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Oruro. La capitale folklorica della Bolivia

Maggio 20, 2019 · Manuel Santoro · 2 commenti

Oruro, vista dal mirador de la Virgen del Socavon
Arrivando in autobus ad Oruro probabilmente vi chiederete se la scelta di trascorrere alcuni giorni nell’insediamento più grande dell’Altopiano Meridionale sia quella giusta. La città accoglie il turista alla sua maniera, ruda e schietta, e le vie attorno al nuovo terminal appaiono disordinate e polverose. Di certo non una buona impressione iniziale quella offerta da questa città che ha fatto delle miniere circostanti la sua principale ricchezza. Questa località, situata ad un’altitudine di oltre 3700 metri sul livello del mare sorge infatti ai piedi di montagne ricche di minerali, a nord dei laghi salati Poopó e Uru Uru.
Parlando di Oruro non si può propriamente parlare di una città turistica, eppure se vissuta bene, magari in compagnia di un abitante del posto, è in grado di togliere tante soddisfazioni. D’altronde stiamo parlando della capitale folklorica della Bolivia, conosciuta soprattuto per il Carnevale, il più importante del Paese, in grado di richiamare migliaia di persone ogni anno nel mese di febbraio. Si tratta di una celebrazione riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, in grado di attirare su di sé, una volta l’anno, tutte le attenzioni. Riti, racconti e tradizioni si intrecciano in una festa, le cui origini risalirebbero ai tempi della colonizzazione spagnola. Gruppi di danze tradizionali boliviane sfilano tra le vie di Oruro, con La Diablada (danza dei diavoli) protagonista principale di un evento che trova nel Mercoledì delle Ceneri la data più importante.

Oruro, danze in vista dell'Apertura Universitaria
Oruro, danze in vista dell’Apertura Universitaria
Nonostante abbia visitato la città in un momento differente, nel mese di ottobre, ho avuto la possibilità di ammirare una destinazione che anche in un periodo di bassa stagione ha offerto il meglio di sé tra continue danze che hanno allietato le vie del centro. In particolare, sono stati i preparativi all’annuale Apertura Universitaria a darmi un’immagine di una città in continua festa, oltre ai cortei musicali delle varie università presenti in città che a quanto pare sono molto frequenti da queste parti. Oruro è una città giovane con tantissimi ragazzi a provare i passi di ballo per le successive sfilate.
In generale, ad Oruro si trovano interessanti musei ed ottimi ristoranti e questa località può rappresentare una tappa gradevole in un eventuale tour della Bolivia, ideale per conoscere un dipartimento, tra i meno visitati del Paese.
Oruro, tra le vie del centro
Oruro, tra le vie del centro

Contenuti del post

  • Muoversi ad Oruro
  • Cosa vedere ad Oruro
  • Nei dintorni di Oruro
  • Dove mangiare ad Oruro
  • Dove dormire (e non) ad Oruro

Muoversi ad Oruro

Muoversi a piedi per le vie di Oruro è molto semplice. Il punto di riferimento è Plaza 10 de Febrero, la piazza principale. Le strade sono ben pianificate e l’orientamento ne trae vantaggio. Tra le arterie principali Avenida 6 de Agosto corre da nord a sud ed è attraversata da una linea ferroviaria attiva che si muove anche all’interno di un mercato. Il terminal degli autobus è situato a nord, mentre il centro città a sud. I taxi sono frequenti ed economici anche se può capitare di incontrare qualche tassista che cercherà di approfittarsi dei pochi turisti in città. A me ad esempio è capitato nel percorso tra terminal e ostello dove il prezzo è stato raddoppiato (20 BOB invece di 10). Dove possibile chiedete info sui prezzi alle persone del posto. Anche i micro sono molto utilizzati dai locali e coprono itinerari ben precisi.
Oruro, micros tra le vie del centro
Oruro, micros tra le vie del centro

