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I Viaggi di Manuel

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Da Musellaro alla Valle dei Luchi

Agosto 18, 2013 · Manuel Santoro · 1 commento

L’escursione nella Valle dell’Orfento non ci ha saziati. La voglia di conoscere nuovi posti è così tanta che nonostante le ore di cammino della mattinata decidiamo di andare alla scoperta della poco distante di uno dei luoghi più suggestivi all’interno del Parco Nazionale della Majella. Poco fuori dall’abitato di Caramanico, svoltiamo a sinistra lungo la SP68 con direzione Salle percorrendola per pochi chilometri sino ad arrivare a Musellaro, una frazione del comune di Bolognano.
Musellaro
Musellaro
Abbiamo qualche dubbio e chiediamo informazioni a due anziani del posto. Imbocchiamo una stretta strada di campagna senza uscita, Via S. Rocco, che ci conduce in pochi minuti al luogo di partenza della nostra nuova escursione. Dopo aver parcheggiato nelle vicinanze di una chiesetta nella Borgata Sant’Antonio cominciamo a scendere lungo un largo sentiero (segnavia A2) che si inoltra nella vegetazione costeggiando alcuni alcuni campi coltivati. Dieci minuti dopo superiamo ciò che rimane della vecchia centrale idroelettrica ed il ponte ad essa collegato.

Borgata Sant'Antonio
Borgata Sant’Antonio
Borgata Sant'Antonio, centrale idroelettrica
Borgata Sant’Antonio, centrale idroelettrica
Siamo così arrivati al letto del fiume Orta all’interno di quella che è chiamata Valle dei Luchi. Il nome del luogo derivante dal latino ‘lucus’, bosco sacro, testimonia la grande importanza che la valle rivestiva per gli antichi. Attraversato il ponte della centrale un simpatico cagnolone accorre da noi dandoci il benvenuto scodinzolando. Svoltiamo a sinistra. Nelle vicinanze è visibile ciò che rimane del Ponte Luco, di origine longobarda, un tempo unica via di comunicazione tra Caramanico e i paesi a ovest del fiume.

Valle dei Luchi, Ponte Luco
Valle dei Luchi, Ponte Luco
Camminiamo costeggiando l’Orta all’interno della fitta vegetazione accompagnati dal cagnolone. Il sentiero è mal segnato e giunti ad un bivio in prossimità di un vecchio casolare in rovina non sappiamo esattamente dove andare.

Valle dei Luchi, casolare in rovina
Valle dei Luchi, casolare in rovina
C’è solamente un cartello che indica il percorso da seguire, verso destra, per raggiungere S. Tommaso di Salle e con qualche titubanza scegliamo la via di sinistra. Abbiamo intenzione di raggiungere le rapide di S. Lucia, lì dove il fiume si è fatto strada nella bianca roccia calcarea nel corso dei secoli dando vita ad uno spettacolare canyon dalle forme sinuose. Un punto panoramico sull’Orta ci permette di capire che la strada presa è quella giusta: il fiume scorre tra enormi massi e giochi d’acqua dando vita alle cosiddette “marmitte“. Il sentiero scende ripidamente all’interno del bosco ed in breve raggiungiamo il canyon, un luogo davvero suggestivo conosciuto da pochi.
Valle dei Luchi, "marmitte"
Valle dei Luchi, "marmitte"
Valle dei Luchi, "marmitte"
Valle dei Luchi, “marmitte”
Poco distante, oltre una collinetta facilmente superabile l’Orta ha creato delle placide anse ideali per fare il bagno. Raggiungiamo il luogo solamente dopo aver atteso che un serpente, probabilmente un’innocua biscia d’acqua, lasciasse il sentiero per inoltrarsi nei cespugli. In una giornata calda come quella di oggi sono molti i giovani del posto alla ricerca di un po’ di refrigerio in queste fresche acque. Ci rilassiamo per un po’ sotto il sole distesi su lastroni rocciosi sulle rive del fiume prima di riprendere la strada verso casa.
Valle dei Luchi, rapide di S. Lucia
Valle dei Luchi, rapide di S. Lucia
Valle dei Luchi, rapide di S. Lucia
Lungo la via di ritorno poco dopo aver superato il centro abitato di Salle è d’obbligo una fermata alla chiesa di S. Tommaso nell’omonima frazione del comune di Caramanico Terme. Oltre a noi vi sono solamente due visitatori e possiamo godere appieno della grandiosità del luogo. La chiesa, in stile romanico, è risalente agli inizi del XIII secolo. Presenta una elegante facciata realizzata in blocchi di pietra squadrati con un grande rosone a dieci raggi e tre portali. Dei tre, quello centrale, che risulta essere anche il più grande, mostra un architrave caratterizzato dalla presenza di ornamenti a rilievo raffiguranti il Cristo e i dodici apostoli.
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso
L’interno della chiesa presenta una struttura a tre navate separate da sei colonne per lato.  Su alcune di esse sono visibili affreschi, alcuni dei quali raffiguranti scene inerenti la Passione di Cristo. Entriamo nella cripta che precede l’altare nella navata centrale. Al suo interno un pozzo poco profondo con le offerte dei fedeli.
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso
San Tommaso di Caramanico Terme, chiesa di San Tommaso

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Commenti

  1. Anonimo dice

    Agosto 26, 2013 alle 6:34 pm

    ciao, sono di s.tommaso ed ho letto le tue considerazioni da perfetto visitatore informato. Mi fa piacere che i nostri posti poco conosciuti siano scoperti ed apprezzati.
    CATIA

    Rispondi

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🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei 🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei secoli hanno visto l’incontro di numerosi popoli e culture, a partire dall’invasione dei Saraceni, dei Bizantini, dei Normanni che contribuirono allo sviluppo della città come fecero poi Svevi ed Angioini. Tursi è divisa in diversi Rioni, ciascuno ben delimitato e con precise peculiarità. Il più antico e famoso di questi è il Rione Rabatana, di origine arabo-saraceno (Basilicata - Italia) 🏘

Over the centuries, the hills around Tursi have witnessed the encounter of numerous peoples and cultures, starting with the invasion of the Saracens, the Byzantines and the Normans, who contributed to the development of the city, as did the Swabians and Angevins. Tursi is divided into several districts, each one well defined and with precise peculiarities. The oldest and most famous of these is the Rione Rabatana, of Arab-Saracenic origin (Basilicata - Italy) 🏘

A lo largo de los siglos, las colinas que rodean Tursi han sido testigo del encuentro de numerosos pueblos y culturas, empezando por la invasión de los sarracenos, los bizantinos y los normandos, que contribuyeron al desarrollo de la ciudad, al igual que los suevos y los angevinos. Tursi está dividida en varios distritos, cada uno bien definido y con peculiaridades precisas. El más antiguo y famoso es el Rione Rabatana, de origen árabe-sarraceno (Basilicata - Italia) 🏘
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