Arrivando in autobus ad Oruro probabilmente vi chiederete se la scelta di trascorrere alcuni giorni nell’insediamento più grande dell’Altopiano Meridionale sia quella giusta. La città accoglie il turista alla sua maniera, ruda e schietta, e le vie attorno al nuovo terminal appaiono disordinate e polverose. Di certo non una buona impressione iniziale quella offerta da questa città che ha fatto delle miniere circostanti la sua principale ricchezza. Questa località, situata ad un’altitudine di oltre 3700 metri sul livello del mare sorge infatti ai piedi di montagne ricche di minerali, a nord dei laghi salati Poopó e Uru Uru.
Parlando di Oruro non si può propriamente parlare di una città turistica, eppure se vissuta bene, magari in compagnia di un abitante del posto, è in grado di togliere tante soddisfazioni. D’altronde stiamo parlando della capitale folklorica della Bolivia, conosciuta soprattuto per il Carnevale, il più importante del Paese, in grado di richiamare migliaia di persone ogni anno nel mese di febbraio. Si tratta di una celebrazione riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, in grado di attirare su di sé, una volta l’anno, tutte le attenzioni. Riti, racconti e tradizioni si intrecciano in una festa, le cui origini risalirebbero ai tempi della colonizzazione spagnola. Gruppi di danze tradizionali boliviane sfilano tra le vie di Oruro, con La Diablada (danza dei diavoli) protagonista principale di un evento che trova nel Mercoledì delle Ceneri la data più importante.
Oruro, danze in vista dell’Apertura Universitaria |
Nonostante abbia visitato la città in un momento differente, nel mese di ottobre, ho avuto la possibilità di ammirare una destinazione che anche in un periodo di bassa stagione ha offerto il meglio di sé tra continue danze che hanno allietato le vie del centro. In particolare, sono stati i preparativi all’annuale Apertura Universitaria a darmi un’immagine di una città in continua festa, oltre ai cortei musicali delle varie università presenti in città che a quanto pare sono molto frequenti da queste parti. Oruro è una città giovane con tantissimi ragazzi a provare i passi di ballo per le successive sfilate.
In generale, ad Oruro si trovano interessanti musei ed ottimi ristoranti e questa località può rappresentare una tappa gradevole in un eventuale tour della Bolivia, ideale per conoscere un dipartimento, tra i meno visitati del Paese.
Oruro, tra le vie del centro |
Contenuti del post
Muoversi ad Oruro
Muoversi a piedi per le vie di Oruro è molto semplice. Il punto di riferimento è Plaza 10 de Febrero, la piazza principale. Le strade sono ben pianificate e l’orientamento ne trae vantaggio. Tra le arterie principali Avenida 6 de Agosto corre da nord a sud ed è attraversata da una linea ferroviaria attiva che si muove anche all’interno di un mercato. Il terminal degli autobus è situato a nord, mentre il centro città a sud. I taxi sono frequenti ed economici anche se può capitare di incontrare qualche tassista che cercherà di approfittarsi dei pochi turisti in città. A me ad esempio è capitato nel percorso tra terminal e ostello dove il prezzo è stato raddoppiato (20 BOB invece di 10). Dove possibile chiedete info sui prezzi alle persone del posto. Anche i micro sono molto utilizzati dai locali e coprono itinerari ben precisi.
Oruro, micros tra le vie del centro |
Cosa vedere ad Oruro
- Plaza 10 de Febrero. Il cuore di Oruro è una piazza sempre affollata di persone. Gli orureños vengono qui per rilassarsi sulle panchine ombreggiate o per accompagnare i propri figli per trascorrere momenti all’aria aperta tenendo conto che in tutta la città non ci sono molti spazi alberati. Sulla piazza si affacciano alcuni edifici governativi ed il verde è sempre ben curato.
Oruro, Plaza 10 de Febrero |
- Santuario de la Virgen del Socavón (Calle Baptista). Questa chiesa situata a soli cinque-sei isolati da Plaza 10 de Febrero è il punto finale del Carnevale, oltre ad essere la sede del santo patrono di Oruro. Sottoterra è stato allestito l’interessante Museo Sacro, Folklórico, Arqueológico y Minero, che attraverso una visita guidata è in grado di offrire uno spaccato sull’epoca mineraria coloniale e moderna. É possibile ammirare anche due rappresentazioni di El Tío, il malvagio spirito del sottosuolo a cui i minatori rendono omaggio per lavorare all’interno delle miniere.
Oruro, Santuario de la Virgen del Socavón |
- Mirador Virgen del Socavón. Una grande statua della Vergine, alta 45 metri, domina dall’alto la città. La vista del centro abitato e dei paesaggi circostanti è spettacolare. Nei pressi del Santuario de la Virgen del Socavón vi è una cabinovia di ultima generazione che conduce fino alla sommità, un luogo ideale per rilassarsi con panchine e verde, seppur finto.
- Faro de Conchupata. Un altro luogo di Oruro in grado di offrire una vista panoramica. É qui che il 17 novembre del 1851 viene esposta per la prima volta la bandiera boliviana.
- Museo Antropologico Nazionale (Avenida España). Questo museo situato accanto allo zoo ospita una grande collezione di mummie e teschi, alcuni dei quali deformati artificialmente.
- Calle La Paz. Famosa per i suoi negozi artigianali di maschere e costumi di carnevale.
