Organizzando un viaggio in Mauritania vi capiterà sicuramente di visitare una delle tante oasi sparse nel territorio, piccoli paradisi di vegetazione situate nei pressi di una fonte che spesso rappresentano una fonte di sostentamento per la popolazione locale. L’80% circa della superficie della Mauritania è infatti desertica ed in questo clima arido uomini e animali si sono adattati nel corso dei secoli per garantire un livello di vita accettabile.
Palme da dattero, dromedari e capre trovano nelle oasi della Mauritania il proprio terreno fertile. Ne derivano i principali alimenti consumati dagli abitanti, fin dai tempi antichi: datteri, latte, cereali e carne, ovina e camelide.
Parlando di datteri non posso non citare la tradizionale Festa della Guetna celebrata nei mesi di luglio e agosto. É proprio durante questi mesi che le famiglie abbandonano le città spostandosi nelle oasi della Mauritania, in tende nomadi o abitazioni basiche, per cominciare la raccolta dei datteri. Il tutto tra feste e matrimoni. Regna quindi un’atmosfera particolare durante la Guetna. Si sorseggia tè (immancabile a queste latitudini), si organizzano mechoui (spiedi) e chiaramente vengono mangiati datteri a iosa. I frutti vengono conservati e lasciati ad essiccare all’interno dei tikitt, capanne realizzate con rami di palma e quei ciuffi che si trovano un po’ ovunque conosciuti come “erba dei cammelli”.
In questo post vi consiglio tre oasi della Mauritania da non perdere durante un viaggio nella terra dei mauri.
Tanouchert
Tanouchert è un’incantevole oasi, situata a metà strada circa tra Ouadane e Chinguetti. Diventa quindi una sosta ideale e inevitabile durante il viaggio in fuoristrada tra le due città carovaniere, sempre se non si prenda il nuovo tracciato più diretto e più rapido a ovest di Tanouchert. Ho attraversato tutta l’oasi a piedi partendo dalle dune di sabbia che la circondano a perdita d’occhio. Le sue dimensioni non sono così estese. Ciò che colpisce di più è sicuramente la sua autenticità con le umili dimore (alcune khaima e altre realizzate con palme da datteri), ombreggiate e protette dalla vegetazione, un piccolo villaggio raccolto attorno a una fonte d’acqua dolce.
Terjit
A circa trenta chilometri da Atar Terjit è una delle oasi della Mauritania più suggestive a livello paesaggistico e probabilmente anche la più turistica del Paese. Il villaggio, abitato da circa 300 persone, precede l’oasi vera e propria: all’interno di una gola un palmeto attraversato da ben due sorgenti attorniato da conformazioni di roccia rossa. La particolarità delle sorgenti è che da una sgorga acqua calda, dall’altra acqua fredda. Entrambe si uniscono in piccole cascatelle e un ruscello dai quali sono stati ricavate alcune vasche ideali per un bagno rigenerante.
Prima di diventare un luogo frequentato da turisti per secoli Terjit ha rappresentato un luogo di riposo e rifugio per le carovane e i viandanti solitari che decidevano di intraprendere un rischioso viaggio nel vasto deserto del Sahara.
L’oasi è oggi di proprietà dell’Auberge de l’Oasis e per accedere è necessario pagare un biglietto d’entrata. Alla fine del sentiero che attraversa Terjit è possibile raggiungere un punto panoramico dove ammirare questo piccolo Eden dall’alto delle rocce circostanti, osservando così il palmeto a perdita d’occhio.
Mhaïreth
Mhaïreth è una delle oasi più grandi della regione di Adrar. Impattante la sua vista dai rilievi rocciosi circostanti, tappa inevitabile per immortalare dall’alto il villaggio. Durante la sosta siamo stati raggiunti da una miriade di ragazzini alla ricerca di un “cadeau”, dolci o monetine. Il centro abitato è caratterizzato da abitazioni in terra cruda e tikitt chiusi all’interno di zariba, recinti realizzati da rovi accatastati. Oltre il villaggio una grande distesa di palme e un oued che si riempie durante la stagione delle piogge.
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