Cosa vedere ad Oruro

  • Plaza 10 de Febrero. Il cuore di Oruro è una piazza sempre affollata di persone. Gli orureños vengono qui per rilassarsi sulle panchine ombreggiate o per accompagnare i propri figli per trascorrere momenti all’aria aperta tenendo conto che in tutta la città non ci sono molti spazi alberati. Sulla piazza si affacciano alcuni edifici governativi ed il verde è sempre ben curato.
Oruro, Plaza 10 de Febrero
Oruro, Plaza 10 de Febrero
  • Santuario de la Virgen del Socavón (Calle Baptista). Questa chiesa situata a soli cinque-sei isolati da Plaza 10 de Febrero è il punto finale del Carnevale, oltre ad essere la sede del santo patrono di Oruro. Sottoterra è stato allestito l’interessante Museo Sacro, Folklórico, Arqueológico y Minero, che attraverso una visita guidata è in grado di offrire uno spaccato sull’epoca mineraria coloniale e moderna. É possibile ammirare anche due rappresentazioni di El Tío, il malvagio spirito del sottosuolo a cui i minatori rendono omaggio per lavorare all’interno delle miniere.
Oruro, Santuario de la Virgen del Socavón
Oruro, Santuario de la Virgen del Socavón
  • Mirador Virgen del Socavón. Una grande statua della Vergine, alta 45 metri, domina dall’alto la città. La vista del centro abitato e dei paesaggi circostanti è spettacolare. Nei pressi del Santuario de la Virgen del Socavón vi è una cabinovia di ultima generazione che conduce fino alla sommità, un luogo ideale per rilassarsi con panchine e verde, seppur finto.
  • Faro de Conchupata. Un altro luogo di Oruro in grado di offrire una vista panoramica. É qui che il 17 novembre del 1851 viene esposta per la prima volta la bandiera boliviana.
  • Museo Antropologico Nazionale (Avenida España). Questo museo situato accanto allo zoo ospita una grande collezione di mummie e teschi, alcuni dei quali deformati artificialmente.
  • Calle La Paz. Famosa per i suoi negozi artigianali di maschere e costumi di carnevale.
Oruro, vista dal mirador de la Virgen del Socavón
Oruro, vista dal mirador de la Virgen del Socavón

Nei dintorni di Oruro

  • Termas de Obrajes. Questo complesso, a 25 chilometri dalla città offre una piscina dalla proprietà curative. La sua acqua bollente contiene proprietà curative grazie alla ricchezza di minerali, tra i quali zolfo, ferro, potassio e magnesio. Vi è anche la possibilità di pernottare qui ma a mio avviso non ci sono troppi motivi per rimanere. I micros diretti a Obrajes e alle terme di Capachos partono ad Oruro in Avenida 6 de Agosto quando raggiungono un numero minimo di persone. Ho trascorso qui qualche ora prima di fare ritorno ad Oruro. Dalle terme è stato molto difficile trovare un mezzo diretto in città e dopo aver atteso un eventuale mezzo pubblico sono stato costretto a chiedere un passaggio a delle persone del posto. All’esterno un’anziana aveva allestito la sua bancarella nelle vicinanze di rocce abitate da cuy selvatici (porcellini d’india). Nella vana attesa del minibus ne ho approfittato per provare i rellenos (ripieni di carne e patate) e una pata de cordero (zampa di pecora), quest’ultima dal sapore troppo forte.
Termas de Obrajes
Termas de Obrajes
  • Sorgenti Termali di Capachos. Questo complesso termale può essere considerato un’alternativa a Obrajes ma tutte le persone con le quali ho parlato mi hanno indicato Capachos come un luogo con acque che tendono subito a sporcarsi.
  • Parque Nacional Sajama. Un’area protetta, situata ad alcune ore di viaggio da Oruro, caratterizzata da panorami selvaggi e vette scintillanti. Ho trascorso qui un paio di giorni e come giusto che sia, ho dedicato un apposito post a questo parco nazionale che ritengo uno dei luoghi più belli di tutto il Sud America.
  • Calacala. Una serie di pitture rupestri risalenti al primo millennio a. C., a 26 chilometri da Oruro. Il sito è raggiungibile con una passeggiata di 30 minuti dal villaggio.

