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Provincia di Chieti on the road

Maggio 6, 2012 · Manuel Santoro · 1 commento

Roccascalegna, castello

Dopo alcune tiepide giornate primaverili, le previsioni meteo non promettono nulla di buono: pioggia per l’intera giornata. In realtà, svegliati di buon mattino, il cielo appare parzialmente nuvoloso. Per questo ci mettiamo lo stesso in viaggio alla volta di Fara San Martino, borgo alle porte del Parco Nazionale della Majella conosciuto soprattutto per essere una delle capitali mondiali di produzione della pasta. Parcheggiamo la nostra auto in uno spiazzo ghiaioso appena dopo il paese e ci incamminiamo lungo un sentiero seguendo le indicazioni per le Gole di San Martino. Pochi minuti di cammino permettono di raggiungere quest’area davvero spettacolare e facilmente accessibile a tutti. Le gole sono poste all’ingresso del Vallone Santo Spirito, uno dei più lunghi dell’Appennino. Le pareti, alte circa 50 metri, si sfiorano ed in alcuni punti basta allargare le braccia per toccarle.

Fara San Martino, Gole di S. Martino
Fara San Martino, Gole di S. Martino
Fara San Martino, Gole di S. Martino
Superate le gole, si apre un canyon ben più ampio e luminoso dove si trovano i ruderi dell’antico monastero di San Martino in Valle, risalente all’anno 832. Adiacente ad una parete rocciosa che la riparava, rimase sepolta da detriti alluvionali nel corso dei secoli e solamente negli ultimi anni riportata in parte alla luce.

Fara San Martino, monastero di San Martino in Valle
Fara San Martino, monastero di San Martino in Valle
Fara San Martino, monastero di San Martino in Valle
Continuare il sentiero per ore significherebbe raggiungere il Monte Amaro. Noi lo facciamo solamente per una decina di minuti, giusto il tempo di dissetarci a una sorgente freschissima e osservare due ragazzi che praticano arrampicata su roccia. Il cielo intanto va annuvolandosi e mentre pranziamo in un piccolo chiosco con caldi panini al prosciutto comincia a piovere. Nei pressi di un’area attrezzata a pic-nic scattiamo qualche foto alle limpidissime acque del Rio Verde.
Fara San Martino, Rio Verde
Fara San Martino, Rio Verde
Nonostante le cattive condizioni meteorologiche riprendiamo la nostra auto per raggiungere il paese di Palombaro. Facciamo fatica a trovare persone per chiedere informazioni. Superiamo ripidi tornanti e colline verdeggianti. La strada per raggiungere la Grotta Sant’Angelo, fuori dal centro abitato in località Sant’Agata D’Ugno, è molto stretta ed a tratti in salita; termina alle porte di un bosco. Intanto, fortunatamente, smette di piovere. Basta seguire un sentiero per una decina di minuti per raggiungere la chiesa rupestre. L’edificio, sorto tra l’XI e l’XII secolo, era destinato al culto di San Michele Arcangelo. Dell’antica costruzione rimangono un abside semicircolare emergente dalla roccia ed alcune vasche per la raccolta di acqua piovana che sembrano confermare il culto alla dea della fertilità Bona.

Palombaro, Grotta Sant'Angelo
Palombaro, Grotta Sant'Angelo
Palombaro, Grotta Sant’Angelo
Terza tappa del tour è il borgo medievale di Roccascalegna distante poche decine di chilometri. Passeggiamo tra le caratteristiche vie del centro storico prima di raggiungere lo scenografico castello. Posto su un vertiginoso strapiombo e arroccato su un gigantesco masso arenario, fu edificato nell’XI secolo sui resti di una fortificazione risalente alla guerra tra Longobardi e Bizantini.
Roccascalegna, centro storico
Roccascalegna, centro storico

Roccascalegna, castello
Roccascalegna, castello
Quattro torri e una cinta muraria compongono la struttura. Il panorama dall’alto sulle verdeggianti colline circostanti è davvero suggestivo. Sulla via del ritorno visitiamo la piccola Chiesa di San Pietro lungo la stretta stradina che conduce al castello. Le prime notizie riguardanti l’esistenza dell’edificio destinato al culto risalgono al 1568 ma elementi architettonici come abside e presbiterio ipotizzano una maggiore antichità.

