Se il buongiorno si vede dal mattino allora quella di oggi dovrebbe essere una giornata memorabile. Esco dalla gher giusto in tempo per assistere a una di quelle albe che non si scordano facilmente. Intorpidito dal sonno mi apposto sulla vicina collinetta per osservare dalla migliore posizione possibile questo spettacolo della natura. Nuvole basse all’orizzonte, da qualche parte oltre le montagne è in atto un temporale. Il sole sale dolcemente sulla linea dell’orizzonte e il cielo prende improvvisamente fuoco regalando al lago Terkhiin Tsagaan Nuur un aura dorata. È una questione di minuti, questa esplosione di colori lascia spazio in breve tempo a un cielo grigio e cupo con qualche goccia di pioggia che comincia a cadere dopo giorni di sole.
Alba sul Terkhiin Tsagaan Nuur |
Anche quella di oggi sarà una giornata particolarmente rilassante con un breve trasferimento e il pernottamento nelle vicinanze delle sorgenti termali di Tsenkher. Il lago offre diversi scorci suggestivi, uno di questi è una collinetta rocciosa con vista sulle Uvgun Khad, piccoli lembi di terra che affiorano dallo specchio d’acqua ed ospitano ogni giorno diverse specie di uccelli. Ai nostri piedi, sulla sottostante spiaggetta, una romantica coppia si è divertita a costruire con delle pietre la scritta “Love” all’interno di un cuore. Qualche centinaia di metri più in là decine di mani votive hanno innalzato diversi cumuli di pietre come offerta agli spiriti del luogo. Non solo, qualcuno ha provveduto ha lasciare anche degli oggetti, molte sono le khadak, le sciarpe sacre che uniscono simbologie buddhiste lamaiste a quelle sciamaniche ma non mancano peluche e cibo.
Therkhiin Tsagaan Nuur |
Percorriamo la stessa strada del giorno prima e usciamo dal territorio del Parco Nazionale del Khorgo-Terkhiin Tsagaan Nuur dalla cittadina di Teriat. A Tsetserleg sostiamo qualche minuto per fare rifornimento benzina e acquistare qualcosa da mangiare in un supermarket nei pressi di un mercato. All’esterno alcuni chioschi vendono pigne commestibili e frutti di bosco locali mentre alcuni uomini sono intenti a trasportare su dei carretti grandi pezzi di carne. Ci rimettiamo in viaggio superando una fertile zona alla periferia di Tsetserleg con un placido fiumiciattolo che scorre tra prati alberati. Allontanandoci dalla città ci inoltriamo su verdeggianti distese erbose con gher, cavalli e yak tra dolci colline dai tratti delicati.
Tsetserleg |
Raggiungendo Tsenkher |
Siamo ormai arrivati al campo gher odierno, lo Shiveet Mankhan, tra rigogliosi boschi e un paesaggio che ricorda vagamente quelli alpini, a 25 km dal sum di Tsenkher. Il motivo che ci ha spinti fin qui è semplice, la zona è rinomata per quella che è conosciuta come una delle sorgenti termali più importanti della Mongolia. Prendiamo posto nelle nostre gher e andiamo a pranzo nel lodge, una struttura anonima che a mio parere stona con la bellezza del posto. Al ritorno nella gher una piccola sorpresa: la carta igienica umidificata che avevo momentaneamente poggiato su letto è stata mangiucchiata da uno dei tanti scoiattoli che si aggirano tra i prati. Ci rilassiamo nelle due piscine termali del campo, ognuna delle quali con temperature differenti. La sensazione è quella di avere uno strato oleoso su tutto il corpo. A piedi decidiamo poi di raggiungere la sorgente, il punto esatto in cui l’acqua viene pompata direttamente fino alle strutture ricettive della zona. Anche qui tra i prati si muovono animatamente grandi scoiattoli mentre nel cielo volteggiano grandi rapaci.
Tsenkher, sorgenti termali |
Tsenkher, simpatici scoiattoli |
Torniamo all’accampamento, alcuni ragazzi locali hanno deciso di sfidarci in una divertente partita di pallavolo sul campo antistante le gher. Il tempo va peggiorando e alcuni goccioloni di pioggia anticipano un arcobaleno prima e un violento temporale poi. Ne approfittiamo per fare una doccia. L’acqua dei bagni è inevitabilmente calda in quanto in tutte le strutture si utilizza proprio quella ricca di minerali proveniente dalla vicina sorgente. Dopo cena è tempo di massaggi, la struttura offre a pagamento questo servizio ed io ho scelto quello tradizionale mongolo della durata di un’ora. Proprio mentre siamo nella sala il temporale fa saltare la luce e si accendono delle candele. L’atmosfera è ideale ed è la giusta conclusione per una giornata alquanto rilassante.
Tsenkher, Shiveet Mankhan Ger Camp |
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