Le quattro città carovaniere della Mauritania per eccellenza sono Chinguetti, Ouadane, Tichitt e Oualata. Delle quattro solo le prime due ho avuto la fortuna di visitarle in entrambi i viaggi che ho realizzato con Kanaga Adventure Tours. Tichitt e Oualata si trovano infatti nell’angolo sud-est del Paese, quasi al confine con il Mali, in un’area al momento considerata a rischio a livello di sicurezza.
Con la promessa di andare un giorno a Tichitt e Oualata quando la situazione migliorerà ho fatto mie Chinguetti e Ouadane (entrambe patrimonio dell’Umanità UNESCO) che, al contrario, sono situate nel centro della Mauritania, in aree non a rischio.
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Ouadane, la città dei 40 saggi
La città vecchia di Ouadane appare abbarbicata su una parete rocciosa, con i ruderi delle vecchie abitazioni lungo la falesia della zona antica appena sopra un wadi e un palmeto. La città nuova sorge alle sue spalle ed è ben integrata alla vecchia.
Ouadane può vantare una lunghissima storia ma le notizie sulla sua fondazione sono ancora incerte. Il primo riferimento scritto alla città è in portoghese per opera di Jõao Fernandez alla metà del XV secolo. All’incirca nello stesso periodo Gomes Eanes de Zurara descriveva Ouadane come la città più importante della regione di Adrar e l’unica con un muro di cinta. Tuttavia le origini sono da rimandare all’undicesimo secolo quando la città prosperava grazie al commercio dell’oro trans-sahariano. Proprio alla metà dell’XI secolo, il geografo arabo al-Bakri descriveva una rotta trans-sahariana che correva da Tamdoult vicino ad Akka in Marocco ad Aoudaghost, sul confine meridionale del Sahara, un percorso utilizzato per il trasporto dell’oro durante il periodo dell’Impero del Ghana.
Tutto ciò ne fece una città prospera per un periodo di oltre cinquecento anni, tappa importante del commercio carovaniero e sosta precedente alla già citata Oualata. Manoscritti successivi descrivevano Ouadane un città con più di 1.500 abitazioni (altri addirittura parlano di 3.000 case) ed una strada principale, oggi conosciuta come “rue des 40 savants” dove abitavano più di 40 sapienti. Il declino iniziò nel XIX secolo a causa di lotte interne e nuove vie carovaniere.
Un paio di curiosità: a Ouadane nacque la prima università del deserto; sempre a Ouadane venne rinvenuto il più antico manoscritto mauritano, un testo dell’XI secolo di storia e geografia che attestava la città come la più importante della nazione maura.
Noi abbiamo cominciato la visita guidata dalla parte alta, alle porte della città nuova, nei pressi della moschea principale, costruita due secoli fa. É straordinario camminare tra le rovine ristrutturate e portate alla luce grazie al lavoro della cooperazione portoghese. Poco a poco abbiamo percorso tutta la Ouadane antica toccando gli edifici principali, a partire proprio dalla “rue des 40 savants”: le fortificazioni, una delle case dei tre fondatori della città, il pozzo fortificato e le torri costruite per accedere ai pozzi ed infine la moschea antica, nella parte inferiore, probabilmente costruita nel XIV-XV secolo quando la città si espanse. Alcuni degli archi a ferro di cavallo sono ancora in piedi e alcune pareti hanno ancora resti di intonaco di argilla, suggerendo che la moschea sia stata abbandonata nel XIX secolo. All’estremità orientale si trovano i resti di un mirhab esterno e un cortile di 13 x 12 metri che sarebbe utilizzato nella stagione calda. Da segnalare anche la Maison de la Culture, nella parte orientale di Ouadane.
Al contrario di Chinguetti, a Ouadane le venditrici di oggetti attendono ordinatamente i turisti in una parte specifica della zona vecchia. Siate pronti a trattare sempre il prezzo. Inoltre fate attenzione ad osservare tra gli edifici, soprattutto quelli che si affacciano sul palmeto: non avrete difficoltà ad osservare una delle tante procavie delle rocce che affollano il luogo.
Nei dintorni di Ouadane
Guelb er Richat. L'”occhio d’Africa”, così è conosciuto questo cratere di 38 km di diametro a circa 40 km da Ouadane. Un sito preistorico e geologico le cui origini sono ancora un mistero. C’è chi lo considera un antico vulcano, chi una voragine scavata dai venti, chi frutto della caduta di un meteorite.
Chinguetti, la settima città santa dell’Islam
Una città leggendaria Chinguetti, famosa per i suoi manoscritti, per le sue celebri biblioteche, per l’architettura dei suoi edifici. Chinguetti è conosciuta anche per essere considerata la settima città santa dell’Islam.
Se la storia di Ouadane parte da lontano, quella di Chinguetti è ancora più antica. La città fu fondata nel 777, anno a cui risalgono i resti di una costruzione vicino al palmeto e alle dune appena fuori l’attuale centro abitato. Chinguetti si trova infatti ai piedi di estese dune di sabbia. Probabilmente distrutta dagli Almoravidi la città venne rifondata nel XIII secolo, dopo duecento anni di declino, configurandosi ben presto come centro fortificato di commercio delle carovane lungo la via tra Mediterraneo e Africa sub-sahariana. Le mura della fortificazione originale sono ormai scomparse ma gran parte degli edifici nella parte vecchia della città risalgono a questo periodo.