Dove mangiare ad Oruro

  • Restaurante Bon Bar (calle Cochabamba #152, tra 6 De Agosto e Velasco Galvarro). Su consiglio di una persona del posto mi sono recato in questo ristorante frequentato solamente da orureños. Questo semplice locale, dall’apparenza molto casereccia, è in funzione da più di 35 anni. Il Restaurante Bon Bar è ormai una tradizione per gli abitanti che si recano qui per provare la migliore carne di pecora della città. Spalla, testa, coda ed altro formano parte dell’offerta culinaria di questo locale. Io mi sono limitato a prendere costolette accompagnate da chuño (patata disidratata) e sopa de maní (a base di arachidi).
Oruro, restaurante Bon Bar
Oruro, restaurante Bon Bar

Dove dormire (e non) ad Oruro

  • Hostal Graciela (Calle Herrera, tra 6 de Agosto e Bacovick). Questo ostello gestito da hippies, nella sua tipologia sembrava uno dei migliori della città, almeno leggendo le recensioni sul web. Inizialmente mi era stata assegnata una camera interna ma l’umidità e la poca luca mi hanno spinto a scegliere una stanza fronte strada, ben più luminosa. Ho trovato il materasso vecchio, scomodo e deformato ed il bagno, privato, minuscolo e sporco. L’acqua è calda e fare la doccia all’interno di un bagno così piccolo vuol dire allagarlo. Il wi-fi è disponibile gratuitamente ma il segnale è debolissimo nella camera da me utilizzata. Colazione inclusa nel prezzo ed è forse l’unico aspetto positivo, insieme al simpatico gatto che si aggira nella sala comune. Il mio consiglio, se proprio avete necessità di scegliere questa struttura, è quello di evitare il fine settimana. Una discoteca nelle vicinanze ha sparato musica altissima sino alle 5 del mattino e gli stessi ragazzi della reception sono stati protagonisti di schiamazzi per tutta la notto. Anche con i tappi è stato impossibile dormire.
Oruro, hostal Graciela
Oruro, hostal Graciela
  • Regal Hotel (Calle Bolívar #399, tra Potosí y Pagador). Tornando ad Oruro dopo il viaggio al Parque Nacional Sajama ho pensato bene di cambiare struttura. Ho trascorso tre notti in questo hotel, a poche centinaia di metri da Plaza 10 de Febrero. In confronto all’altro ostello mi sono sentito in una reggia. Inizialmente anche qui mi era stata assegnata una camera maleodorante ma il ragazzo che mi ha mostrato la stanza se n’è subito accorto ed ha preferito spostarmi. Il nuovo ambiente era luminoso, ampio e pulito, con un grande bagno. Il wi-fi è presente gratuitamente ed è ben funzionante. Colazione a buffet inclusa nel prezzo. L’unica pecca è il prezzo della lavanderia, a mio parere esagerato.
Oruro, Regal Hotel
Oruro, Regal Hotel
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Oruro, nel centro
Oruro, nel centro
Oruro, nel centro
Oruro, Avenida 6 de Agosto
Oruro, Avenida 6 de Agosto
Oruro, corteo universitario
Oruro, corteo universitario
Oruro, vista dal mirador de la Virgen del Socavón
Oruro, vista dal mirador de la Virgen del Socavón
Oruro, Virgen del Socavón
Oruro, Virgen del Socavón
Oruro, Museo Sacro, Folklórico, Arqueológico y Minero
Oruro, nelle vicinanze del Museo Sacro, Folklórico, Arqueológico y Minero

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Commenti

  1. Matteo dice

    Maggio 24, 2019 alle 10:02 am

    Una meta insolita, cosa ti ha incuriosito di Oruro a tal punto da volerci soggiornare qualche giorno?

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Maggio 24, 2019 alle 10:53 am

      Senza dubbio il fatto che non sia una città propriamente turistica, escludendo il Carnevale. Cerco sempre di conoscere quelle località meno battute dal turismo di massa.

