Nella regione dell’Estremo Nord del Camerun, al confine con la Nigeria, vi è un villaggio, Tourou, dove le donne di etnia Hide mantengono una tradizione, quella di indossare calebasse finemente decorate come copricapo.
Ho visitato il villaggio durante l’animato mercato transfrontaliero del giovedì.
Contenuti del post
Dove si trova Tourou
Tourou è situata nel dipartimento di Mayo-Tsanaga, nella regione dell’Estremo Nord, proprio sul confine con la Nigeria. L’area di Tourou si trova a nord del distretto di Mokolo. Confina a nord con il distretto di Mayo Moskota, a est con il distretto di Koza, a sud con il distretto di Mogode e la cittadina di Mokolo e a ovest con due regioni nigeriane: Adamawa e Borno. Tourou copre una superficie di 248 km2.
Il centro di Tourou dista 36 km da Mokolo e 30 km da Koza. Qui vivono in perfetta armonia cinque gruppi etnici. Sono la maggioranza Hide, i Mafa, i Vengo, i Gossi e i Peuhl, che vivono a Wandaï.
I cristiani sono il 63%, gli animisti il 23% e i musulmani il 14%. La zona è composta da 16 villaggi e da altri sei che costituiscono il centro di Tourou.
Chi sono gli Hide (o Tur)
Gli Hide o Tur sono una popolazione che occupa principalmente le pendici orientali delle montagne di Turu, situato in un’area vicina al confine, che scorre da nord a sud a un’altitudine di circa 1200 metri. La maggior parte degli Hide/Tur risiede in Camerun, formando una comunità radicata nella regione degli altopiani occidentali del paese e parlano l’Hide, una lingua di origine ciadica.
La popolazione dei vicini orientali degli Hide/Tur è rappresentata dai Mafa, mentre a nord si trovano i Gvoko, e a sud i Vizik e i Mabas. A ovest, gli Hide/Tur condividono confini con i Waga e i Vemgo. Tuttavia, è degno di nota che alcuni dei vicini occidentali, i Waga e i Vemgo, si sono trasferiti e insediati nelle pianure occidentali, a nord di Madagali.
Questa regione caratterizzata da montagne e alture è importante sia per il suo significato culturale che per la sua posizione strategica vicino al confine internazionale. Le comunità degli Hide/Tur e dei loro vicini condividono legami storici e culturali, mentre al contempo sono influenzati dalle dinamiche transfrontaliere.
La vita degli Hide/Tur si svolge in un ambiente montagnoso, dove l’agricoltura e l’allevamento del bestiame sono attività vitali per il loro sostentamento. Queste comunità sono spesso caratterizzate da una forte identità culturale e tradizioni radicate, che si esprimono attraverso cerimonie, danze, artigianato e attività sociali.
Nonostante la ricchezza della loro cultura e tradizioni, gli Hide/Tur e le comunità circostanti affrontano anche sfide socioeconomiche, come l’accesso limitato a servizi sanitari, istruzione e infrastrutture adeguate. La cooperazione tra le diverse comunità e una gestione consapevole delle risorse sono fondamentali per affrontare tali sfide e preservare la ricca diversità etnica e culturale di questa regione.
Il mercato transfrontaliero di Tourou e i copricapi di calebasse
L’occasione migliore per conoscere il villaggio di Tourou è durante il pittoresco mercato transfrontaliero del giovedì. Situato così vicino al confine da essere influenzato dalla vicina Nigeria, la valuta più comunemente accettata è il Naira nigeriano.
Le donne Hidé sono facilmente riconoscibili per le calebasse decorate con disegni geometrici che utilizzano come copricapo. Giungono in gran numero al mercato, portano con sé le loro preziose mercanzie, pronte a barattare e scambiare notizie. Il bili-bili, una birra tradizionale di miglio, è uno dei beni più preziosi e ambiti scambiati nel mercato.
Le animate viuzze del mercato sono colme di bancarelle colorate, su cui vengono esposti oggetti artigianali, spezie aromatiche e generi alimentari. I colori accesi delle stoffe tradizionali indossate dai mercanti si intrecciano in un caleidoscopio di culture e tradizioni.
Il mercato transfrontaliero di Tourou è molto più di un semplice luogo di commercio. È un punto d’incontro tra diverse culture, un esempio di come le tradizioni secolari e le persone possano fondersi e continuare ad essere tramandate.
La calebasse in Africa
Per chi non la conoscesse la calebasse è una pianta versatile, appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee. Il nome calebasse si riferisce sia alla pianta erbacea annuale che al suo particolare frutto, una specie di zucca dalla forma unica.
