Qualche anno fa ebbi la possibilità di viaggiare in Bolivia per un lungo periodo. In cuor mio, quando lasciai il Paese, sapevo già che un giorno sarei dovuto tornare per aggiungere quei tasselli di un puzzle che sentivo come incompleto. In occasione del mio progetto “#GreenRoutes. Il giro del mondo dei Parchi Nazionali” ho pensato di organizzare un nuovo tour in Bolivia, un itinerario della durata di circa due settimane.
Avventura e natura. Se dovessi definire la Bolivia in poche parole mi vengono in mente questi vocaboli. I suoi paesaggi aspri e la sua cultura indigena andina hanno sempre attirato la mia attenzione e come me anche quella di viaggiatori più intrepidi. Non è un caso se la Bolivia sia considerata come una delle nazioni più faticose, e forse anche per questo più sorprendenti, dell’intero continente americano, a causa dell’altitudine e dell’isolamento.
Due settimane probabilmente non rendono giustizia alla bellezza di un Paese in grado di offrire tante, troppe cose da vedere, ma per un’idea generale ritengo possa essere il periodo di tempo ideale.
Tenendo conto che alcune attrazioni le ho già toccate qualche anno fa, quello che andrò a descrivere non è il tipico itinerario turistico. Non troverete né il Salar de Uyuni, né le vicine lagune colorate della Riserva Nazionale di Fauna Andina Eduardo Avaroa, seppur tappe imperdibili in caso di primo viaggio in Bolivia. Sono partito dalla città di Santa Cruz de la Sierra per arrivare quattordici giorni dopo a Copacabana, sul lago Titicaca, tappa finale prima di entrare per la terza volta in Perù.
Di seguito il mio tour in Bolivia:
GIORNO 1 | Santa Cruz de la Sierra
Ho scelto di cominciare il mio tour in Bolivia da qui per garantirmi una graduale acclimatazione alle altezze vertiginose che avrei incontrato man mano durante il percorso. La città più popolosa della Bolivia si trova infatti ad un’altitudine di appena 416 metri. Santa Cruz de la Sierra è una metropoli in rapida crescita, una destinazione vibrante ideale per conoscere i ricchi dintorni dell’omonimo dipartimento. Arrivando in Bolivia con un lungo viaggio alle spalle ho dedicato la giornata a sbrigare alcune commissioni che mi ero prefissato nei giorni precedenti.
Santa Cruz de la Sierra |
GIORNO 2 | Santa Cruz de la Sierra
Ad eccezione del centro, con abitazioni basse ed in stile coloniale, Santa Cruz de la Sierra sembra quasi una città europea, con palazzi ed edifici moderni. Ho passeggiato a lungo nelle vie del centro storico fino a spingermi in Plaza 24 de Septiembre, fulcro della città e luogo in cui locali e turisti si riuniscono sulle panchine o nei café dinanzi alla Cattedrale.
In alternativa potreste organizzarvi in questo modo: sfruttare il primo giorno per conoscere Santa Cruz de la Sierra e all’indomani organizzare un’escursione al parco nazionale di Amboró o al forte di Samaipata.
Santa Cruz de la Sierra |
GIORNO 3 | In autobus da Santa Cruz a Sucre
Se come me stavate pensando di spostarvi di giorno da Santa Cruz de la Sierra a Sucre sappiate che dovrete mettere l’anima in pace. Tutti gli auto bus che collegano le due città partono nel tardo pomeriggio e raggiungono all’alba del giorno successivo quella che è conosciuta come la “Ciudad Blanca” (città bianca).