Non solo, oltre ad essere un’importante tappa carovaniera, divenne anche centro culturale e intellettuale. Una città che raggiunse nel suo periodo di maggiore splendore una popolazione di ventimila abitanti Addirittura il nome Chinguetti fu utilizzato per lungo tempo per identificare tutta la Mauritania e il Sahara Occidentale. Tutte le carovane passavano da qui. Immaginate migliaia dromedari che raggiungevano Chinguetti prima di spostarsi verso Marocco, Senegal e Mali.
Un punto di riferimento. Per secoli la città fu anche punto di ritrovo principale per i pellegrini del Maghreb che si riunivano sulla strada per la Mecca. Una stella polare a livello religioso ma anche per quanto riguarda gli studi in Africa occidentale. Oltre alla formazione religiosa, le diverse scuole di Chinguetti insegnavano agli studenti retorica, diritto, astronomia, matematica e medicina. Proprio le scuole furono ambitissime, frequentate da saggi e studenti, anche stranieri. Di quel tempo prospero tanto è arrivato ai giorni nostri, grazie all’opera certosina delle famiglie del posto, preziose fonti di memoria per il popolo del Sahara.
Manoscritti e testi che rappresentano una parte fondamentale per la cultura della Mauritania. Parlano di agricoltura, viaggi, matematica, allevamento, storia, norme giuridiche, astronomia, accuratamente trascritti e abbelliti da pregevoli miniature sono conservati oggi nelle moschee e nelle biblioteche di Chinguetti, tramandate di generazione in generazione, di padre in figlio. Tra tutte la biblioteca più conosciuta è probabilmente la Habott, dal nome di Sidi Ouid Mohamed Habott, erudita che fondò la la struttura nell’XIX secolo fino a raggiungere un numero di di 1.400 opere. In tutto a Chinguetti si contano ben sedici biblioteche, tutte private.
Attualmente a Chinguetti vi è quindi una parte nuova, dove la vita di tutti i giorni va avanti, e una parte vecchia anch’essa molto frequentata, visitata costantemente da gruppi di turisti.
La zona nuova è stata costruita dai francesi nei primi anni del Novecento. Qui si trovano attività commerciali (alcune botteghe, negozi di generi alimentari, bancarelle di frutta e verdura), alcuni edifici coloniali e il vecchio forte. Vi sono anche alcune strutture ricettive. In generale le sistemazioni di Chinguetti sono semplici ma decorose, strutture spartane ma tradizionali e ben integrate al contesto. Non tutte dispongono di acqua calda.
La città vecchia di Chinguetti sorge oltre un wadi ed è emersa nuovamente grazie all’opera costante delle cooperazioni internazionali. La città è stata ricostruita per ben tre volte ma nulla è stato possibile dinanzi alla forza della natura e all’avanzamento costante del deserto. Probabilmente la storia si ripeterà.
Abbiamo visitato la zona più antica percorrendo il dedalo di vicoli stretti e intricati seguiti da decine di venditrici un po’ troppo insistenti (donne e bambini). Tra gli edifici da segnalare a Chinguetti sicuramente la moschea cinquecentesca il cui accesso è consentito solo ai musulmani con il minareto, uno dei simboli della Mauritania, affacciato su una corte che conduce alla sala delle preghiere. Il minareto presenta quattro uova di struzzo sugli angoli del mihrab.
Oltre alle biblioteche visite interessanti potrebbero essere quelle alle cooperative femminili che vendono tanti oggetti interessanti come bracciali, collane, oggetti in cuoio, teiere, fossili etc..
Un consiglio: concludete la giornata sulle dune alle spalle della città per ammirare il tramonto in un punto panoramico sulla zona circostante.
Viaggio in Mauritania. Ouadane o Chinguetti?
Tre le due città carovaniere della Mauritania in molti preferiscono Ouadane per la sua posizione di difesa sulla sommità di una falesia. Personalmente di Ouadane ho preferito soprattutto la sua tranquillità mentre a livello architettonico Chinguetti mi ha rubato il cuore. Trascorrerei ore tra i suoi vicoli sabbiosi se non fosse per i venditori troppo insistenti. In generale è per me molto difficile scegliere tra le due.
Qual è la vostra opinione? Scrivetelo nei commenti appena sotto.
Connessione internet a Ouadane e Chinguetti
La Mauritania non eccelle di certo per quanto riguarda le connessioni internet. Il wi-fi è limitato o inesistente nelle strutture ricettive. A Ouadane, sebbene avessi con me una sim mauritana, ho trovato solamente segnale telefonico disponibile. A Chinguetti internet 3G funziona in città mentre il wi-fi è quasi introvabile.
Altre foto:
EDOARDO dice
Ciao, quest’inverno con un camper avrei intenzione di visitare la Mauritania.
Ti chiedevo perciò informazioni sulla percorribilità delle strade per esempio ad arrivare a Cinguetti o Ouadane. Grazie EDo
Manuel Santoro dice
Ciao Edoardo, scusa il ritardo. Le strade principali che collegano Nouakchott a Chinguetti e Ouadane sono parzialmente asfaltate, ma possono essere difficili da percorrere a causa di sabbia, buche e condizioni climatiche variabili. È consigliabile viaggiare con un veicolo 4×4, essere ben equipaggiato per il deserto e, se possibile, unirsi a un convoglio o affidarsi a una guida locale esperta.