Con Palangan, un villaggio in pietra e terra nel cuore della provincia iraniana del Kurdistan, è stato amore a prima vista. Durante il mio primo viaggio in Iran mi sono imbattuto sul web nelle foto di questo caratteristico paesino ed il primo pensiero è stato: “tornerò per visitarlo”. Così è stato.
Come raggiungere Palangan da Sanandaj
Mi sono recato appositamente a Sanandaj, capoluogo della provincia e città di riferimento per visitare Palangan e mi sono messo alla ricerca di informazioni su come organizzare la mia visita. Ho chiesto informazioni all’Hotel Hedayat, la struttura nella quale ho pernottato ma mi è stato dato il nominativo di una guida che offriva i propri servizi ad un prezzo decisamente alto, ho chiesto in alcuni esercizi commerciali ricevendo lo stesso nome ed infine mi sono rivolto ad un tassista. Ho scelto quest’ultima opzione, la più economica per un costo totale di circa 20 euro, comprendente il viaggio di andata e ritorno (due ore a tratta) ed il tempo di attesa a Palangan. L’ultima parte del percorso si è rivelata la più bella, con montagne punteggiate da tantissimi alberi bassi e da alcuni villaggi curdi.
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Cosa vedere a Palangan
Probabilmente luglio non è periodo adatto per visitare Palangan. La temperatura ha raggiunto i 40 gradi e muoversi sotto il sole cocente non è stato il massimo. Tuttavia rimane un villaggio da scoprire ed ammirare. L’aspetto più bello di queso paese è probabilmente la sua autenticità. La fortuna vuole che non sia ancora una località raggiunta dal turismo di massa e i pochi viaggiatori che si spingono fin qua devono pagare un biglietto d’ingresso. Viste le condizioni delle strade abbiamo lasciato il mezzo nella parte più alta e ci siamo incamminati a piedi, in discesa, verso la parte antica. Il villaggio è tagliato in due da un torrente che in questo periodo dell’anno appare quasi in secca. Poco oltre le abitazioni questo corso d’acqua si getta in un fiume dalla portata ben maggiore, il Sirvan. Gli abitanti di Palangan hanno sfruttato questo fiume per dedicarsi ad una delle attività più floride della zona, l’allevamento delle trote. Ecco perché il pesce alla griglia è uno dei piatti principali per i visitatori che scelgono di consumare qui un pasto. Durante la mia permanenza ho trovato un solo ristorante aperto ed in compagnia di altri turisti, prettamente locali, ho potuto provare la specialità del posto prima di dedicarmi alla visita vera e propria. Con il caldo soffocante gran parte delle persone ha preferito rimanere nelle proprie abitazioni, ecco perché ho trovato un paesino tranquillo e quasi deserto. Tuttavia mi è bastato prestare maggiore attenzione per osservare scene di vita tradizionale: giovani intenti a produrre pane in un laboratorio, un anziano conducendo il proprio asino lungo le ripidissime vie del paese, una donna sul tetto della propria casa sistemando i cereali da essiccare. Non nascondo che con una temperatura più bassa avrei voluto trascorrere più tempo a Palangan, i suoi dintorni sono ideali per piacevoli passeggiate. Mi sarebbe anche piaciuto pernottare qui, staccando da tutto e da tutti per una notte, ma nel pomeriggio mi attendeva l’autobus diretto ad Esfahan. Sappiate comunque che qui non ci sono alberghi veri e propri, ma camere semplici da affittare, magari in compagnia di una famiglia locale.
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