Svegliarsi con il rumore delle onde, aprire la porta e ritrovarsi a pochi metri da una spiaggia da favola. La giornata inizia così al Kanawa Island Resort. Verrebbe subito voglia di tuffarsi ma abbiamo deciso di partecipare ad una, o meglio due escursioni in barca che la struttura propone ai propri ospiti. I prezzi sono piuttosto alti, ecco perchè è consigliabile trovare altre persone interessate in modo da abbassare i costi. Noi ci siamo organizzati con le altre due coppie con le quali abbiamo affrontato il viaggio di andata ed abbiamo deciso di combinare ben due escursioni in una sola giornata: la prima, al mattino, nel Parco Nazionale di Komodo per osservare i famosi draghi che popolano l’isola di Rinca, la seconda a Kalong, per vedere da vicino un fenomeno che vede protagoniste le volpi volanti.
La colazione al Kanawa Island Resort è proprio come quelle che piacciono a me con uova sbattute, pane e frutta fresca mista. Sono le 8 quando salpiamo dal molo di Kanawa. Siamo in nove sulla barca, oltre a noi il capitano che svolge anche il ruolo di guida e due aiutanti. Il cielo è sereno, poche nuvole bianche all’orizzonte mentre l’oceano, punteggiato qua e là da isolotti brulli, sembra una tavola dolcemente levigata. In alcuni punti l’acqua è talmente limpida da mostrare per metri tutto quello che c’è sotto. Navighiamo su un vero e proprio acquario a cielo aperto: pesci di mille colori, razze, pesci volanti e perfino alcuni delfini. Nei punti profondi dove l’acqua mostra una colorazione più scura scintillano tanti piccoli pesciolini blu elettrico.
Parco Nazionale di Komodo |
La prima sosta è al Manta Point. Con un po’ di fortuna riusciremo ad avvistare le mante che al mattino popolano questa zona. La fortuna in effetti arriva subito. dopo pochi secondi una grande manta passa proprio sotto la nostra barca. E pensare che qualche giorno prima un gruppo di turisti era rimasto a bocca asciutta. La guida non si fa attendere e dà a tutti l’ordine di buttarsi in acqua. Vado anche io nonostante non sia propriamente un nuotatore provetto. Bastano pochi metri per farmi desistere e tornare sulla barca per ammirare dall’alto lo spettacolo. Meglio di niente. I miei compagni si sono già allontanati e seguono da vicino questo splendido esemplare. Nel giro di alcuni minuti sono tre le mante che si muovono attorno a noi.
A Batu Bolong, uno scoglio nel bel mezzo del nulla tra Tatawa Besar e Komodo, decido di non rimanere sulla barca a guardare e mi tuffo con il giubbotto di salvataggio. Sarò anche goffo ma non mi interessa, almeno mi sento a mio agio, soprattutto dopo aver sentito che recentemente alcuni sub hanno perso la vita qui a causa delle forti correnti ben visibili ad occhio nudo. La nostra guida ci raccomanda prudenza e ci indica delle zone oltre le quali è meglio non spingersi onde evitare qualche spiacevole episodio. Batu Bolong è si considerato uno dei posti più belli del Parco Nazionale di Komodo per praticare diving e snorkeling ma mai mi sarei immaginato tutto questo spettacolo. Basta immergere la testa per ritrovarsi in un’altra dimensione. La natura ha creato un giardino di corallo che nella parte superiore ospita una quantità impressionante di invertebrati e di piccoli pesci colorati. Mai mi era capitato di dovermi fare spazio tra branchi di pesce di questo tipo. Basta abbassare ancora lo sguardo per osservare alcuni sub intenti a scoprire i fondali che in questo punto degradano sino a 25-30 metri. Accanto a loro, lungo le ripide pareti, nuotano pacificamente un paio di squali, carangidi giganti, fucilieri e pesci chirurgo. I luogo è ideale anche per avvistare tartarughe marine ma stavolta la fortuna non è dalla mia parte.
Parco Nazionale di Komodo, Batu Bolong |
Pranziamo in barca con un piatto di noodles prima di arrivare a Rinca. La guida si è scordata di prendere le posate e siamo costretti a mangiare con le mani. Si respira una bella aria e il tempo passa velocemente chiacchierando ed osservando lo straordinario paesaggio circostante. Attracchiamo al porticciolo di Loh Kima e ci incamminiamo verso l’accampamento del PHKA di Loh Buaya, dove si trova la biglietteria del parco. Un cartello recita: “Be Careful. Crocodile Area”. Proprio nei pressi del molo sono stati avvistati in passato alcuni coccodrilli marini. Più in là alcuni cervi di Timor si muovono nell’arido spazio che separa il porticciolo dalla biglietteria. Una guida del parco ci accoglie e ci invita in uno stanzotto dove paghiamo i vari permessi prima del trekking di giornata. È possibile scegliere tra tre diversi percorsi a seconda della lunghezza e del grado di difficoltà. Noi optiamo per quello intermedio, di un’ora e mezza. A Rinca il caldo, soprattutto all’ora di pranzo, si fa davvero sentire. Prima di metterci in cammino le due guide che ci accompagneranno ci illustrano i movimenti da tenere in caso di avvistamento dei draghi di Komodo. Sono creature tranquille, sempre che non vengano messi alle strette. Nessuno studioso è riuscito con esattezza a spiegare perchè questi varani vivano solamente nel Parco Nazionale di Komodo. A dispetto della più famosa isola di Komodo è più semplice vedere i draghi per via della bassa vegetazione che caratterizza l’isola. In effetti bastano poche decine di metri per incontrali. Una decina di animali si è appostata sotto le cucine di Loh Buaya. Li osserviamo mentre si muovono lentamente cercando di trovare un po’ di refrigerio all’ombra della struttura.
Parco Nazionale di Komodo, Rinca |
Parco Nazionale di Komodo, Rinca. Draghi di Komodo |
La guida conosce bene i loro movimenti e si propone di scattare alcune fotografie da vicino. Tocca poi anche a noi scattare qualche foto ricordo a distanza di pochi metri. Il trekking prosegue all’interno della boscaglia cercando di avvistare altri animali. Nella vegetazione si muovono gruppi di macachi mentre se non fosse stato per il nostro accompagnatore non avremmo mai visto un esemplare femmina mimetizzata sotto un albero. Grondando sudore c’inerpichiamo lungo una collina per raggiungerne la sommità e osservare il panorama dall’alto.
Parco Nazionale di Komodo, Rinca |
L’isola di Kalong è l’ultima tappa di questa incredibile giornata. Siamo costretti a tornare momentaneamente a Kanawa prima di metterci in viaggio verso quella che è conosciuta anche con il nome inglese di Flying Foxes Island. Come sempre nel pomeriggio l’oceano aumenta il suo moto ondoso e in alcuni punti siamo un po’ intimoriti perchè la nostra barca comincia ad ondeggiare pericolosamente. Attracchiamo al largo a poche decine di metri da altre imbarcazioni di turisti quando il sole comincia scendere dietro la linea d’orizzonte. Potete immaginare lo spettacolo quando il cielo comincia a tingersi di rosso, di arancione e poi ancora di rosa. Kalong è circondata da fitte mangrovie che ospitano migliaia di pipistrelli. Ogni giorno poco dopo il tramonto lasciano in massa l’isola per ritornare qui la mattina seguente. Di colpo un rumore secco ed ecco che il cielo diventa un’autostrada di volpi volanti.
Parco Nazionale di Komodo |
Parco Nazionale di Komodo. Kalong |
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