Roccascalegna, vista dal castello

Roccascalegna, vista dal castello
Roccascalegna, vista dal castello

Roccascalegna, Chiesa di San Pietro
Roccascalegna, Chiesa di San Pietro
Decidiamo di fare ritorno a casa ma a Fossacesia le indicazioni verso la vicina Abbazia di San Giovanni in Venere ci spingono a fermarci nuovamente. Il complesso monastico, posto su una collina che domina la costa, è composto da una basilica realizzata in stile cistercense e da un monastero, entrambi costruiti all’inizio dell’XIII secolo. Splendido il chiostro duecentesco all’interno del monastero. Sono tanti i turisti ad affollare la chiesa in questa pallida giornata primaverile.
Fossacesia, San Giovanni in Venere
Fossacesia, San Giovanni in Venere
Fossacesia, San Giovanni in Venere
Fossacesia, San Giovanni in Venere
Fossacesia, vista da San Giovanni in Venere
Fossacesia, vista da San Giovanni in Venere
A poche centinaia di metri un gruppo di contadini vende fragole da loro appena raccolte. Ne approfittiamo e acquistiamo un abbondante ma soprattutto invitante cestino. Scattiamo qualche foto lungo la “Costa dei Trabocchi“. Il cielo è molto nuvoloso e sarà bene tornarci quando le condizioni meteo miglioreranno. Ci fermeremmo volentieri al Cimitero Militare Canadese di Ortona ma ha ricominciato a piovere e decidiamo definitivamente di fare ritorno a casa.
Fossacesia, fragole
Fossacesia, fragole

Fossacesia, Trabocchi
Fossacesia, Trabocchi

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Commenti

  1. ModelDrink dice

    Settembre 19, 2012 alle 4:33 pm

    This is a very nice place 🙂

    Rispondi

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Chi è Manuel Santoro

Blogger, tour leader e digital creator.
Autore del libro "Ande dimenticate".
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📍 Amtoudi 🇲🇦 Nel cuore dell'oasi di Id A 📍 Amtoudi 🇲🇦

Nel cuore dell'oasi di Id Aïssa si trova il villaggio berbero di Amtoudi, dominato da imponenti scogliere. Qui vivono circa 300 famiglie che vivono principalmente di agricoltura. Sulle falesie circostanti sono ben visibili due igoudar (plurale di agadir). Un agadir è un granaio collettivo fortificato, con torri di guardia per monitorare qualsiasi tentativo di intrusione nella valle. La funzione di un agadir era quella di immagazzinare e proteggere le colture del villaggio e anche le sue ricchezze (Guelmim-Oued Noun | Marocco) 🌴

In the heart of the oasis of Id Aïssa is the Berber village of Amtoudi, dominated by imposing cliffs. Around 300 families live here, mainly farming. Two igoudars (plural of agadir) are clearly visible on the surrounding cliffs. An agadir is a fortified collective granary, with watchtowers to monitor any attempted intrusion into the valley. The function of an agadir was to store and protect the village's crops and also its wealth (Guelmim-Oued Noun | Morocco) 🌴

En el corazón del oasis de Id Aïssa se encuentra el pueblo bereber de Amtoudi, dominado por imponentes acantilados. Aquí viven unas 300 familias, principalmente dedicadas a la agricultura. Dos igoudars (plural de agadir) son claramente visibles en los acantilados circundantes. Un agadir es un granero colectivo fortificado, con torres de vigilancia para vigilar cualquier intento de intrusión en el valle. La función de un agadir era almacenar y proteger las cosechas del pueblo y también su riqueza (Guelmim-Oued Noun | Marruecos) 🌴

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Non lontano da Tafraou 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Non lontano da Tafraout, nel cuore della Ameln Valley, si staglia il villaggio di Oumesnat. Tra le rovine della città vecchia vi è un grande edificio in terra, sapientemente ristrutturato. Un tempo una casa, oggi è un hotel tradizionale, la Maison Traditionelle. Qui abbiamo dormito, luogo più che raccomandato (Souss Massa | Marocco) 🏘

Not far from Tafraout, in the heart of the Ameln Valley, stands the village of Oumesnat. Among the ruins of the old town is a large earthen building, skilfully restored. Once a house, it is now a traditional hotel, the Maison Traditionelle. Here we slept, a place more than recommended (Souss Massa | Morocco) 🏘

No lejos de Tafraout, en el corazón del valle del Ameln, se alza el pueblo de Oumesnat. Entre las ruinas del casco antiguo hay un gran edificio de tierra, hábilmente restaurado. Antaño una casa, ahora es un hotel tradicional, la Maison Traditionelle. Aquí dormimos, un lugar más que recomendable (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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