Arpino è l’ultima tappa del blog tour #AmazingCiociaria, una degna conclusione con uno dei borghi più belli della Ciociaria. Forse non tutti sanno che Arpino ha dato i natali a quel Marco Tullio Cicerone di cui tanto si parla nella letteratura latina classica. Cicerone fu infatti una delle figure più rilevanti di tutta l’antichità romana che, grazie alla sua vastissima produzione letteraria, dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, ha offerto un prezioso ritratto della società romana negli ultimi anni della repubblica.
Arpino, statua di Cicerone |
La cittadina è raccolta intorno a Piazza Municipio, il nucleo più vivace di Arpino. Oggi è domenica e le vie circostanti ospitano le bancarelle del consueto mercato rionale. Alcuni ragazzi in abiti tipici ci ricordano come da queste parti un tempo erano diffuse le cioce, calzature tradizionali tipiche di contadini e pastori composte da suole di cuoio trattato che avvolgevano il piede e la gamba con delle corregge, da cui derivò proprio il nome Ciociaria.
Arpino, abiti tipici |
Arpino, cioce |
In piazza, proprio dinanzi alla chiesa di San Michele Arcangelo, nei pressi della statua raffigurante Cicerone, i lavori di riqualificazione urbana del 2006 riportarono alla luce parte dell’antico tracciato del Decumanus Maximus, l’asse viario che caratterizzava l’Arpino romana. In chiesa la messa è terminata da poco e nonostante questo alcuni fedeli hanno deciso di rimanere per pregare. Al suo interno, tipicamente barocco, sono conservate le tele del pittore Cavaliere d’Arpino, in particolare quella sopra l’altare raffigurante l’Arcangelo Michele vittorioso su Lucifero e sulla volta dell’abside l’imponente figura del Padre Eterno.
Arpino, Decumanus Maximus |
Arpino, Chiesa di San Michele Arcangelo |
Palazzo Boncompagni, sempre in Piazza Municipio, ospita quello che forse è considerato un “unicum” nel panorama dell’Italia Centro-Meridionale, il Museo della Liuteria, fondato grazie alla disponibilità di Giannino Cerrone, discendente di un’importante famiglia di liutai. Arpino può infatti vantare da sempre una lunga tradizione nella fabbricazione di strumenti musicali. Nel Museo, oltre ad una ricca documentazione cartacea, sono conservati oggetti, disegni e strumenti appartenuti a una bottega arpinate di liutai, l’Embergher-Cerrone.
Arpino, Museo della Liuteria |
Arpino, orologio |
Possiamo ammirare inoltre il complesso meccanismo dell’orologio che tutti i cittadini osservano invece dalla piazza. Lasciamo il centro cittadino e ci dirigiamo verso la Civitas Vetus, nel borgo di Civitavecchia. A mio parere è una tappa obbligata per tutti coloro che si recano da queste parti. Una suggestiva cortina di mura poligonali cinge la Civitas fino ad abbracciare e chiudere la città nella parte opposta lungo Civita Falconara. L’entrata dell’Acropoli, un arco a sesto acuto ispirato a quelli delle città greche di Tirinto e Micene, è situato nelle vicinanze della settecentesca chiesa della SS. Trinità. L’ingresso, di tipo “sceo” fu studiato e costruito in modo tale che il nemico era costretto ad entrare verso il corpo difensivo della città e quindi con il fianco destro senza scudo.
Arpino, borgo di Civitavecchia |
Arpino, Acropoli |
Arpino, chiesa della SS. Trinità |
Unknown dice
Ciao Manuel,
Bellissimo questo post 🙂 pensare che é un posto a due passi da casa e non gli ho mai dedicato attenzione..
Mi sarebbe piaciuto davvero tanto venire con voi in Ciociaria ma purtroppo il lavoro me lo ha impedito… Sarà per la prossima 🙂
Danila.
Manuel Santoro dice
Grazie Danila! Infatti! Ci sono posti a pochi passi da casa spesso troppo sottovalutati. Arpino è uno di questi. Sicuramente ci sarà occasione in futuro, spero presto! 😉
Manuel