Ore 00:20. La sveglia suona alla Catimor Homestay. Nonostante abbia dormito pochissime ore mi sento stranamente bene, forse perchè eccitato dall’idea di partecipare al mio primo trekking notturno. Stiamo per raggiungere uno dei posti più spettacolari di tutta l’Indonesia, il complesso vulcanico di Kawah Ijen.
Kawah Ijen, blue fire |
In minibus impieghiamo circa un’ora per raggiungere il punto di partenza per il trekking, giusto il tempo di far svegliare il sonno che sembrava mi avesse abbandonato. All’arrivo nei pressi della stazione PHKA non siamo gli unici, diversi mezzi ci hanno anticipato e il parcheggio è quasi al completo. Ogni gruppo viene smistato ad una guida locale, spesso si tratta di minatori che continuano a lavorare sul vulcano e che a turno si dividono questo compito in cerca di un guadagno extra. Con le luci delle torce ci incamminiamo lungo un sentiero polveroso in costante salita per almeno 3 km. Ci fermiamo diverse volte lungo il cammino, inclusa una sosta ad un piccolo chiosco che vende snack e bibite. Qui le guide ci forniscono delle maschere che dovremo utilizzare una volta arrivati nei pressi del vulcano. La salita continua per poi addolcirsi fino al bordo del cratere. Da un punto panoramico cominciamo a vedere in lontananza il blu delle fiamme che arrivano a bruciare con temperature fino a 600 °C. Sembra fatta ma dobbiamo affrontare in discesa un ripidissimo sentiero di ghiaia stando ben attenti a non scivolare lungo il terreno scosceso.
Kawah Ijen, blue fire |
Kawah Ijen |
Ci muoviamo nella zona osservando i lavoratori intenti ad estrarre zolfo mentre attendiamo l’alba. Il cielo si schiarisce e regala un gioco di colori con sfumature dorate. Come per magia appare ai nostri occhi un grande lago turchese dalle acque sulfuree circondato dalle ripide pareti del cratere. Rimaniamo a contemplarlo per diversi minuti per poi ricominciare la salita. La via di ritorno è una continua sosta per scattare fotografie ai paesaggi che qualche ora prima, per via dell’assenza di luce, non avevamo potuto vedere. Giunti al parcheggio siamo sporchi e pieni di polvere. Inevitabile fermarci a un bagno, anche se poco invitante, nei pressi della stazione PHKA.
Kawah Ijen |
Kawah Ijen, sulla via di ritorno |
Francesca Cioccoloni dice
Ecco bravo, tu raccontami queste cose, che io ci torno appena i miei bimbi potranno sopportare la fatica della scalata e la puzza di zolfo!
Scherzi a parte, questa è una delle cose insieme al Bromo che ci faranno tornare in Indonesia. Bel post!
Manuel Santoro dice
Grazie Francesca. Ci sarebbero troppe cose da aggiungere sulla lista! Sono rimasto colpito dall'Indonesia e spero un giorno anch'io di tornarci.
Unknown dice
Ciao, complimenti per il bellissimo blog. Volevo chiederti se secondo te per fare il trekking è meglio pernottare a Jember o a Banyuwangi. Grazie 🙂
Manuel Santoro dice
Grazie mille! 😊 Credo che la soluzione migliore sia quella di pernottare a Jember. Per il trekking si parte nel cuore della notte e Jember è la località più comoda. Se hai altre domande chiedi pure. Manuel
Unknown dice
Ciao, sarò a Bali il 7 agosto, trovo sul posto agenzie che organizzano tour per il kawa ijen?
Manuel Santoro dice
Ciao Laura, scusa il ritardo. Immagino tu non abbia avuto difficoltà a trovare un'agenzia. Sei riuscita a visitare il Kawah Ijen? Saluti, Manuel
Danref dice
Ciao Manuel potresti dirmi l'agenzia con cui hai fatto il tour? Dovrei andare a breve e vorrei prenotare tutto. Grazie
Manuel Santoro dice
Ciao, sinceramente non ricordo il nome dell'agenzia ma ti posso dire che si trova a Jl. Tirtodipuran a Yogyakarta. Io ho prenotato un sul posto un paio di giorni prima. In ogni caso tutte le agenzie della città vendono questo pacchetto. Buon viaggio! 😊