Un viaggio arrivato in maniera inaspettata. Una terra, l’Iran, che mi ha sempre suscitato particolare interesse ma vuoi per un motivo, vuoi per un altro ho sempre preferito altri Paesi, fino a quando un’offerta della nostra compagnia di bandiera Alitalia ha attirato la mia attenzione. Mi sono ritrovato così a trascorrere qui otto giorni e a pianificare la vacanza poco tempo prima della partenza. Se inizialmente la mia idea era di visitare Shiraz, Yazd e Isfahan, alla fine ho optato per le prime due con la speranza di tornare presto da queste parti.
In questo articolo vi parlerò di Shiraz, una città che ha saputo conquistarmi giorno dopo giorno e che proprio per questo motivo è riuscita nell’intento di cambiare i miei piani, escludendo a malincuore Isfahan. A Shiraz gran parte del tempo l’ho trascorso in compagnia di Mahsa e della sua famiglia. Non finirò mai di ringraziarli, mi sono sentito a casa fin dal primo momento e rispecchiano in pieno tutto ciò che di buono si dice sull’ospitalità iraniana.
Veniamo al dunque. La città, da oltre duemila anni, è celebrata come culla della cultura persiana. Shiraz ospita le tombe di due poeti mete di pellegrinaggio da tutto l’Iran, Hafez e Sa’di. Famosa inoltre per gli usignoli e per il vino può vantare incantevoli moschee e antiche testimonianze del suo splendore passato. Shiraz fu infatti capitale del Paese durante la dinastia Zand nella metà del settecento. Gran parte delle attrazioni sono concentrate nella città vecchia, il cui centro coincide con Shohada Square conosciuta anche con il nome di Shahrdari.
Per facilitare una visita in città ho pensato quindi di elencare dieci luoghi da non perdere durante un viaggio nel principale centro del sapere persiano:
Aramgah-e Sa’di
Ho visitato il mausoleo durante una fresca e piovosa giornata primaverile che ha regalato anche un vivace arcobaleno. La tomba del poeta Sa’di è situata all’interno di un colonnato di pietra costruito durante l’epoca dei Phalavi ed è circondato da giardini curati e in fiore.
Shiraz, Aramgah-e Sa’di |
Qur’an Gate
Qu’ran Square ospita quella che un tempo rappresentava una delle principali porte di accesso alla città. Il Qu’ran Gate, conosciuto anche con il nome di Darvazeh Qu’ran, era il luogo in cui in passato erano custoditi due Sacri Corani, attualmente custoditi nel Museo Pars. La tradizione voleva che tutti coloro che passassero al di sotto dei testi sacri prima di un viaggio fossero protetti da eventuali imprevisti. Accanto al Qur’an Gate si estendono rigogliosi parchi pubblici con cascate, vedute panoramiche sulla città e perfino la tomba di un altro poeta locale, Khajoo-e-Kermani.
Shiraz, Qu’ran Gate |
Arg-e Karim Khan
Il centro di Shiraz è dominato da questa imponente fortezza risalente alla dinastia Zand. Quattro torri circolari e possenti mura caratterizzano la struttura. Gli interni, che ho visitato all’orario all’orario di chiusura (sarebbe stato meglio alle luci del giorno), ospitano un cortile adornato da piante di agrumi e un piccolo museo nelle camere che si aprono attorno ad esso.
Shiraz, Arg-e Karim Khan |
Aramgah-e Hafez
Il tramonto è il momento migliore per rendere omaggio a quello che a Shiraz e in tutto l’Iran è considerato come una figura mitica. I versi del poeta Hafez sono conosciuti da gran parte degli iraniani che vengono qui per celebrare il faal-e Hafez, un rituale secondo il quale basta sfogliare un volume di Hafez per conoscere le sorti del proprio destino. La tomba, all’interno di un rigoglioso giardino, è protetta di un padiglione ottagonale sostenuto da otto colonne in pietra.
