Considero la mia regione, l’Abruzzo, una delle più belle d’Italia. Sarò di parte ma non capita tutti i giorni di passare dal mare alla montagna in soli trenta minuti d’auto. Amo le mie montagne, amo il mio mare Adriatico. Ecco perchè in questo post voglio parlarvi di uno dei luoghi da non perdere durante un viaggio in Abruzzo, l’altopiano di Campo Imperatore. Non è un mistero che questo sia considerato uno dei posti più suggestivi del centro Italia e non solo.
Non scorderò mai la sensazione di stupore la prima prima volta che raggiunsi Campo Imperatore. Avevo sedici anni e ci arrivai in scooter in compagnia di amici. Non vi dico che spettacolo una volta usciti dal bosco, con l’altopiano che compariva in tutto il suo splendore ai nostri piedi e il verde che si perdeva a vista d’occhio. Da allora è una tappa fissa ogni estate.
Altopiano di Campo Imperatore |
Altopiano di Campo Imperatore, Lago Racollo |
Il “piccolo Tibet“, così come è conosciuto, è un luogo selvaggio caratterizzato da infiniti prati, dolci colline, canyon e sporadici specchi d’acqua circondati da alcune delle vette più alte degli Appennini. Metteteci poi greggi di ovini e mandrie di buoi e cavalli ed ecco che il “Piccolo Tibet” prende forma. Lungo circa venti chilometri, con una larghezza che varia dai tre ai sette chilometri ed un’altitudine tra i 1500 e i 1900 metri, l’altopiano si estende accanto a cime imponenti come il Monte Brancastello (2385 m), il Monte Prena (2561 m), il Monte Camicia (2564 m) e sua maestà, il Corno Grande (2912 m), la più alta degli Appennini. Probabilmente non tutti sanno che questo luogo migliaia di anni fa era ricoperto da estesi ghiacciai. Le testimonianze, nello specifico morene, sono arrivate fino ai giorni nostri e delineano quest’angolo di Abruzzo insieme alle fiumare, distese di ghiaia che scendono al disgelo dalle profonde incisioni del Brancastello e del Monte Prena.
Dall’altra parte dell’altopiano l’albergo di Campo Imperatore, prigione di Benito Mussolini dal 28 agosto al 12 settembre 1943 sino alla sua liberazione avvenuta ad opera delle forze armate tedesche, è il punto di riferimento per gli impianti sciistici e per le principali escursioni sul Gran Sasso.
Altopiano di Campo Imperatore |
A est di Campo Imperatore, Fonte Vetica è ricordata per una tragedia, quella del pastore Pupo Nunzio di Roio che il 13 ottobre del 1919, insieme ai suoi figli e il suo gregge fu sorpreso da un’improvvisa bufera. Anche la moglie, nel disperato tentativo di portare loro aiuto impazzì e morì dal dolore. Un monumento commemorativo realizzato dallo scultore Vicentino Michetti è lì ora per “onorare tutti quelli che hanno trovato la morte in queste montagne”.
Fonte Vetica è conosciuta anche per i suoi ristori dove assaggiare carne alla brace, arrosticini di pecora abruzzesi inclusi. Venire è quasi una tradizione: il viaggiatore di passaggio si ferma e sceglie al bancone la carne fresca da cucinare. All’esterno, tra i tavoli in legno, sono sistemate barbecue fornacelle per la cottura al momento della carne. Aspettando il proprio turno ognuno può cucinare a proprio piacimento i prodotti appena comprati sulla brace appositamente accesa dal macellaio di turno. Scontato dire, anche per esperienza personale, che sono gli arrosticini a riscuotere maggiore successo.
Il ristoro più in voga è probabilmente quello gestito dalla famiglia Mucciante, una baita in legno immersa immersa nel verde dell’altopiano e aperta soprattutto durante il periodo estivo. Qui è possibile acquistare gli immancabili arrosticini di carne ovina che loro stessi allevano, oltre a carni suine e bovine. Il tutto è possibile accompagnarlo con formaggi e bruschette.
Fonte Vetica, ristoro Mucciante |
Curiosità
Il ristoro Mucciante e in particolare l’intero altopiano sono stati spesso utilizzati come scenario d’eccezione per film e spot pubblicitari. Tra i film più conosciuti si ricordano “…continuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill, “Il deserto dei Tartari” con Vittorio Gassman e “Così è la vita” con Aldo, Giovanni e Giacomo.
Come arrivare
Premettendo che non ci sono mezzi pubblici e l’unico modo per arrivare è l’auto, tre sono le vie d’accesso principali: salendo da Assergi per il valico della Fossa di Paganica, dal borgo medievale di Castel del Monte attraverso il valico di Capo la Serra o dal già citato Vado di Sole via Farindola.
Altopiano di Campo Imperatore |
Monica dice
bel blog. inquietante e bello. peccato averlo scoperto solo ora.
Manuel Santoro dice
Grazie mille Monica!
Monica - Giustidea dice
Luogo meraviglioso (e mangiata pantagruelica) delle mie vacanze estive 😀 l'Abruzzo è stata una vera scoperta, che non vedo l'ora di raccontare in un post, appena avrò il tempo necessario per descrivere bene un viaggio così bello.
Manuel Santoro dice
Sarò curioso di leggerlo, fammi sapere 🙂