Santa Cruz de la Sierra |
GIORNO 4 | Sucre
Alle pendici delle Ande la città bianca della Bolivia è una destinazione ideale di un tour in Bolivia per trascorrere intere giornate tra edifici storici e musei. Sucre rappresenta la capitale costituzionale del paese ed è considerata la culla dell’indipendenza boliviana. Questa piacevole località, contraddistinta appunto da edifici intonacati di bianco che conservano ancora il suo carattere coloniale, mostra un clima piacevole ed è adagiata in una verdeggiante vallata circondata da dolci pendii. Dal 1991 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il primo giorno in città ho cercato di conoscere quanti più monumenti possibili partendo da Plaza 25 de Mayo, il cuore di Sucre. La parte che ho apprezzato di più è quella attorno al Convento de San Felipe Neri: le strade sono acciottolate e dall’alto del colle sul quale ubicato è possibile beneficiare di una bella vista panoramica del centro abitato.
Sucre |
GIORNO 5 | Sucre
Passeggiare senza una meta per vivere appieno l’atmosfera di Sucre. É un po’ quello che ho fatto nel mio secondo giorno in città. A piedi ho raggiunto nuovamente la piazza principale prima di muovermi senza meta e conoscere più approfonditamente i mercati di Sucre. Nel mercato centrale, inoltre, si possono acquistare, e provare, specialità enogastronomiche locali, oltre a verdura e frutta fresca.
In alternativa, in caso non riusciate a stare “fermi” potreste organizzare un’escursione alla Cordillera de los Frailes oppure, capitando qui la domenica, raggiungere il villaggio di Tarabuco, a 65 km a sud est, per il grande e coloratissimo mercato domenicale.
Sucre |
GIORNO 6 | Potosí
Il panoramico viaggio che separa Sucre da Potosí dura circa tre ore in autobus. Una volta arrivato ho preso posto in ostello e, successivamente, cominciato il mio tour alla scoperta della città. Il tutto è avvenuto molto lentamente in quanto Potosí è situata ad un’altitudine di ben 4070 metri. Fortunatamente gran parte delle attrazioni si concentra nelle vicinanze di Plaza 10 de Noviembre ed io ho avuto modo di passeggiare a lungo tra le vie acciottolate di Potosí, entrando qua e là in mercati e chiese.
La storia della città è strettamente connessa con l’argento. Questa località sorge infatti ai piedi della miniera d’argento più grande al mondo, il Cerro Rico. Lo sfruttamento va ormai avanti da più di quattro secoli e, durante gli anni di maggior sviluppo, Potosí è divenuta la città più ricca delle Americhe.
Potosí |
GIORNO 7 | Potosí
Al contrario mio, in un tour in Bolivia che si rispetti non potete mancare la visita guidata alla Casa Nacional de Moneda, considerata l’attrattiva più importante di Potosí ed uno dei musei più interessanti di tutto il continente americano. L’originaria zecca di stato ha svolto anche le funzioni di prigione, fortezza e quartier generale dell’esercito boliviano durante la guerra del Chaco. Una volta usciti, nel pomeriggio, potreste salire sui tetti di una delle tante chiese della città. Mentre la visita al Museo y Convento de San Francisco ha orari fissi, l’accesso alla Torre de la Compañía de Jesús è invece libero. Salite in cima al tramonto, posso assicurare di aver ammirato uno spettacolo impossibile da dimenticare.
Potosí |
GIORNO 8 | Oruro
A Oruro sono arrivato nel pomeriggio dopo una corsa in autobus di 5 ore e mezza da Potosí. Sapendo di tornare qui nei giorni successivi ho preferito prendermela con calma organizzando al meglio la mia visita al Parque Nacional Sajama. Oruro è una città mineraria dal clima rigido, conosciuta soprattutto per il suo festoso Carnevale, famoso in tutto il Sud America per la fastosità dei costumi e per le particolari usanze tipiche.
Oruro |
GIORNO 9 | Parque Nacional Sajama
Il viaggio per raggiungere il Parque Nacional Sajama è lungo e faticoso ma senza dubbio vale la pena. Con mezzi pubblici ho raggiunto la cittadina di Patacamaya e qui, dopo aver ammirato le celebrazioni di un matrimonio locale, ho atteso la partenza di un taxi condiviso diretto al villaggio di Sajama. Questo piccolo avamposto si erge su un ventoso altopiano tra scintillanti vette coperte dalla neve e vulcani più o meno attivi. Il clima è freddo ma la bellezza dei luoghi sarà in grado di ripagare totalmente di tutte le fatiche.
