Vi ho già parlato nel precedente post dell’itinerario di una giornata che partendo da Leh, il capoluogo del Ladakh, passa per i monasteri di Basgo e Likir, per poi terminare nel villaggio rurale di Alchi. Una soluzione possibile per concludere questo percorso e fare ritorno a Leh è quella di toccare altri due monasteri, il Rizong Gompa e lo Yungdrung Gompa di Lamayuru attraversando paesaggi a dir poco spettacolari.
Per raggiungere il Rizong Gompa è necessario imboccare nel villaggio di Uletokpo una strada sterrata che per 6 km s’inerpica in una gola arida solcata da un torrente. Il paesaggio è interrotto solo momentaneamente da una zona più verde ricca di pioppi. Poco più in là il complesso appare abbarbicato alle pareti di un anfiteatro roccioso. Ciò che colpisce di più agli occhi è sicuramente il contrasto tra il bianco e il rosso delle costruzioni, il marrone delle montagne circostanti e l’azzurro limpido del cielo.
Vista dal Rizong Gompa |
Credenze popolari vogliono che proprio a Rizong venisse a meditare Guru Padmasambhava, il primo e più importante diffusore del Buddhismo in Tibet. Un tempo le grotte attorno all’attuale monastero rappresentavano un luogo ideale per rifugiarsi nella preghiera. Pare infatti che tanti fossero i monaci ad isolarsi qui, evitando rapporti con il mondo esterno con un solo pasto al giorno. L’attuale gompa è stato fondato nel XIX secolo ed è conosciuto con il nome di “paradiso della meditazione” anche per le strette regole alle quali i monaci devono sottostare. Solo per citarne alcune: nessuno può lasciare il monastero se non per motivi di salute, non ci sono letti per dormire la notte, nessuno dei monaci può lasciare le proprie celle prima dell’alba o dopo il tramonto nel caso in cui vi sia necessità di acqua.
Il complesso si sviluppa principalmente attorno a tre sale affrescate: noi abbiamo cominciato da quella riservata alle riunioni con la statua di Sakymuni Buddha nel mezzo. Una statua del Buddha è presente anche nella seconda stanza mentre la terza ospita uno stupa. In una sala vi è anche una sacra reliquia del fondatore del monastero conosciuta con il nome locale di Sku-Gdung circondata da numerosi affreschi di Dharma-raja e altre divinità.
Un paio di chilometri più in basso, in corrispondenza della zona più verdeggiante, sorge l’ala femminile del monastero chiamato “Jelichun Nunnery”. Siamo stati accolti con cordialità mostrandoci una stanza riservata alle lezioni e offrendoci un tè caldo. Le suore partecipano a pieno titolo all’attività economica del gompa e devono lavorare tutto il giorno per supportare pienamente le uscite.
Rizong Gompa |
Verso Lamayuru la strada attraversa aspre montagne costeggiando il fiume Zanskar e ripide pareti rocciose. Prima del villaggio, uno dei più pittoreschi del Ladakh, proprio le montagne cambiano aspetto mostrando chiare formazioni argillose erose dal tempo. Ricordano vagamente il Cammino delle Fate in Cappadocia. La leggenda vuole che un tempo questa zona fosse il fondo di un lago profondo abitato da serpenti sacri. Il Bodhisattva Madhyantaka predisse che il lago si sarebbe svuotato e che un monastero venisse costruito al suo posto. Fu Naropa, un mistico studioso buddista di origine indiana vissuto nel XI secolo, giunto a Lamayuru per meditare in una caverna a causare la spaccatura nella collina circostante e a svuotare il lago con le sue preghiere. Le acque defluirono e Naropa trovò un leone morto. Nello stesso punto decise di costruire il primo tempio, il Singhe Ghang.
Da Rizong a Lamayuru |
L’attuale monastero, lo Yungdrung Gompa si erge sulla sommità del centro abitato ed ospita una comunità di circa 150 monaci. La struttura originale era composta da cinque edifici dei quali oggi ne rimane solamente uno. La sala di riunione principale si trova sul lato destro del cortile è il suo porticato offre ai visitatori una raffigurazione colorata dei Guardiani dei quattro punti cardinali. L’affresco sulla sinistra rappresenta invece lo stile di vita corretto per un lama. Da segnalare inoltre diverse statue di Buddha che impreziosiscono gli spazi interni ed esterni oltre a una piccola grotta dove si suppone che Naropa abbia meditato.
Lamayuru, Yungdrung Gompa |
Dal monastero, il consiglio che posso darvi, è quello di scendere passando per il villaggio. Osservate le tradizionali abitazioni realizzate in mattoni crudi e se sarete fortunati come noi qualche abitante potrà farvi visitare la propria casa.
Per tornare a Leh non abbiamo seguito la nuova statale recentemente costruita ma ci siamo diretti verso la vecchia strada che partendo da Lamayuru s’inerpica tra le montagne. Percorrendola potrebbe sembrare non molto sicura, la carreggiata è molto stretta e bisogna stare attenti che dalle pareti rocciose non franino massi ma ne vale assolutamente la pena. Il panorama è semplicemente uno spettacolo con la vista in grado di spaziare per chilometri e chilometri dapprima sulle già citate formazioni argillose e poi sulle aspre vette circostanti.
Lamayuru |
Da Lamayuru a Leh, strada vecchia |
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