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Fes. Alla scoperta di Fes El Jedid

Giugno 8, 2015 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Fes, Place Baghdadi
Dopo l’interessante passeggiata del giorno prima nel cuore di Fes El Bali, abbiamo deciso di dedicare l’intera giornata per visitare un’altra zona della città, Fes El Jedid. Quest’area, fondata dai Merindi all’inizio della loro dominazione, diversamente da quanto accaduto per Fes El Bali, non ha visto nel corso dei secoli una crescita omogenea. Fu il sultano Abou Youssef nel 1276 a decidere la sua costruzione. 
Io, Riccardo e Antonio ci incontriamo in Place R’cif, con Marco ci siamo dati appuntamento in Place Batha, non lontano da Bab Boujeloud. È da qui che cominceremo il nostro itinerario. In Place R’cif abbiamo difficoltà a trovare un taxi, per questo chiediamo a un ragazzo in sosta con la sua moto dotata di carretto di accompagnarci. È disponibile. Riccardo e Antonio si siedono all’interno, io rimango in piedi accanto al guidatore mentre mi tengo con forza al tettuccio. Marco è già lì ad aspettarci da una decina di minuti. Lasciamo alle nostre spalle Bab Boujeloud e gli intricati vicoli della medina e ci incamminiamo verso Fes El Jedid giungendo in breve in Place Baghdadi, una vasta area circondata da una serie di imponenti mura. Transitiamo dinanzi all’ingresso dei giardini pubblici di Jnane S’bile. Sono momentaneamente chiusi per manutenzione e noi possiamo solamente apprezzare dalle cancellate le vasche d’acqua e i prati curati che contraddistinguono il parco.

Fes, Bab Boujeloud
Fes, Bab Boujeloud
Fes, Jnane S'bile
Fes, Jnane S’bile
Percorriamo lentamente Avenue Moulay Hassan sino a raggiungere la piazza recintata di Petit Mechouar caratterizzata a nord dalla monumentale Bab Dekkakine e a sud da Bab Mechouar, la porta che si apre sul Dar El Makhzen o Palazzo reale, uno dei complessi più sontuosi dell’intero Marocco. Marco prova a scattare una foto alla facciata, una guardia lo richiama gentilmente e lo obbliga a cancellare la foto. Attraversiamo in tutta la sua lunghezza la Grand Rue de Fes El Jedid fermandoci qua e là tra le botteghe: venditori di capi d’abbigliamento, spezie, prodotti dolciari e frutta affollano questa zona che ad ogni modo sembra più ordinata rispetto ai labirintici vicoli della medina. Osserviamo alcune cicogne che hanno scelto il tetto di una vicina mosche per creare il proprio nido.
Fes, percorrendo la Grand Rue de Fes El Jedid
Fes, percorrendo la Grand Rue de Fes El Jedid
Fes, percorrendo la Grand Rue de Fes El Jedid
Per raggiungere il mellah, un tempo sede delle famiglie ebree della città, chiediamo informazioni ad alcuni ragazzi. Seguiamo le loro indicazioni ma ci accorgiamo subito che ci hanno indirizzato in una zona più povera e stranamente poco frequentata. Torniamo indietro attraversando un colorato mercato dove le persone locali si accalcano per acquistare i prodotti della terra. Un vicino mercato coperto è invece riservato alla vendita delle carni con grandi pezzi esposti al pubblico, frattaglie e zampe incluse.
Fes, Fes El Jedid
Fes, mercato nei pressi della Grand Rue de Fes El Jedid
Fes, mercato nei pressi della Grand Rue de Fes El Jedid
Fes, mercato nei pressi della Grand Rue de Fes El Jedid
Fes, mercato nei pressi della Grand Rue de Fes El Jedid
Fes, mercato nei pressi della Grand Rue de Fes El Jedid
Fes, mercato nei pressi della Grand Rue de Fes El Jedid
Siamo a poca distanza da Bab Semmarine e dall’ingresso nel mellah. Il vecchio quartiere ebraico si svuotò dopo l’indipendenza del Paese nel 1956 ed ora è stato in gran parte ripopolato dagli emigrati musulmani provenienti dalle campagne. Iniziamo ad avere un po’ fame e decidiamo acquistare alcuni fichi da un venditore di strada. Un anziano ci invita a conoscere le antiche abitazioni dei rabbini e alcune sinagoghe della zona. Ci fidiamo e decidiamo di seguirlo consapevoli che potremmo dargli una mancia al termine della passeggiata. Entriamo in strettissime viuzze in cui anche solo persone insieme farebbero fatica a passare, fino a raggiungere un’abitazione diroccata e una piazza frequentata da persone apparentemente poco raccomandabili. Un ragazzo seduto ad un café ci consiglia di non seguire l’uomo. Preferiamo quindi tornare indietro nonostante l’insistenza dell’anziano.

