempo, mi convincono sempre più della necessità di tornare qui in futuro, magari per un trekking.

![]() |
Scorci del Parco Nazionale dei Monti Sibillini |

![]() |
Monte Bove |
A proposito di trekking, a pranzo ci attendono presso il Rifugio Cupi, una delle tappe del Grande Anello dei Sibillini. Il rifugio si rivela una degna conclusione per il nostro weekend in terra marchigiana in quanto possiamo provare nuovamente piatti tradizionali della cucina dei Monti Sibillini, con antipasti di salumi e formaggi, legumi del posto come la roveja e le lenticchie e un invitante primo piatto, strangozzi al ragù di pecora. Le sorprese comunque non sono finite. La strada di ritorno offre a noi ulteriori scorci suggestivi da immortalare con le nostre reflex.
IL CONSIGLIO: per chi avesse a disposizione più tempo consiglierei di aggiungere a questo itinerario una visita al centro abitato di Visso con interessanti palazzi rinascimentali e altri edifici religiosi di particolare pregio artistico e storico.

![]() |
Lungo la via di ritorno. Il borgo di Appennino |
Lascia un commento