Prima di mettermi in viaggio per il Messico mi ero informato qua e là su Campeche. Chi mi aveva parlato di questa città mi aveva infatti descritto la capitale dell’omonimo stato come una bomboniera affacciata sull’oceano, stranamente poco turistica e pervasa da un’atmosfera tipicamente messicana.
Una descrizione ideale per me, tanto da decidere di trascorrere qui quasi una settimana, un po’ per il desiderio di immergermi nel clima provinciale della città, un po’ per la volontà di conoscere le perle nascoste dei dintorni. Questo stato, infatti, il meno visitato nella penisola dello Yucatán, comprende anche imponenti siti archeologici maya immersi nella giungla, tipici villaggi dalle tradizioni ancestrali e lagune costiere ricche di fauna. Non solo, Campeche è considerato anche lo stato più sicuro del Paese.
Ho conosciuto Campeche gradualmente. Probabilmente la chiave che ha permesso di innamorarmi della città sta proprio nella lentezza con la quale ho conosciuto questa località. San Francisco de Campeche, come fu ribattezzata dai conquistatori spagnoli quando fu fondata nel 1540, è proprio come piace me: la parte più antica, cinta da mura fortificate, è caratterizzata da edifici dai colori pastello, viuzze acciottolate, bastioni fortificati e residenze da poco ristrutturate. All’esterno delle mura la vita scorre frenetica nel Mercado Principal (Pedro Sáinz de Baranda) mentre il malecón, affacciato sul Golfo del Messico, è ideale per una passeggiata rilassante.
In epoca coloniale Campeche si affermò come principale porto della penisola e le mura, insieme ad una serie di forti, furono costruite nel XVI secolo al fine di proteggersi dai frequenti attacchi dei pirati. Con l’indipendenza dalla Spagna all’inizio del 1800 San Francisco de Campeche era inizialmente parte dello stato dello Yucatán ma con la creazione dello stato di Campeche a metà del secolo si separò divenendo la sua capitale.
Campeche, nel centro storico |
Cosa vedere a Campeche
Le dimensioni non troppo estese rendono Campeche perfetta per essere visitata a piedi. Durante la mia permanenza non ho mai preso un mezzo pubblico dato che quasi tutte le attrazioni si concentrano all’interno delle cinte murarie del centro storico. In alternativa la Tranvía de la Ciudad, in partenza da Calle 10, offre una visione rapida della parte vecchia toccando alcuni quartieri tradizionali e parte del malecón.
Durante la vostra visita tenete conto che la domenica quasi tutte le attività sono chiuse. Se durante i giorni della settimana è possibile trovare facilmente ristoranti economici, in questa giornata, almeno nel centro storico, sono aperti alcuni locali turistici, con prezzi più alti rispetto agli standard messicani, in Calle 59.
- Plaza Principal. Potrebbe essere scontato ma la piazza di Campeche è il luogo che ho apprezzato di più di Campeche. Il cuore della città, nonchè fucro della vita cittadina, vede al centro un elegante chiosco in stile belle époque ed è circondata da panchine sempre affollate. Gli abitanti vengono qui per chiacchierare all’ombra dei grandi alberi di carrube o per assistere ai tanti eventi, esibizioni e concerti, che soprattutto le sere dei weekend, si tengono nella piazza. Sul lato orientale si affaccia la Catedral de Nuestra Señora de la Purísima Concepción con i suoi due campanili e dalla facciata barocca. L’interno vede un’unica navata.
Campeche, Plaza Principal |
- Ex-Templo de San José. Oggi spazio espositivo, questo edificio costruito dai gesuiti all’inizio dell’XVIII secolo sul preesistente tempio dedicato a San José, santo patrono dei carpentieri e costruttori di barche, è uno dei più belli della città con la sua facciata in stile barocco decorata da azulejos.
Campeche, Ex Templo de San José |
- Malecón. Il lungomare è ideale per una passeggiata all’alba oppure un giro in bicicletta al tramonto.