Parque Nacional Sajama |
GIORNO 10 | Parque Nacional Sajama
Le possibilità offerte dal parco nazionale sono innumerevoli. Io ho scelto di raggiungere l’interessante campo di geyser situato a 7 km a ovest dal villaggio. In alternativa, 8 km a nord ovest di Sajama è possibile rilassarsi in fumanti sorgenti d’acqua termale. Gli amanti dell’alpinismo potrebbero inoltre organizzare l’ascesa ad una delle montagne o vulcani circostanti, tra i quali il Volcán Sajama, la vetta più alta della Bolivia con i suoi 6542 metri.
Parque Nacional Sajama |
GIORNO 11 | Oruro
Con più giorni a disposizione avrei trascorso volentieri altre giornate nel Parque Nacional Sajama. Oruro in ogni caso mi ha accolto egregiamente, tra canti e danze in strada, prove in vista dell’entrata universitaria. Ho approfittato del clima festoso per visitare la città e raggiungere in cima a un colle la “Virgen del Socavón“, prima di scendere in teleferica non lontano da Plaza 10 de Febrero.
Oruro |
GIORNO 12 | Oruro
Ho trascorso un’altra giornata ad Oruro, con l’idea di provare la cucina tipica della città. Sebbene la maggior parte dei viaggiatori non ricava una buona impressione di Oruro, qui è possibile trovare buoni ristoranti dove provare specialità locali, tra le quali il thimpu de cordero, un pasticcio con carne di pecora e verdure ricoperto da una salsa piccante a base di pomodoro.
Nel caso in cui non vogliate fermarvi ancora ad Oruro potreste decidere di trascorrere un giorno in più nel Parque Nacional Sajama o spezzare il successivo viaggio verso Copacabana con una sosta a La Paz.
Oruro |
GIORNO 13 | Copacabana
Non ci sono autobus che collegano Oruro e Copacabana ed è necessario cambiare a La Paz. Giunto al terminal di La Paz non ho avuto difficoltà a trovare un mezzo diretto a Copacabana. Questa è stata una giornata faticosa ma di grande impatto. In particolare, l’ultima parte di tragitto si snoda lungo una strada panoramica che offre splendide vedute sul lago Titicaca, da una parte, e sulla Cordillera Real, dall’altra. Inoltre per superare lo stretto di Tiquina è necessario scendere dall’autobus e salire su una lancia, mentre il mezzo viene traghettato su una chiatta.
Copacabana |
GIORNO 14 | Copacabana
La più grande attrattiva di Copacabana è chiaramente il lago Titicaca. La cittadina è adagiata sulle sponde meridionali, nel bel mezzo di due colline. Da qui è possibile per visitare le vicine isole, tra le quali l’Isla del Sol e l’Isla de la Luna, ma io, che avevo già in passato organizzato questa escursione, ho preferito rimanere nel centro abitato, passeggiando lungo le vie attorno la Cattedrale e salendo nuovamente sul Cerro Calvario al tramonto.
Copacabana |
…e se non avete tempo di organizzare un tour in Bolivia tutto da soli…
È piuttosto comune e normale che i ritmi della vita di tutti i giorni renda più difficile intraprendere l’attività di organizzare il proprio tour in Bolivia personalizzato. Se però questo paese ti ha incuriosito e hai voglia di scoprire la sua bellezza autentica e fuori dall’ordinario, puoi sempre rivolgerti all’agenzia viaggi online Tuttaltromo(n)do, specializzata nell’organizzazione di itinerari in Sud America. Maria Grazia e Angela sapranno raccogliere le tue richieste e creare il viaggio su misura per te.
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