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L’atmosfera coloniale di Campeche

Dicembre 31, 2018 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Campeche, Plaza Principal

Prima di mettermi in viaggio per il Messico mi ero informato qua e là su Campeche. Chi mi aveva parlato di questa città mi aveva infatti descritto la capitale dell’omonimo stato come una bomboniera affacciata sull’oceano, stranamente poco turistica e pervasa da un’atmosfera tipicamente messicana.

Una descrizione ideale per me, tanto da decidere di trascorrere qui quasi una settimana, un po’ per il desiderio di immergermi nel clima provinciale della città, un po’ per la volontà di conoscere le perle nascoste dei dintorni. Questo stato, infatti, il meno visitato nella penisola dello Yucatán, comprende anche imponenti siti archeologici maya immersi nella giungla, tipici villaggi dalle tradizioni ancestrali e lagune costiere ricche di fauna. Non solo, Campeche è considerato anche lo stato più sicuro del Paese.
Ho conosciuto Campeche gradualmente. Probabilmente la chiave che ha permesso di innamorarmi della città sta proprio nella lentezza con la quale ho conosciuto questa località. San Francisco de Campeche, come fu ribattezzata dai conquistatori spagnoli quando fu fondata nel 1540, è proprio come piace me: la parte più antica, cinta da mura fortificate, è caratterizzata da edifici dai colori pastello, viuzze acciottolate, bastioni fortificati e residenze da poco ristrutturate. All’esterno delle mura la vita scorre frenetica nel Mercado Principal (Pedro Sáinz de Baranda) mentre il malecón, affacciato sul Golfo del Messico, è ideale per una passeggiata rilassante.
In epoca coloniale Campeche si affermò come principale porto della penisola e le mura, insieme ad una serie di forti, furono costruite nel XVI secolo al fine di proteggersi dai frequenti attacchi dei pirati. Con l’indipendenza dalla Spagna all’inizio del 1800 San Francisco de Campeche era inizialmente parte dello stato dello Yucatán ma con la creazione dello stato di Campeche a metà del secolo si separò divenendo la sua capitale.

Campeche, nel centro storico
Campeche, nel centro storico
Cosa vedere a Campeche

Le dimensioni non troppo estese rendono Campeche perfetta per essere visitata a piedi. Durante la mia permanenza non ho mai preso un mezzo pubblico dato che quasi tutte le attrazioni si concentrano all’interno delle cinte murarie del centro storico. In alternativa la Tranvía de la Ciudad, in partenza da Calle 10, offre una visione rapida della parte vecchia toccando alcuni quartieri tradizionali e parte del malecón.
Durante la vostra visita tenete conto che la domenica quasi tutte le attività sono chiuse. Se durante i giorni della settimana è possibile trovare facilmente ristoranti economici, in questa giornata, almeno nel centro storico, sono aperti alcuni locali turistici, con prezzi più alti rispetto agli standard messicani, in Calle 59.

  • Plaza Principal. Potrebbe essere scontato ma la piazza di Campeche è il luogo che ho apprezzato di più di Campeche. Il cuore della città, nonchè fucro della vita cittadina, vede al centro un elegante chiosco in stile belle époque ed è circondata da panchine sempre affollate. Gli abitanti vengono qui per chiacchierare all’ombra dei grandi alberi di carrube o per assistere ai tanti eventi, esibizioni e concerti, che soprattutto le sere dei weekend, si tengono nella piazza. Sul lato orientale si affaccia la Catedral de Nuestra Señora de la Purísima Concepción con i suoi due campanili e dalla facciata barocca. L’interno vede un’unica navata.
Campeche, Plaza Principal
Campeche, Plaza Principal
Campeche, Plaza Principal
  • Ex-Templo de San José. Oggi spazio espositivo, questo edificio costruito dai gesuiti all’inizio dell’XVIII secolo sul preesistente tempio dedicato a San José, santo patrono dei carpentieri e costruttori di barche, è uno dei più belli della città con la sua facciata in stile barocco decorata da azulejos.
Campeche, Ex Templo de San José
Campeche, Ex Templo de San José
Campeche, Ex Templo de San José
  • Malecón. Il lungomare è ideale per una passeggiata all’alba oppure un giro in bicicletta al tramonto.
Campeche, malecón
Campeche, malecón
  • Baluarte de Santiago. Costruito nell’XVIII secolo ospita il giardino botanico “X’much-haltún”.
  • Baluarte San Francisco. Il tetto del bastione offre una vista panoramica della città ed un tempo rappresentava la principale struttura difensiva alla vicina Puerta de la Tierra.
  • Puerta de Tierra. Questa porta, costruita nel 1732, offre uno spettacolo di luci e suoni che evoca storie di pirati e battaglie navali.
Campeche, Puerta de Tierra
Campeche, Puerta de Tierra
  • Baluarte de San Juan. È il più piccolo dei sette bastioni.
  • Baluarte de La Soledad. Ospita un museo con reperti archeologici, etnografici e storici.
  • Puerta del Mar. La Porta del Mare ha una facciata semplice con un galeone scolpito nella pietra.
  • Carvajal Mansión. Una casa costruita nel XVII secolo con decorazione moresca.
  • Fuerte Museo San José del Alto. Una fortezza in cima al Cerro de Bellavista risalente alla fine del XVIII secolo con un museo marittimo interno.
Escursioni da Campeche



