Castelli è un borgo abruzzese alle porte del versante teramano del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Qui la tradizione dell’arte ceramica va avanti da secoli ed è famosa in tutto il mondo. Io ho visitato Castelli proprio durante un evento dedicato alla ceramica e ne ho approfittato per conoscere un po’ le montagne circostanti. La sua posizione, ai piedi di cime imponenti come quelle dei Monti Camicia (2564 m) e Prena (2561 m), fa si che sia un paese ideale anche per comode escursioni nei dintorni.
Per l’occasione ho scelto un trekking nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga semplice e di breve durata, quello che partendo da Colle Rustico, pochi chilometri fuori dal centro abitato di Castelli, permette in circa due ore e mezza tra andata e ritorno (sosta inclusa) di raggiungere il nevaio di Fondo della Salsa ai piedi della parete nord del Monte Camicia. Il dislivello è relativamente minimo, 380 metri, per uno sviluppo complessivo di 4,5 km circa.
Per raggiungere Colle Rustico (quota 770 metri) bisogna seguire dal centro storico la strada che conduce a Rigopiano. Dopo aver superato il Convento di San Francesco e le frazioni di San Rocco e San Salvatore la strada prosegue immersa nella faggeta. Prima di una curva a sinistra, all’incirca a 4 km dal paese, un prato con tavoli per pic nic annuncia l’inizio del sentiero.
Colle Rustico, inizio del sentiero |
Qui una carrareccia all’inizio pianeggiante si immerge nel bosco in direzione del Monte Camicia. Oltrepassata una selletta che anticipa la captazione dell’acquedotto che rifornisce Castelli il sentiero (segnavia n°245) attraversa il greto del fosso e s’immerge nella fitta vegetazione. La salita è costante fino all’uscita dalla faggeta dove inizia la parte più bella dell’itinerario. Bisogna superare un torrente, quasi in secca a partire dalla tarda primavera, per continuare sull’altro versante del fosso e raggiungere infine la selvaggia forra del Fondo della Salsa, a quota 1150 metri. La parete nord del Monte Camicia, alta più di 1200 metri, appare maestosa e sembra quasi toccarla con mano. Alla sua base un grande nevaio. Non spingetevi troppo oltre in quanto sussiste il rischio di caduta massi dalla parete.
Sentiero n°245 per Fondo della Salsa |
Fondo della Salsa |
Il periodo migliore per venire qui è l’inizio dell’estate, quando i nevai sulla parete non si sono ancora sciolti completamente e formano suggestive cascate. Questo anfiteatro naturale purtroppo è stato teatro di più sciagure, ricordate da due stele nella roccia: una spedizione alpinistica invernale costò la vita a Piergiorgio De Paulis il giorno di Natale del 1974; venti anni dopo il tenente d’aviazione Marco Adinolfi si schiantò con il suo AMX proprio al centro della parete. Alcuni resti dell’aereo sono ancora visibili qua e là.
Fondo della Salsa, stele a ricordo di Piergiorgio De Paulis e Marco Adinolfi |
Fondo della Salsa |
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