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Dintorni di Kathmandu: Patan

Ottobre 4, 2014 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Da Nagarkot ci siamo trasferiti nella capitale, Kathmandu, per l’ultimo spostamento di questo intenso viaggio in terra nepalese. Stavolta non alloggeremo allo Shree Tibet Family Guest House perchè abbiamo deciso di cambiare e pernottare nell’Hotel The Great Wall, nel cuore di Thamel. La scelta si rivela azzeccata in quanto allo stesso prezzo, circa dieci euro a persona a notte, abbiamo a disposizione una camera più confortevole e pulita.

Oggi dedichiamo la giornata alla scoperta di Patan che raggiungiamo in taxi in circa mezz’ora. Patan Dhoka è la porta d’ingresso alla città ed è anche dove acquistare il biglietto d’ingresso, al costo di 500 rupie per persona. Per via del Dashain ovunque si respira un’atmosfera diversa, più rilassata, e in un piccolo alimentari i proprietari ci offrono un bicchiere di whisky per festeggiare con loro la festività. Oggi seguiremo l’itinerario a piedi consigliato dalla guida Lonely Planet apportando alcune variazioni. Poco oltre la porta d’ingresso è ben visibile un edificio a due piani, il Santuario di Ganesh. E’ da qui che cominciamo il nostro vagabondare tra le strade di Patan. Svoltiamo a destra per entrare in Sulima Square, una piazza circondata da alcune abitazioni in rovina nella quale fa bella mostra il piccolo Santuario di Mahadev. Così come a Bhaktapur. anche a Patan si trovano numerose vasche costruite durante il Medioevo per usi igienici e religiosi. Una di queste è la Pim Bahal Pokhari, che costeggiamo in senso antiorario per ammirare il vicino Tempio di Chandeswari e uno stupa intonacato.

Patan, Tempio di Chandeswari
Patan, Tempio di Chandeswari
Patan, Tempio di Chandeswari

Accanto alla vasca si aprono alcune botteghe e dei laboratori per la lavorazione del rame; in uno di questi ci fermiamo per osservare un artigiano intento a lavorare con il suo tornio. Giungiamo in breve in un’altra piazza, Nahabil Square, lì dove sorge un ex monastero buddhista, il Lokakirti Mahavihar, nel quale sono custodite alcune parti del carro utilizzato nella spettacolare festa di Rato Machhendranath, celebrata ogni anno nel mese di Baisakh tra aprile e giugno. Dinanzi al monastero un piccolo ingresso conduce ad un cortile punteggiato da piccoli stupa ed al centro una grande statua di Sakyamuni sotto una copertura azzurra.

Patan, statua di Sakyamuni
Patan, statua di Sakyamuni

Tra le abitazioni uno stretto passaggio i porta in un altro bahal (cortile), il Naga Bahal, disseminato di chaitya, piccoli stupa che contengono reliquie buddhiste. Ci rilassiamo su una panchina mentre alcuni anziani chiacchierano a poca distanza da noi. Un vialetto coperto ci permette di arrivare all’entrata ovest del Tempio d’Oro.  Il tempio, buddhista, è così chiamato per le preziose decorazioni dorate sulla facciata. Nel cortile interno dell’edificio sfavillano diverse statue, da Sakyamuni a Tara Verde, dai quattro Lokeshvara a Avalokiteshvara etc..

Patan, Tempio d'Oro
Patan, Tempio d'Oro
Patan, Tempio d'Oro
Patan, Tempio d'Oro
Patan, Tempio d'Oro
Patan, Tempio d’Oro

Mentre ci incamminiamo verso il Tempio di Manjushri ci fermiamo in laboratorio artistico di un ragazzo buddhista. Pacato e gentile nei suoi modi di fare, mentre dipinge un thanka, è ben felice di scambiare due parole con noi. La sua attività, ci racconta, va avanti da ben sei generazioni e proprio per questo è stata premiata dal governo nepalese. Entriamo nel Tempio di Kumbeshwar, un alto mandir dagli ornamenti in legno intagliato nel santuario consacrato a Shiva. Numerosi pellegrini sono accorsi nel tempio e a turno accendono un fuoco sacro.

Patan, laboratorio artistico
Patan, laboratorio artistico
Patan, Tempio di Kumbeshwar
Patan, Tempio di Kumbeshwar

Di fronte, in una fontana pubblica chiamata Konti Hiti uomini e donne sono intenti a lavarsi. C’è anche chi fa il bucato. Chiediamo informazioni ad un ragazzo su come raggiungere il Tempio di Uma Maheshwar. Decide di accompagnarci e non abbandonarci più sino alla Durbar Square. Superiamo dapprima uno dei quattro stupa di Ashoka presenti in diversi punti della città e poi la piazza di Swotha Tole con i tre Templi di Rada Krishna, Narayan e Krishna.

Patan, Konti Hiti
Patan, Konti Hiti
Patan, Konti Hiti
Patan, Stupa di Ashoka
Patan, Stupa di Ashoka

Con la sua alta concentrazione di edifici in stile newari Durbar Square è il gioiello per eccellenza di Patan. Prima di aggirarci tra i numerosi monumenti decidiamo che è tempo di pranzare. C’è un piccolo problema: siamo nelle giornate principali del Dashain e tutti i ristoranti sono chiusi, ad eccezione di due turistiche strutture nei pressi della piazza. La scelta è d’obbligo e ci accontentiamo di una minuta quanto costosa bistecca accompagnata da una manciata di patatine fritte. Oggi stiamo accusando particolarmente la fatica accumulata in tutti questi giorni di viaggio e la visita al Palazzo Reale e al bellissimo museo avviene in maniera un po’ troppo superficiale e frettolosa. Il museo ospita una straordinaria collezione di reperti artistici, simbolici e architettonici di tutta la valle di Kathmandu e per girarlo tutto ci vorrebbe almeno un’ora. Gironzoliamo nella Durbar Square osservando gli antichi edifici e i preziosi templi dedicati a Bhimsen, Vishwanath o Krishna, solo per citarne alcuni.

Patan, Durbar Square
Patan, Durbar Square
Patan, Durbar Square
Patan, Palazzo Reale
Patan, Palazzo Reale
Patan, Palazzo Reale
Patan, Palazzo Reale
Patan, Museo
Patan, Museo

Da qui comincia l’ultima parte della nostra passeggiata. A sud della piazza imbocchiamo un viottolo che conduce al Tempio di Bishkawarma, caratteristico per la facciata rivestita da lastre di rame, e a diversi santuari di Vishnu ed edifici religiosi minori. Tra le abitazioni si aprono numerosi bahal come il Bubahal, punteggiato da statue buddhiste e chaytya, e l’Haka Bahal, collegato al culto della dea vivente, la Kumari tanto venerata da queste parti, con un cartello rosso che ne indica la direzione.

Patan, Bubahal
Patan, Bubahal
Patan, Haka Bahal
Patan, Haka Bahal

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