Shiraz, Aramgah-e Hafez |
Bazar-e Vakil
Il Bazar-e Vakil è il più bello e famoso bazar della città risalente anch’esso al periodo della dinastia Zand. Tra ampi passaggi e soffitti di mattoni a volte sono presenti oltre duecento negozi di artigianato. vestiario e spezie.Vi è anche un antico caravanserraglio restaurato, il Seray-e Moshir, dove è possibile acquistare souvenir e oggetti di fattura locale. Il Bazar-e Vakil è un luogo ideale per provare il faludeh, il dessert gelato originario proprio di Shiraz.
Shiraz, Bazar-e Vakil |
Masjed-e Nasir-al-Molk
Semplicemente un “must”. Non è possibile trascorrere qualche giorno a Shiraz senza visitare quella che è probabilmente la moschea più bella e più fotografata dell’Iran centrale. Il momento migliore per venire qui è nella prima parte della mattinata quando la luce penetra nella sala invernale di pregiera inondando l’ambiente di colori straordinariamente vivaci. Sperate di non capitare qui quando un gruppo di fotografi giapponesi ha occupato l’intera sala per realizzare un reportage. Il cortile esterno è invece adornato da maioliche insolitamente blu scuro.
Shiraz, Masjed-e Nasir-al-Molk |
Naranjestan
Quando ho raggiunto il complesso del Naranjestan la tranquillità del luogo è stata spazzata via da una festante scolaresca. A parte questo dettaglio ho fatto bene a raggiungere questo sito che merita una visita per il Bagh-e Naranjestan, il cortile centrale con aranci, le palme e fiori colorati, e per il Naranjestan-e Qavam, un padiglione riccamente decorato risalente alla fine dell’Ottocento. Qui la sala d’ingresso, rivestita da una lunga serie di specchi, consente l’accesso ad alcune camere decorate in stile europeo e ad un piccolo museo archeologico.
Shiraz, Naranjestan |
Masjed-e Vakil
Ho trovato il Masjed-e Vakil in ristrutturazione. Sebbene mi abbiano fatto pagare l’intero costo del biglietto consiglio ugualmente di entrare in questa moschea, decorata da piastrelle di maiolica caratterizzate da motivi floreali e arabeschi, per lo splendido cortile e per la scenografica sala di preghiera coperta da un soffitto a volte sostenuto da 48 colonne. Da abbinare con una visita al vicino Hammam-e Vakil, risalente al periodo zand, dove gli abitanti di Shiraz erano soliti andare per rilassarsi. Qui una serie di manichini in abiti tradizionali mostrano ciò che un tempo avveniva al suo interno.
Shiraz, Majed-e Vakil |
Shiraz, Hammam-e Vakil |
Aramgah-e Shah-e Cheragh
E pensare che se non avessi ritardato la mia partenza non avrei mai visto questo mausoleo che ospita le spoglie di uno dei 17 fratelli dell’imam Reza, Sayyed Mir Ahmad. Sulla guida Lonely Planet è scritto che l’ingresso è vietato ai non musulmani oltre all’impossibilità di scattare fotografie. Basta chiedere per poter entrare e anche fotografare, dopo aver superato gli appositi controlli. Gli interni del santuario, rivestiti di specchi multicolori abbaglianti, sono semplicemente una delle cose più belle da vedere a Shiraz dopo la moschea Nasir-al-Molk. Il grande cortile esterno, un andirivieni continuo di fedeli, regala invece una splendida vista sulla cupola a forma di cipolla adornata da maioliche azzurre e sui due minareti.
Shiraz, Aramgah-e Shah-e Cherag |
Bagh-e Eram
Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, questo giardino dagli alti cipressi si estende attorno a uno specchio d’acqua nelle vicinanze del Kakh-e Eram, un palazzo di epoca qagiara chiuso al pubblico. Coppiette e famiglie del posto vengono qui alla ricerca di un po’ di tranquillità.
Shiraz, Bagh-e Eram |
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