Oruro, vista dal mirador de la Virgen del Socavón |
Nei dintorni di Oruro
- Termas de Obrajes. Questo complesso, a 25 chilometri dalla città offre una piscina dalla proprietà curative. La sua acqua bollente contiene proprietà curative grazie alla ricchezza di minerali, tra i quali zolfo, ferro, potassio e magnesio. Vi è anche la possibilità di pernottare qui ma a mio avviso non ci sono troppi motivi per rimanere. I micros diretti a Obrajes e alle terme di Capachos partono ad Oruro in Avenida 6 de Agosto quando raggiungono un numero minimo di persone. Ho trascorso qui qualche ora prima di fare ritorno ad Oruro. Dalle terme è stato molto difficile trovare un mezzo diretto in città e dopo aver atteso un eventuale mezzo pubblico sono stato costretto a chiedere un passaggio a delle persone del posto. All’esterno un’anziana aveva allestito la sua bancarella nelle vicinanze di rocce abitate da cuy selvatici (porcellini d’india). Nella vana attesa del minibus ne ho approfittato per provare i rellenos (ripieni di carne e patate) e una pata de cordero (zampa di pecora), quest’ultima dal sapore troppo forte.
Termas de Obrajes |
- Sorgenti Termali di Capachos. Questo complesso termale può essere considerato un’alternativa a Obrajes ma tutte le persone con le quali ho parlato mi hanno indicato Capachos come un luogo con acque che tendono subito a sporcarsi.
- Parque Nacional Sajama. Un’area protetta, situata ad alcune ore di viaggio da Oruro, caratterizzata da panorami selvaggi e vette scintillanti. Ho trascorso qui un paio di giorni e come giusto che sia, ho dedicato un apposito post a questo parco nazionale che ritengo uno dei luoghi più belli di tutto il Sud America.
- Calacala. Una serie di pitture rupestri risalenti al primo millennio a. C., a 26 chilometri da Oruro. Il sito è raggiungibile con una passeggiata di 30 minuti dal villaggio.
Dove mangiare ad Oruro
- Restaurante Bon Bar (calle Cochabamba #152, tra 6 De Agosto e Velasco Galvarro). Su consiglio di una persona del posto mi sono recato in questo ristorante frequentato solamente da orureños. Questo semplice locale, dall’apparenza molto casereccia, è in funzione da più di 35 anni. Il Restaurante Bon Bar è ormai una tradizione per gli abitanti che si recano qui per provare la migliore carne di pecora della città. Spalla, testa, coda ed altro formano parte dell’offerta culinaria di questo locale. Io mi sono limitato a prendere costolette accompagnate da chuño (patata disidratata) e sopa de maní (a base di arachidi).
Oruro, restaurante Bon Bar |
Dove dormire (e non) ad Oruro
- Hostal Graciela (Calle Herrera, tra 6 de Agosto e Bacovick). Questo ostello gestito da hippies, nella sua tipologia sembrava uno dei migliori della città, almeno leggendo le recensioni sul web. Inizialmente mi era stata assegnata una camera interna ma l’umidità e la poca luca mi hanno spinto a scegliere una stanza fronte strada, ben più luminosa. Ho trovato il materasso vecchio, scomodo e deformato ed il bagno, privato, minuscolo e sporco. L’acqua è calda e fare la doccia all’interno di un bagno così piccolo vuol dire allagarlo. Il wi-fi è disponibile gratuitamente ma il segnale è debolissimo nella camera da me utilizzata. Colazione inclusa nel prezzo ed è forse l’unico aspetto positivo, insieme al simpatico gatto che si aggira nella sala comune. Il mio consiglio, se proprio avete necessità di scegliere questa struttura, è quello di evitare il fine settimana. Una discoteca nelle vicinanze ha sparato musica altissima sino alle 5 del mattino e gli stessi ragazzi della reception sono stati protagonisti di schiamazzi per tutta la notto. Anche con i tappi è stato impossibile dormire.
Oruro, hostal Graciela |
- Regal Hotel (Calle Bolívar #399, tra Potosí y Pagador). Tornando ad Oruro dopo il viaggio al Parque Nacional Sajama ho pensato bene di cambiare struttura. Ho trascorso tre notti in questo hotel, a poche centinaia di metri da Plaza 10 de Febrero. In confronto all’altro ostello mi sono sentito in una reggia. Inizialmente anche qui mi era stata assegnata una camera maleodorante ma il ragazzo che mi ha mostrato la stanza se n’è subito accorto ed ha preferito spostarmi. Il nuovo ambiente era luminoso, ampio e pulito, con un grande bagno. Il wi-fi è presente gratuitamente ed è ben funzionante. Colazione a buffet inclusa nel prezzo. L’unica pecca è il prezzo della lavanderia, a mio parere esagerato.
Oruro, Regal Hotel |
Oruro, nel centro |
Oruro, Avenida 6 de Agosto |
Oruro, corteo universitario |
Oruro, vista dal mirador de la Virgen del Socavón |
Oruro, Virgen del Socavón |
Oruro, nelle vicinanze del Museo Sacro, Folklórico, Arqueológico y Minero |
Matteo dice
Una meta insolita, cosa ti ha incuriosito di Oruro a tal punto da volerci soggiornare qualche giorno?
Manuel Santoro dice
Senza dubbio il fatto che non sia una città propriamente turistica, escludendo il Carnevale. Cerco sempre di conoscere quelle località meno battute dal turismo di massa.