Sono sincero, l’inverno non è tra le mie stagioni preferite per recarmi in montagna però poi, come sempre accade, la neve riesce nell’intento di rendere magici i paesaggi toccati. Come nella ciaspolata all’altopiano dei Biscurri a cui ho partecipato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Complice un weekend trascorso per celebrare l’arrivo del nuovo anno all’interno dell’area protetta mi sono diretto ad Alfedena, e più precisamente al Pianoro Campitelli, per partecipare ad un’escursione organizzata da JDTrek di Civitella Alfedena. Per chi non lo sapesse Alfedena si trova proprio al confine tra Abruzzo e Molise, nel lato abruzzese.
Dal Pianoro Campitelli all’altopiano dei Biscurri
L’escursione che andrò a raccontare si può definire di difficoltà media, priva di particolari difficoltà tecniche. Il tratto che dal Pianoro Campitelli porta all’altopiano dei Biscurri, meta di giornata, infatti si svolge su sentieri di montagna, tra boschi e prative con saliscendi di media pendenza.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è risaputo, è famoso soprattutto per la sua fauna, e già lungo la strada ne ho avuto un assaggio: dapprima una volpe, poi un gruppo di cervi.
Giornata calda come poche per il periodo, temperature che hanno sciolto la neve caduta nelle settimane precedenti sul Pianoro. Ciaspole alla mano siamo saliti all’interno della faggeta nel tratto più ripido di tutta l’escursione. Niente di così difficile comunque. La neve al suolo è andata aumentando con il passare dei minuti così siamo stati costretti ad indossare le ciaspole. Sul sentiero anche tracce di lupi, probabilmente passati durante la notte.
Il limite del bosco si trova a circa 1700 metri di quota. Uscendo il paesaggio si apre lasciando scorgere il magnifico scenario dei monti della Meta nella loro veste invernale. Le montagne sembrano un pandoro zuccherato e le distese innevate in alcuni punti appaiono ghiacciate.
Inizia qui l’altopiano carsico dei Biscurri, Vi’scurj in dialetto locale. Ci si sente piccoli piccoli percorrendo le sue valli, colline modellate anticamente da ghiacciai e dalla forza dell’acqua derivante dallo scioglimento degli stessi. Il tutto tra imponenti vette come il Monte Meta (che mi sono ripromesso di raggiungere in estate), il Monte Tartaro, Cima Biscurri e il Monte Miele.
Visibilità perfetta ha caratterizzato la giornata che ha permesso, con un po’ di fortuna di avvistare il folto gruppo di camosci che vive sul creste attorno al monte Meta.
Abbiamo ciaspolato a lungo sull’altopiano assolato prima di rientrare lungo la stessa via d’andata.
Scheda tecnica
Distanza: 10 km ca a/r.
Dislivello positivo: 500 metri ca.
Altitudine minima: 1420 metri ca.
Altitudine massima: 1950 metri ca.
Tempo complessivo: 4h00 ca. a/r
Tipo di percorso: andata e ritorno
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