Sull’arcipelago di Lamu, un gioiello incastonato nell’Oceano Indiano al largo della costa settentrionale del Kenya, si dispiegano circa cinquanta isole e isolotti, tra cui spicca l’omonima città di Lamu, vera e propria gemma marina ricca di storia e architettura che si è meritata il prestigioso riconoscimento UNESCO nel 2001.
Queste terre offrono paesaggi acquatici di straordinaria bellezza, dipinti con mille sfumature cromatiche, attraversati da intricati canali di mangrovie e vivaci barriere coralline. I fondali marini, ricchi di vita e colori, si estendono sotto spiagge bianchissime, contornate da cordoni di dune scintillanti e punteggiate da piccoli promontori di scogliere e maestosi baobab. In questo scenario da sogno si stagliano i dhow, le imbarcazioni tradizionali, che solcano le acque cristalline, portando con sé l’eredità di una civiltà swahili autentica e vibrante.
Proprio in dhow ho affrontato un viaggio emozionante, fino ai confini con la Somalia, per immergermi in una civiltà che fiorì grazie agli scambi commerciali secolari con le popolazioni arabe, yemenite e persiane, influenzando profondamente la cultura e l’architettura di Lamu. Ogni angolo di queste isole racconta una storia millenaria di incontri e mescolanze, riflessa nei maestosi edifici storici, nei labirinti delle antiche medine e nelle tradizioni culturali ancora vive oggi.
Lamu è un’esperienza unica che incanta i sensi e nutre l’anima, una destinazione imperdibile per coloro che desiderano immergersi in un mondo di bellezza, storia e autenticità.
In questo post vi mostrerò l’itinerario da me seguito durante quest’avventura nell’arcipelago di Lamu:
Contenuti del post
GIORNO 1 – Lamu
Sono rimasto affascinato dalla storia e dalla bellezza senza tempo di Lamu, la città più antica ancora abitata dell’Africa orientale, un vero e proprio scrigno di tesori riconosciuto come patrimonio dell’umanità UNESCO. Immergersi nel labirinto di stretti vicoli della cittadina è un’esperienza avvincente, dove il passaggio è riservato solo a persone ed asini. Ho avuto l’opportunità di incrociare donne avvolte nei loro bui-bui, le lunghe vesti nere della tradizione musulmana, mentre ammiravo le case di pietra e corallo adornate con splendide imposte di legno e porte decorate in vari stili.
I mercati ortofrutticoli e del pesce pulsano di vita, offrendo un’esplosione di colori e odori che rendono l’atmosfera vibrante e autentica. Lungo il percorso, ho potuto passeggiare accanto a numerose moschee, respirando l’aria di devozione e spiritualità che permea la città. Infine, il porto con il suo incessante via vai di barche e dhow mi ha regalato uno spettacolo mozzafiato, ricco di storia e di vita.
Durante la mia visita, ho avuto l’opportunità di esplorare il forte omanita del 1810, trasformato in un affascinante museo che racconta la ricca cultura locale attraverso interessanti esposizioni. Ho anche avuto il privilegio di visitare una casa tradizionale swahili, dove ho potuto ammirare da vicino l’incantevole architettura che caratterizza questa regione.
Consiglio: consumate i pasti in uno dei ristorantini della città, specializzati in piatti a base di pesce fresco e frutti di mare.
GIORNO 2 – Arcipelago di Lamu (Matondoni e Kipungani)
Al via l’avventura in dhow intorno all’incantevole isola di Lamu, per un’escursione mei dintorni. Sin dall’inizio, ho avuto il piacere di familiarizzare con il capitano e l’equipaggio, che ci hanno accolti calorosamente e ci hanno condotti alla scoperta dell’arcipelago nei giorni a venire. Ho apprezzato le loro abilità mentre dispiegavano con maestria la vela e ci guidavano attraverso le acque tranquille dell’Oceano Indiano.
La nostra prima tappa è stata al villaggio swahili di Matondoni, rinomato per essere uno dei centri più importanti per la costruzione e la riparazione dei dhow. È stato affascinante osservare da vicino l’abilità artigianale dei locali e immergermi nella storia marittima di questa regione.
Dopo una piacevole navigazione, abbiamo fatto sosta per un delizioso pranzo a base di pesce freschissimo, gustato mentre il sole splendeva alto nel cielo azzurro.
Nel primo pomeriggio siamo approdati a Kipungani, situato nell’estremità sud-occidentale dell’isola, dove abbiamo trascorso alcune ore di puro relax sulla bellissima e deserta spiaggia di Kizingo. Il suono delle onde che lambivano la sabbia dorata e il tepore del sole mi hanno regalato un’esperienza di pace e serenità.
Infine, siamo rientrati a Lamu Town in tempo per ammirare il suggestivo tramonto, dipingendo il cielo di tonalità calde e avvolgenti.
GIORNO 3 – Manda Toto
La nostra avventura marina nell’arcipelago di Lamu è continuata lungo la splendida costa in direzione nord-est. Attraversando stretti canali di mangrovie che si trasformano al ritmo delle maree, abbiamo fatto tappa a Manda Toto, uno dei gioielli nascosti dell’arcipelago, rinomato per la sua straordinaria ricchezza marina, perfetta per lo snorkeling.
