Probabilmente non avrete mai sentito parlare di Maurits Cornelis Escher eppure le sue litografie caratterizzate da mondi impossibili sono apprezzate in tutto il mondo. Ma almeno una volta nel corso della vostra vita vi sarà capitato di imbattervi in prospettive quasi irrealizzabili e paradossi frutto della sua immaginazione. Una vera e propria sfida alla percezione che nasconde sotto di sé formule matematiche e teoremi geometrici.
Ma cosa c’entra questo bizzarro artista olandese con il mio blog di viaggio? L’Italia ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nella sua vita. Nel Belpaese ha trascorso ben dodici anni ed in cerca d’ispirazione ha avuto la possibilità di girarlo in lungo e in largo.
Anche l’Abruzzo e le sue montagne sono meta dei suoi vagabondaggi. Per un olandese come lui abituato ai paesaggi lineari e composti del nord Europa fu impossibile non rimanere affascinato, tanto che decise di tornare qui una seconda volta con l’intenzione di realizzare un libro illustrato mai portato a termine. Di quel progetto rimangono comunque numerose immagini che testimoniano la sua presenza in alcuni paesi dell’entroterra come Sulmona, Goriano Sicoli, Scanno, Opi, Anversa degli Abruzzi e Castrovalva. Di quest’ultimo deve essere rimasto particolarmente entusiasta perchè sono diverse le litografie dedicate.
La più famosa, che per motivi di copyright non posso inserire nel blog, ritrae il centro abitato con una prospettiva verso nord-ovest. Punto d’osservazione uno stretto sentiero ai piedi del villaggio. In primo piano si possono scorgere alcune piante in fiore, una lumaca ed uno scarabeo mentre sulla destra, nella vallata sottostante, fanno bella mostra alcuni campi coltivati e due centri abitati, Anversa degli Abruzzi e più in lontananza Casale, frazione di Cocullo.
Proprio Castrovalva ho avuto la possibilità di scoprirla in una di quelle giornate che per sempre rimarranno impresse nella mia memoria, perchè in dolce compagnia. Già visibile in lontananza percorrendo l’autostrada A25, siamo usciti nei pressi del paese di Cocullo e da lì abbiamo seguito le indicazioni lungo la suggestiva strada che taglia in due le Gole del Sagittario in direzione di Scanno. Abbiamo quindi svoltato lungo una tortuosa via in salita che tornante dopo tornante ci ha permesso di arrivare ai piedi del borgo dopo aver superato un’angusta galleria. Per un paese che in inverno conta appena una trentina di abitanti e qualche gatto potete ben immaginare che non abbiamo impiegato molto a visitarlo.
Castrovalva, adagiata su uno sperone roccioso a quota 820 metri sul livello del mare, mostra una forma stretta ed allungata. Una manciata di abitazioni e ben tre chiese caratterizzano il borgo. Via della Fonte permette l’accesso nel cuore del centro e conduce in breve a Piazza Risorgimento dove è situata la settecentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria ad Nives (S. Maria della Neve). Qualche decina di metri più avanti l’Arco Medioevale rappresentava l’antica porta di ingresso. La piccola chiesa della Madonna delle Grazie e la chiesa di San Michele Arcangelo risalente al XII secolo sono gli altri due edifici religiosi del paese che offre un’ampia veduta panoramica sulla vallata che racchiude i paesi di Anversa, Cocullo e il Casale, ed in lontananza, parte della Valle Peligna.
Castrovalva |
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