      Rispondi

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🇮🇹 Ho visitato finalmente il borgo fantasma 🇮🇹 Ho visitato finalmente il borgo fantasma di Faraone Vecchio (o Antico), una frazione del comune di Sant’Egidio alla Vibrata. Il centro abitato venne abbandonato a partire dal 1965, a seguito di una scossa di terremoto che nel 1950 provocò danni ingenti a tutti gli edifici costringendo alla costruzione di un nuovo centro a poca distanza. Un arco dà il benvenuto al borgo, oltre la quale è situata la chiesa di Santa Maria delle Misericordie. Nel cuore del paese si trova il palazzo dei Baroni Farina, affrescato all'ultimo piano, che ospitò un convento di suore e successivamente un asilo (Abruzzo - Italia) 👻

I finally visited the ghost town of Faraone Vecchio (or Antico), part of the municipality of Sant’Egidio alla Vibrata. The inhabited center was abandoned in 1965, following an earthquake which in 1950 caused extensive damage to all the buildings, forcing the construction of a new center not far away. An arch welcomes the village, beyond which is the church of Santa Maria delle Misericordie. In the heart of the town is the Palazzo dei Baroni Farina, frescoed on the top floor, which housed a convent of nuns and later a kindergarten (Abruzzo - Italy) 👻

Por fin visité el pueblo fantasma de Faraone Vecchio (o Antico), parte del municipio de Sant’Egidio alla Vibrata. El centro habitado fue abandonado a partir de 1965, tras un terremoto que en 1950 provocó importantes daños en todos los edificios, obligando a construir un nuevo centro no muy lejos. Un arco da la bienvenida al pueblo, más allá del cual se encuentra la iglesia de Santa Maria delle Misericordie. En el corazón de la ciudad el Palazzo dei Baroni Farina, con frescos en el piso superior, albergaba un convento de monjas y más tarde una guardería (Abruzzo - Italia) 👻
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🇮🇹 Tra le proprietà dei baroni Genova-Rulli 🇮🇹 Tra le proprietà dei baroni Genova-Rulli figurava anche questo immobile oggi abbandonato, donato in eredità per ospitare un orfanotrofio. Questo palazzo di antica costruzione ospitò dopo la seconda guerra mondiale le bambine della città rimaste orfani sotto la guida di alcune suore. L'attività durò qui una decina di anni prima che la struttura venne dichiarata inagibile per motivi idro-geologici. L'edificio si sviluppa su due piani, circondato da giardino (oggi un bosco) a sua volta delimitato da una muraglia con quattro piccole torri agli angoli a scopo difensivo (Abruzzo - Italia) 👧🏻

Among the properties of the Genoa-Rulli barons there was also this abandoned building, donated as an inheritance to housing an orphanage. This ancient building housed after the Second World War the children of the city who were orphaned under the guidance of some nuns. The activity lasted here about ten years before the structure was declared uninhabitable for hydro-geological reasons. The building is spread over two floors, surrounded by a garden (now a wood) in turn bordered by a wall with four small towers at the corners for defensive purposes (Abruzzo - Italy) 👧🏻

Entre las propiedades de los barones Génova-Rulli también se encontraba este edificio ahora abandonado, donado como herencia para albergar un orfanato. Este antiguo edificio albergó después de la Segunda Guerra Mundial a las niñas de la ciudad que quedaron huérfanos bajo la dirección de unas monjas. La actividad duró aquí unos diez años antes de que la estructura fuera declarada inhabitable por razones hidrogeológicas. El edificio se distribuye en dos plantas, rodeado por un jardín (ahora un bosque) a su vez bordeado por un muro con cuatro pequeñas torres con fines defensivos (Abruzzo - Italia) 👧🏻
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Regreso en bicicleta después de unos meses. Al final de la mañana llegué al territorio de Collecorvino, siempre con su majestuosidad, el Gran Sasso, cubierto de nieve en el horizonte. (Abruzzo - Italia) 🚲
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🇮🇹 Come in un dipinto. Il temporale del matt 🇮🇹 Come in un dipinto. Il temporale del mattino è andato scemando nel corso della giornata ed ha lasciato spazio ad un tramonto da immortalare. È il mio primo tramonto dopo 21 giorni di isolamento 🦠 (Abruzzo - Italia) 🌅

Like in a painting. The morning storm waned throughout the day and left room for a sunset to be captured. It's my first sunset after 21 days of isolation (Abruzzo - Italy) 🌅

Como en una pintura. La tormenta de la mañana ha amainado a lo largo del día y ha dejado espacio a una hermosa puesta de sol. Es mi primera puesta de sol después de 21 días de aislamiento (Abruzzo - Italia) 🌅
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