Per un astemio come me finire nella patria del Brunello potrebbe essere quasi un paradosso eppure Montalcino ha tanto da offrire anche dal punto di vista culturale ed artistico. Celebre per uno dei migliori vini rossi del mondo è anche uno dei borghi medievali meglio conservati della Toscana, una località ideale per andare alla scoperta degli splendidi paesini della Val d’Orcia. A Montalcino ho trascorso più notti pernottando all’Agriturismo La Crociona di Nannetti, una rilassante struttura immersa nei vigneti a pochi chilometri dal centro abitato. Erano anni che non trascorrevo un weekend lungo in famiglia, in compagnia dei miei genitori e di fratello più piccolo.
Abbiamo scoperto il borgo durante una fresca giornata estiva di fine agosto mentre un veloce temporale imperversava sulle colline circostanti. Non abbiamo seguito un itinerario ben preciso, abbiamo vagato per le strette viuzze facendoci guidare dagli scorci che più ci ispiravano. Passeggiare senza meta tra i vicoli e le stradine di Montalcino con una sosta qua e là in un wine bar o nei caratteristici negozietti di arti e mestieri è la cosa migliore da fare da queste parti. Un’idea del paese comunque ce la siamo fatta e nei prossimi paragrafi vi parlerò delle attrazioni da non perdere.
Cuore di Montalcino è Piazza del Popolo, la piazza principale con la bella loggia gotica dalla quale si diramano le arterie cittadine. Sulla piazza si affaccia uno dei simboli del paese, l’alta e stretta torre del Palazzo dei Priori, sede del Comune. Altro luogo simbolo è la Rocca, la cui costruzione cominciò nel 1361 nei pressi delle mura cittadine per celebrare l’entrata di Montalcino nei possedimenti senesi. Il castello mostra una pianta pentagonale ed è dotato di torri ad ogni angolo. Salire sui suoi camminamenti di ronda (4 € il costo del biglietto, entrata dall’enoteca al piano terra) è il modo migliore per farsi un’idea dall’alto del borgo e del territorio circostante, con la vista che spazia sulla Val d’Orcia, sull’Amiata fino alle Crete Senesi. Gli interni della Fortezza ospitano esposizioni temporanee mentre il piazzale è sede di concerti e manifestazioni all’aperto.
Montalcino, Palazzo dei Priori |
Montalcino, Rocca |
Montalcino, vista dalla Rocca |
Ammetto di non essere un amante dei musei ma ho sentito parlare molto bene sia del Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra sia del Museo del Vetro. Non potevo non nominarli. Se il primo, all’interno dell’ex convento di Sant’Agostino, custodisce importanti dipinti su tavola e sculture lignee dipinte, il secondo, nel castello di Poggio alle Mura, ospita una raccolta di strumenti e vetri dall’epoca romana sino ad arrivare ai giorni nostri.
Camminare senza meta vuol dire anche entrare a contatto con i diversi edifici religiosi dislocati attorno al centro. Le chiese di Sant’Agostino, Sant’Egidio e la concattedrale del Santissimo Salvatore. oltre al Palazzo Vescovile meritano tutte una visita.
Montalcino, chiesa di Sant’Agostino |
Montalcino, chiesa di Sant’Egidio |
Montalcino, Concattedrale del Santissimo Salvatore |
Un discorso a parte deve essere fatto per l’Abbazia di Sant’Antimo, fuori dal paese sulla strada dell’agriturismo che ci ha ospitato. Il complesso è un vero e proprio gioiello, un capolavoro di arte romanica il cui edificio più importante è la chiesa abbaziale che sorge lungo il lato nord del chiostro. Una leggenda vuole che l’Abbazia sia nata nel 781 per volontà di Carlo Magno, il quale andò a Roma in pellegrinaggio da Papa Adriano I ricevendo in dono alcune reliquie dei Santi Sebastiano e Antimo. Una violenta epidemia di peste scoppiò durante il viaggio di ritorno ma risparmiò l’Imperatore che aver fatto voto, per ringraziare, decise di fondare un antico monastero sul quale venne costruita l’Abbazia. Di quel periodo rimangono soltanto la cripta e la cappella carolingia. L’attuale Chiesa fu infatti eretta nell’anno 1118.
Montalcino, Abbazia di Sant’Antimo |
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