Campeche, malecón |
- Baluarte de Santiago. Costruito nell’XVIII secolo ospita il giardino botanico “X’much-haltún”.
- Baluarte San Francisco. Il tetto del bastione offre una vista panoramica della città ed un tempo rappresentava la principale struttura difensiva alla vicina Puerta de la Tierra.
- Puerta de Tierra. Questa porta, costruita nel 1732, offre uno spettacolo di luci e suoni che evoca storie di pirati e battaglie navali.
Campeche, Puerta de Tierra |
- Baluarte de San Juan. È il più piccolo dei sette bastioni.
- Baluarte de La Soledad. Ospita un museo con reperti archeologici, etnografici e storici.
- Puerta del Mar. La Porta del Mare ha una facciata semplice con un galeone scolpito nella pietra.
- Carvajal Mansión. Una casa costruita nel XVII secolo con decorazione moresca.
- Fuerte Museo San José del Alto. Una fortezza in cima al Cerro de Bellavista risalente alla fine del XVIII secolo con un museo marittimo interno.
Escursioni da Campeche
La posizione di Campeche fa si che sia possibile organizzare numerose gite di un giorno nei dintorni.
Edzná. Una delle più belle città maya della regione. Un’importante capitale regionale la cui ricchezza di edifici e stili dà un’idea precisa dell’enorme potere politico, economico e religioso che il sito godeva tra il 600 e il 1200 d.C..
Calakmul. Situata al centro dell’omonima Riserva della Biosfera, le 6.000 strutture che compongono le rovine della città coprono uno spazio di circa 70 chilometri quadrati. Sembra che Calakmul fosse la capitale del cosiddetto Regno del Serpente o del regno di Kaan e che per più di un secolo si fosse scontrata in feroci guerre con Tikal, condizionando il futuro politico, economico e sociale delle città maya della regione.
Calkiní. Questa città è il punto di riferimento per alcune attrazioni naturali, come le spiagge di Isla Arena e Punta Nimun o le riserve ecologiche del Ría Celestun e Los Petenes.
Bécal. In questa tranquilla cittadina vengono nascono i famosi cappelli Jipi Japa. Un po’ tutta la comunità partecipa nella produzione che avviene in caverne poiché l’umidità permette al tessuto di non indurirsi.
Hecelchakán. Terra della “Cochinita Pibil”, uno dei segreti Maya meglio conservati, un piatto che nonostante le modernità è ancora realizzato in forni di pietra sotto terra chiamati “Pib”, condizione unica per conferire il suo sapore caratteristico.
Pomuch. Si dice che qui venga prodotto il miglior pane della penisola dello Yucatán e uno dei migliori del Messico.
Per/da Campeche
Sono arrivato in città partendo da Mérida, la capitale dello Yucatán. Il viaggio è relativamente breve, appena due ore in autobus. A Campeche l’autostazione principale si trova in avenida Patricio Trueba 237, a circa 2,5 km dalla piazza principale, ed è conosciuta come ADO o terminal degli autobus di prima classe. Da qui partono autobus di prima classe e deluxe per le principali città, oltre ad autobus di seconda classe per Sabancuy, Hecelchakán, Candelaria e alcune località del Tabasco. In alternativa, nei pressi del Mercado Principal partono minibus diretti a località minori dello stato.
Dove dormire a Campeche
A Campeche ho trascorso le notti presso l’Hotel El Navegante, situato in Calle 65 tra Calle 14 e 16, all’interno delle mura e a pochi isolati da Puerta de Tierra. La posizione è comoda per visitare il centro storico e bastano pochi minuti a piedi per raggiungere la Plaza Principal. La struttura si trova all’interno di una casona tipica. La camera a me assegnata, doppia e con bagno privato, era molto spaziosa. Nulla da dire in merito alla pulizia e personale disponibile e cordiale. Wi-fi gratuito e veloce, da migliorare, forse, solamente la varietà della colazione.
Campeche, Hotel El Navegante |
Campeche |
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