Qui, equipaggiati con maschere e pinne, ci siamo immersi in un mondo sottomarino affascinante e vibrante. Sotto la superficie cristallina, abbiamo avuto la fortuna di avvistare una varietà incredibile di creature marine, tra cui pesci pappagallo dai colori vivaci, pesci pagliaccio danzanti tra le anemoni, eleganti pesci farfalla che sfioravano delicatamente i coralli, ombrine dalle labbra dolci che si muovevano agilmente tra gli scogli, murene che si mimetizzavano tra le rocce e nudibranchi dai colori sgargianti che decoravano il fondale con la loro bellezza unica.
Dopo un’entusiasmante sessione di snorkeling, siamo tornati in barca per goderci un delizioso pranzo a base di pesce fresco, preparato con maestria dall’equipaggio. La giornata è proseguita con il fascino della notte che ci avvolgeva, e abbiamo trascorso la serata sotto un cielo stellato mozzafiato, dormendo in tenda sulla spiaggia.
GIORNO 4 – Kiwayu
Siamo partiti alla volta dell’isola di Kiwayu, la più remota dell’arcipelago di Lamu, situata ai confini con la Somalia. La giornata è stata caratterizzata da una lunga navigazione, durante la quale abbiamo avuto il privilegio di ammirare gli spettacolari paesaggi marini che si dispiegavano davanti ai nostri occhi. Lungo il percorso, abbiamo incontrato i calorosi abitanti dei piccoli villaggi di pescatori, che ci hanno accolto con sorrisi amichevoli e gesti di ospitalità genuina. Abbiamo anche approfittato di alcune pause rigeneranti per fare dei rinfrescanti bagni nelle acque cristalline dell’Oceano Indiano, immergendoci completamente nella bellezza naturale che ci circondava.
Durante il viaggio, abbiamo gustato un delizioso pranzo a bordo del dhow, preparato con prodotti freschi e locali, che ha reso ancora più piacevole l’esperienza di navigazione.
Nel tardo pomeriggio, siamo finalmente giunti al Mike’s Camp, un Ecolodge situato all’interno della Riserva Marina di Kiunga. Qui, abbiamo avuto modo di immergerci completamente nella natura, poiché tutte le camere sono costituite da bungalow isolati, chiamati kibanda, realizzati esclusivamente con materiali naturali. Alcuni di essi offrivano una vista spettacolare sul mare, mentre altri si affacciavano su suggestivi canali. È stato affascinante constatare che le unità abitative non avevano porte né finestre, incoraggiando così un contatto diretto e autentico con l’ambiente circostante.
Ogni bungalow era dotato di bagno privato, spesso all’aperto per consentire una connessione ancora più intima con la natura, corrente elettrica disponibile per alcune ore del giorno e una doccia solare che permetteva di godere di una piacevole esperienza di rilassamento sotto il tepore del sole.
GIORNO 5 – Isola di Pate – Lamu
Dopo una ricca colazione, abbiamo preso la rotta verso sud-ovest, direzione opposta nell’arcipelago di Lamu per raggiungere nuovamente Lamu Town. Durante questa giornata di navigazione, abbiamo avuto l’opportunità di osservare da vicino i motoscafi carichi di qat, una droga naturale da masticare molto diffusa nella regione, mentre si dirigevano verso il confine con la Somalia. È stato un momento interessante per comprendere meglio le dinamiche culturali e sociali della zona.
Il nostro viaggio ci ha condotti sull’isola di Pate, caratterizzata da una vegetazione lussureggiante, piane di maree argentate e maestose palme da cocco. Qui abbiamo visitato il Forte di Siyu, raggiunto con una emozionante corsa in moto da un pittoresco porticciolo locale. Il forte fu commissionato dal leader locale Bwana Mataka nel XIV secolo, con l’obiettivo di difendere la popolazione dell’epoca, che contava circa 30.000 abitanti, dalle invasioni degli arabi omaniti.
Dopo questa esperienza culturale, siamo tornati a bordo del dhow per un gustoso pranzo preparato dall’equipaggio. Il viaggio è poi proseguito fino all’isola di Lamu.
GIORNO 6 – Arcipelago di Lamu (Isola di Manda)
Ci siamo avventurati in una suggestiva navigazione verso l’incantevole isola di Manda, dove abbiamo avuto l’opportunità di esplorare le affascinanti rovine di Takwa, un’antica città swahili che fiorì tra il XV e il XVII secolo. Il viaggio ci ha condotti attraverso stretti canali, che diventano navigabili solo durante l’alta marea.
Una volta arrivati, ci siamo immersi in un ambiente unico, avventurandoci lungo un percorso “sospeso” sulle mangrovie per raggiungere questo sito archeologico nascosto tra gli imponenti baobab. È stato un momento magico, avvolto dal silenzio e dalla bellezza della natura circostante.
Qui, tra le ombre degli alberi secolari, abbiamo avuto modo di ammirare i resti di circa 100 abitazioni, le maestose moschee e le strutture tombali decorate con pilastri. Una particolarità che ci ha colpito è stata la presenza di un’incisione attribuita ai portoghesi, raffigurante una caravella, che testimonia i contatti tra culture diverse avvenuti in questo luogo remoto.
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