La posizione di Campeche fa si che sia possibile organizzare numerose gite di un giorno nei dintorni.
Edzná. Una delle più belle città maya della regione. Un’importante capitale regionale la cui ricchezza di edifici e stili dà un’idea precisa dell’enorme potere politico, economico e religioso che il sito godeva tra il 600 e il 1200 d.C..
Calakmul. Situata al centro dell’omonima Riserva della Biosfera, le 6.000 strutture che compongono le rovine della città coprono uno spazio di circa 70 chilometri quadrati. Sembra che Calakmul fosse la capitale del cosiddetto Regno del Serpente o del regno di Kaan e che per più di un secolo si fosse scontrata in feroci guerre con Tikal, condizionando il futuro politico, economico e sociale delle città maya della regione.
Calkiní. Questa città è il punto di riferimento per alcune attrazioni naturali, come le spiagge di Isla Arena e Punta Nimun o le riserve ecologiche del Ría Celestun e Los Petenes.
Bécal. In questa tranquilla cittadina vengono nascono i famosi cappelli Jipi Japa. Un po’ tutta la comunità partecipa nella produzione che avviene in caverne poiché l’umidità permette al tessuto di non indurirsi.
Hecelchakán. Terra della “Cochinita Pibil”, uno dei segreti Maya meglio conservati, un piatto che nonostante le modernità è ancora realizzato in forni di pietra sotto terra chiamati “Pib”, condizione unica per conferire il suo sapore caratteristico.
Pomuch. Si dice che qui venga prodotto il miglior pane della penisola dello Yucatán e uno dei migliori del Messico.
Per/da Campeche
Sono arrivato in città partendo da Mérida, la capitale dello Yucatán. Il viaggio è relativamente breve, appena due ore in autobus. A Campeche l’autostazione principale si trova in avenida Patricio Trueba 237, a circa 2,5 km dalla piazza principale, ed è conosciuta come ADO o terminal degli autobus di prima classe. Da qui partono autobus di prima classe e deluxe per le principali città, oltre ad autobus di seconda classe per Sabancuy, Hecelchakán, Candelaria e alcune località del Tabasco. In alternativa, nei pressi del Mercado Principal partono minibus diretti a località minori dello stato.
Dove dormire a Campeche
A Campeche ho trascorso le notti presso l’Hotel El Navegante, situato in Calle 65 tra Calle 14 e 16, all’interno delle mura e a pochi isolati da Puerta de Tierra. La posizione è comoda per visitare il centro storico e bastano pochi minuti a piedi per raggiungere la Plaza Principal. La struttura si trova all’interno di una casona tipica. La camera a me assegnata, doppia e con bagno privato, era molto spaziosa. Nulla da dire in merito alla pulizia e personale disponibile e cordiale. Wi-fi gratuito e veloce, da migliorare, forse, solamente la varietà della colazione.
Prenota il tuo hotel a Campeche

Siti utili

Campeche Travel – Patrimonio Universal de México

Campeche, Hotel El Navegante
Campeche, Hotel El Navegante
Campeche, Hotel El Navegante

Campeche
Campeche
Campeche
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Campeche
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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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