L’elegante Mérida è una tappa imperdibile durante un viaggio in Yucatán. La città è ancora immersa nel suo passato coloniale e l’atmosfera che si respira, insieme ai suoi monumenti, fa si che sia considerata a giusto merito uno dei luoghi da non perdere nel sud del Messico. Sono soprattutto europei i turisti che scelgono di venire qui, chi per scappare dall’affollamento delle spiagge di Quintana Roo, chi per vivere un’esperienza differente, tipicamente cittadina.
Purtroppo con l’arrivo del turismo di massa spesso capita che le relazioni tra locali e gli stessi viaggiatori vengano meno e siano meno autentiche, lasciando spazio a comportamenti più o meno leciti tesi ad ottenere profitti economici.
Premettendo che i messicani siano persone super cordiali ed amichevoli credo sia giusto segnalarvi un sistema ingegnoso ai limiti della truffa con il quale un po’ tutti, una volta arrivati a Mérida, si sono imbattuti. Me compreso. Questo meccanismo sfrutta proprio la cordialità appena citata, oltre alla poca conoscenza della città da parte dei nuovi arrivati. Se non fosse stato per questo stratagemma poco trasparente il mio ricordo di Mérida sarebbe stato meraviglioso.
Il sistema è sempre lo stesso e nell’arco di poche ore mi sono trovato di fronte tre persone, in zone differenti della città, che con poche differenze hanno raccontato praticamente la stessa storia, il tutto con l’intento di farmi recare in un negozio in particolare della città dai prezzi straordinariamente alti. Tutto molto credibile e ben architettato. Chiaramente, con un budget giornaliero limitato, per me è stato impossibile acquistare alcuni dei loro prodotti ma leggendo le recensioni sul web credo che siano tante le persone cadute in questo tranello.
Vi racconto come vanno le cose, passo dopo passo.
- FASE 1. Un amichevole ragazzo incontrato “per caso” in un café o lungo la strada trova la scusa per fermare il turista di passaggio per raccontare esattamente ciò che si desidera ascoltare (event gratuiti, luoghi da vedere, artigianato locale etc.). L’uomo finge di essere associato all’università dello Yucatán o di lavorare nella Pubblica Amministrazione della città. Il primo colloquio l’ho avuto con un uomo nei pressi dell’hotel in cui ho alloggiato, il secondo con il cameriere di una conosciuta gelateria affacciata sullo Zócalo (la piazza principale).
- FASE 2. L’uomo racconta ai turisti che proprio la sera dell’arrivo in città vi è una festa tra il Zócalo o la Calle 60 per la chiusura di una cooperativa Maya che gestisce un negozio, anch’esso in chiusura “definitiva”, con prodotti speciali a pochi passi dal centro. I prezzi sarebbero molto più bassi del normale.
- FASE 3. L’uomo aumenta la fiducia nei suoi confronti non chiedendo soldi o nulla in cambio per le sue raccomandazioni.
Ho raggiunto il negozio per curiosità. Sentire “Cooperativa Maya” fa sempre un certo effetto. I prezzi sono altissimi (impossibili per le mie tasche) e non ci sono dubbi sul fatto che l’attività commerciale rimanga aperta anche il giorno successivo.
Atteggiamenti di questo tipo purtroppo sono una vergogna per una città così bella come Mérida. Informandomi sul web ho capito che il sistema va avanti da molti anni e nessuno è riuscito a debellarlo.
Mérida, Catedral de San Ildefonso |
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