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I Viaggi di Manuel

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Itinerario tra le colline del pescarese

Novembre 1, 2012 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Decidiamo l’itinerario della giornata appena prima di metterci in viaggio. Temperatura gradevole, pare di essere in una giornata primaverile. Non vogliamo allontanarci  troppo e scegliamo di visitare alcuni paesi dell’entroterra pescarese. A poco meno di quaranta minuti d’auto da Montesilvano, tra i monti della Majella e del Gran Sasso, vi è Pescosansonesco. Parcheggiamo l’auto in un piazzale poco distante dal Santuario Beato Nunzio Sulprizio.

Pescosansonesco. Sullo sfondo il Santuario Beato Nunzio Sulprizio
Pescosansonesco. Sullo sfondo il Santuario Beato Nunzio Sulprizio
Ci accoglie un gran vento e il cielo è si va annuvolando. Ci incamminiamo per le strette vie dell’antico borgo pressochè disabitato. L’agglomerato urbano si trova su una grande roccia che nel 1934 fu protagonista di una di una frana che portò le autorità locali a decidere per uno spostamento del centro abitato a due chilometri di distanza.

Pescosansonesco Vecchio
Pescosansonesco Vecchio
Nel vecchio borgo è presente la bottega-officina dove Nunzio Sulprizio praticava la professione di fabbro nonostante la sua gracile corporatura. Si racconta che dopo la sua morte, avvenuta a 19 anni il 5 maggio 1836, un intenso profumo di rose invase la stanza dove il giovane giaceva, mentre il suo corpo, devastato da una malattia tornò ad essere improvvisamente bello.

Pescosansonesco. Beato Nunzio Sulprizio
Pescosansonesco. Beato Nunzio Sulprizio
Raggiungiamo il moderno santuario costruito negli anni 90′ a lui dedicato ed oggi meta di numerosi pellegrinaggi. Davvero particolare un’intera ala del Santuario dedicata agli ex voto con apparecchiature ortopediche e fotografie a testimonianza dei miracoli del Beato. Il piazzale antistante il Santuario offre una bella veduta sul vecchio abitato.
Corvara dista solamente sei chilometri da Pescosansonesco. L’antico borgo medievale è raggiungibile prendendo una stretta via in salita alla sinistra della strada che porta alla parte più nuova dell’abitato. La strada termina in uno spiazzo alla sommità del paese nelle vicinanze di un sentiero che percorrendolo porterebbe sul Colle Rotondo, la collina che sovrasta Corvara. Le strade del paese sono strette ed intricate e sono percorribili solamente a piedi. Le poche abitazioni nei pressi del piazzale appaiono ristrutturate di recente. Il resto del paese, eccezion fatta per alcuni edifici, è all’abbandono e lasciato all’incuria del tempo. Un uomo sta levigando del legno. Ci dice di come qui abitino solamente sei persone, lui incluso. Sono sicuramente di più i gatti che si aggirano in libertà tra le case. Tra le inferiate di una finestra, richiamata dalle nostre voci, si sporge una capra. Il piano basso di una vecchia abitazione è utilizzata a mo’ di stalla. Da un punto panoramico il paese appare appollaiato alle pendici di una grande roccia.
Corvara, centro storico
Corvara, centro storico
Corvara, centro storico
Corvara Vecchia, vista panoramica
Corvara Vecchia, vista panoramica
Corvara Vecchia, vista panoramica
La fame inizia a chiamarci, ci mettiamo alla ricerca di un ristorante. L’impresa appare ardua, in questo giorno di festa sono quasi tutti chiusi. Alla fine siamo costretti a tornare a Pescosansonesco. Proprio dietro la chiesa di S. Maria della Blesiana vi è il ristorante “Da Franco e Amalia” che si rivela una vera e propria sorpresa.

Pescosansonesco. Chiesa di S. Maria della Blesiana
Pescosansonesco. Chiesa di S. Maria della Blesiana
Le fettuccine al sugo di cinghiale sono davvero squisite e l’agnello porchettato non è da meno. L’ambiente è molto rustico, proprio come piace a noi ed i prezzi, per quello che abbiamo mangiato, sono economici.

Pescosansonesco. Ristorante Da Franco e Amalia
Pescosansonesco. Ristorante Da Franco e Amalia
Pescosansonesco. Ristorante Da Franco e Amalia. Fettuccine al sugo di cinghiale
Pescosansonesco. Ristorante Da Franco e Amalia. Fettuccine al sugo di cinghiale
Ultima tappa della giornata è Pietranico, a sei chilometri di distanza da Pescosansonesco. Dopo una breve sosta in un bar nei pressi della chiesa di San Rocco, un’anziana coppia del posto ci accompagna per le vie del centro storico. Delle vecchie mura che delimitavano l’antico borgo medievale, ne rimane solamente una piccola parte a nord del paese. Nella parte più alta un enorme masso, la monumentale Pietra di Castello, è ciò che rimane dei due spuntoni di roccia sui quali era edificato l’antico castello di Petraniqua (da qui il nome di Pietranico). L’anziano ci racconta di alcuni episodi della sua gioventù: con gli amici si divertiva a scalare la Pietra di Castello e raggiungere la sua sommità.

Pietranico, Pietra di Castello
Pietranico, Pietra di Castello
Gli effetti del devastante terremoto dell’Aquila dell’aprile 2009 si sono fatti sentire anche qui e un’abitazione alle spalle della roccia, danneggiata gravemente, è stata abbattuta. Prima di ripartire alla volta di Montesilvano ci incamminiamo verso la piazza principale del paese, lì dove sorge la chiesa parrocchiale, in stile romanico, intitolata a San Michele e Santa Giusta. Costruita nel 1934 sorge, proprio dove un tempo vi era l’antica chiesa medievale, con la facciata rivolta verso sud e non più a settentrione come la preesistente.

Pietranico, chiesa di San Michele e Santa Giusta
Pietranico, chiesa di San Michele e Santa Giusta

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Manuel Santoro
🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei 🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei secoli hanno visto l’incontro di numerosi popoli e culture, a partire dall’invasione dei Saraceni, dei Bizantini, dei Normanni che contribuirono allo sviluppo della città come fecero poi Svevi ed Angioini. Tursi è divisa in diversi Rioni, ciascuno ben delimitato e con precise peculiarità. Il più antico e famoso di questi è il Rione Rabatana, di origine arabo-saraceno (Basilicata - Italia) 🏘

Over the centuries, the hills around Tursi have witnessed the encounter of numerous peoples and cultures, starting with the invasion of the Saracens, the Byzantines and the Normans, who contributed to the development of the city, as did the Swabians and Angevins. Tursi is divided into several districts, each one well defined and with precise peculiarities. The oldest and most famous of these is the Rione Rabatana, of Arab-Saracenic origin (Basilicata - Italy) 🏘

A lo largo de los siglos, las colinas que rodean Tursi han sido testigo del encuentro de numerosos pueblos y culturas, empezando por la invasión de los sarracenos, los bizantinos y los normandos, que contribuyeron al desarrollo de la ciudad, al igual que los suevos y los angevinos. Tursi está dividida en varios distritos, cada uno bien definido y con peculiaridades precisas. El más antiguo y famoso es el Rione Rabatana, de origen árabe-sarraceno (Basilicata - Italia) 🏘
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Pennapiedimonte. In the wild Avello valley, between canyons and waterfalls (Abruzzo - Italy) 🌳

Pennapiedimonte. En el salvaje valle de Avello, entre cañones y cascadas (Abruzzo - Italia) 🌳
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