In italiano, è conosciuta con diversi nomi, tra cui zucca a bottiglia, zucca da vino, cocozza o zucca legenaria, il cui nome scientifico è Lagenaria siceraria. Originaria delle zone tropicali dell’Africa e del Sudamerica, la calebasse ha una lunga storia di utilizzo da parte delle popolazioni locali, risalente a tempi antichi.
Il frutto della calebasse è molto interessante poiché può assumere forme stravaganti e fantasiose, da frutti allungati a quelli sferici e molto grandi, con diametri che variano da 15 a 60 cm. Quando il frutto è ancora giovane e tenero, può essere consumato come cibo, ma quando matura, le popolazioni locali preferiscono lasciarlo seccare sulla pianta. Una volta seccati, i frutti vengono raccolti e utilizzati per la fabbricazione di oggetti di vario genere.
Se a Tourou le donne Hide utilizzano la calebasse come copricapo, in Africa occidentale, in particolare in paesi come Mali, Senegal e nella regione del fiume Niger, le popolazioni hanno sviluppato un uso particolare per i grandi frutti sferici della calebasse. Invece di consumarli come cibo, queste comunità li destinano alla produzione di oggetti per il trasporto di liquidi e scodelle per la cucina.
Le grandi calebasse vengono impiegate dalle donne in cucina per pulire il riso o il miglio prima di cuocerlo nelle pentole. Inoltre, nei villaggi Peul, una popolazione numerosa dell’Africa occidentale tradizionalmente dedita all’allevamento nomade, le calebasse sono utilizzate per versare e consumare il latte di vacca fresco o cagliato, sfruttando il supporto di grandi cucchiai realizzati proprio con il frutto della calebasse.
Oltre al suo uso pratico, la calebasse svolge un ruolo significativo anche nell’ambito musicale dell’Africa occidentale. Infatti, i frutti della pianta vengono utilizzati per fabbricare diversi strumenti musicali, grazie alla loro capacità di fungere da cassa di risonanza. Strumenti come la kora, uno strumento simile a un’arpa, lo xalam/ngoni, una sorta di chitarra tradizionale, il goje, che ricorda un violino, e il balafon, un xilofono tradizionale, sono tutti realizzati con la calebasse, conferendo loro un suono unico e caratteristico.
La creatività e l’uso poliedrico della calebasse non si fermano qui. In Africa, questo frutto è utilizzato in molti altri modi creativi e artistici. Alcune persone lo utilizzano per creare vasi per orti verticali, mentre altre lo trasformano in oggetti d’arte decorandolo con bombolette spray di vari colori o incidendolo con strumenti appuntiti.
La battaglia di Tourou
Tutta la zona, negli ultimi anni, ha risentito fortemente della presenza del movimento jihadista Boko Haram, insediato nella vicina Nigeria ma protagonista di diverse incursioni nel territorio.
In particolare è diventata storia la battaglia di Tourou svoltasi sul Monte Gossi il 7 giugno 2014, durante l’insurrezione del movimento jihadista.
Gli avvenimenti
Nel 2014, alla fine del mese di maggio, il Camerun schierò circa 3.000 soldati per proteggere la regione dalle incursioni di Boko Haram. Il 28 maggio, l’esercito camerunese respinse due attacchi di Boko Haram ad Achigachia, a Mayo-Tsanaga, e ad Amchidé, a Mayo-Sava. Il 30 e 31 giugno scoppiarono nuovi combattimenti a Limani, a nord di Maroua. Il 1° giugno, le autorità camerunensi annunciarono l’uccisione di una quarantina di uomini di Boko Haram in combattimenti a ovest della città di Kousseri.
Ciò scatenò la reazione di Boko Haram. La sera del 6 giugno 2014, un gruppo di 200 combattenti islamici di Boko Haram stabilirono una base sul Monte Gossi a Tourou.
Il giorno successivo, l’esercito camerunese ha attaccato le forze di Boko Haram sul Monte Gossi, impegnando le sue forze d’élite del Battaglione di intervento rapido (BIR); 118 ribelli islamisti e due soldati camerunesi sono stati uccisi nei combattimenti del 7 giugno.
Gli attacchi condotti dal movimento jihadista Boko Haram dal 2013 e la guerra dichiarata contro di esso dal Camerun nel maggio 2014 hanno avuto un impatto negativo sulla situazione economica del Camerun in generale e della regione dell’Estremo Nord in particolare.
Dal 31 dicembre 2017 a tutto il 2018 ci sono state altre 7 incursioni con un totale di 11 morti ed ingenti danni materiali. Attualmente la situazione sembra essere più tranquilla.
Viaggi di gruppo in Camerun dall’Italia
Da qualche anno collaboro con il tour operator Kanaga Africa Tours.
Kanaga Africa Tours è un Tour Operator Italiano in Africa, che da oltre 10 anni propone un turismo sostenibile nei 54 stati africani, Camerun incluso.
Scopri qui altri post sul Camerun
Lascia un commento