Fes, mellah
Fes, mellah
Al confine meridionale del mellah visitiamo il grande cimitero ebraico dove migliaia di tombe bianche illuminate dal sole si perdono a vista d’occhio e rendono difficoltoso camminare senza un paio di occhiali da sole. Non lontano dal cimitero è situato un altro ingresso dell’imponente Dar El Makhzen, l’unico dove è possibile scattare una foto ricordo. Qui imponenti porte di dimensioni diverse sono adornate da batacchi in ottone e e circondate da splendide maioliche di ceramica.
Fes, cimitero ebraico
Fes, cimitero ebraico
Fes, cimitero ebraico
Fes, Dar El Makhzen
Fes, Dar El Makhzen
Torniamo indietro lungo la strada percorsa all’andata fino ad arrivare a Bab Boujeloud dove nelle sue vicinanze sono presenti alcuni ristoranti turistici. Scegliamo il restaurant La Kasbah de Fes e ci posizioniamo sulla terrazza panoramica per mangiare una zuppa di lenticchie al sugo (laadas, servita in quasi tutti i locali come antipasto) e un’entrecote di agnello accompagnata da patatine fritte.

Fes, laadass
Il pomeriggio lo dedichiamo nuovamente alla visita della medina di Fes El Bali. La madrasa Bou Inania dista da qui poche centinaia di metri ed è considerato a giusto dire il monumento più bello di tutta Fes. La madrasa fu l’ultima in ordine di tempo realizzata da un sultano dei Merindi, Abou Inan, il quale decise la sua costruzione per rivaleggiare con la moschea Karaouine. Un ampio cortile interno in marmo che dà sull’oratorio è fiancheggiato da due stanze piuttosto grandi. Ogni superficie è magnificamente decorata con intagli di legno e preziosi stucchi e maioliche di ceramica. Le celle degli studenti al piano superiore sono chiusi al pubblico mentre l’accesso alla sala delle preghiere è consentito solamente ai credenti musulmani.
Fes, Madrasa Bou Inania
Fes, Madrasa Bou Inania
Fes, Madrasa Bou Inania
Fes, Madrasa Bou Inania
Fes, Madrasa Bou Inania
Nel resto del tempo ci lasciamo trasportare dalle voci, dagli odori e dagli incontri dei diversi souk incontrati lungo il cammino. Sono sempre le botteghe del cibo a richiamare la mia attenzione con i profumi della carne cotta al momento e delle briouats au miel, fagottini dolci di pasta fillo ripieni di noci e miele. Torniamo in hotel prima di rivederci tutti quanti a cena nel ristorante nelle vicinanze di Place R’cif. È l’ultima cena tutti insieme: Marco domani sarà a Rabat, io, Antonio e Riccardo lasceremò momentaneamente Fes per dirigerci sui monti del Rif nella città blu di Chefchaouen.

Fes, percorrendo la medina
Fes, percorrendo la medina

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🇮🇹 Fino al 2010 l'Attabad Lake non esisteva. 🇮🇹 Fino al 2010 l'Attabad Lake non esisteva. Una frana investì il villaggio di Attabad uccidendo 20 persone e provocando lo sbarramento del fiume Hunza. Nacque così questo lago, ora attrazione di riferimento a livello turistico della zona (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🚤

Until 2010, Attabad Lake did not exist. A landslide hit the village of Attabad, killing 20 people and damming the Hunza River. Thus was born this lake, now a tourist attraction in the area (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🚣‍♂️

Hasta 2010, el lago Attabad no existía. Un corrimiento de tierras azotó la aldea de Attabad, matando a 20 personas y represando el río Hunza. Así nació este lago, hoy atracción turística de la zona (Gilgit-Baltistán - Pakistán) 🚤

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🇮🇹 Arrivati in Pakistan da neanche 24h, l’ 🇮🇹 Arrivati in Pakistan da neanche 24h, l’impatto con il Paese è stato forte, con la cancellazione di un volo interno e il cambio di programma. Abbiamo ripiegato su Rawalpindi. Qui la parte vecchia è a dir poco caotica, con i suoi odori impattanti, il traffico, gli sguardi curiosi ed il fascino senza tempo dei suoi edifici decadenti (Punjab - Pakistan) 🛺 

We arrived in Pakistan not even 24 hours ago, the impact on the country was strong, with the cancellation of an internal flight and a change of plan. We fell back on Rawalpindi. Here the old part is chaotic to say the least, with its impactful smells, traffic, curious glances and the timeless charm of its decaying buildings (Punjab - Pakistan) 🛺

Llegamos a Pakistán no hace ni 24 horas, el impacto en el país fue fuerte, con la cancelación de un vuelo interno y un cambio de planes. Recurrimos a Rawalpindi. Aquí el casco antiguo es caótico a más no poder, con sus impactantes olores, el tráfico, las miradas curiosas y el encanto intemporal de sus edificios decadentes (Punjab - Pakistan) 🛺

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🇮🇹 Devo ammetterlo, nonostante i tanti bagna 🇮🇹 Devo ammetterlo, nonostante i tanti bagnanti, si stava proprio bene nell'acqua cristallina di Punta Prosciutto (Puglia - Italia) 🏖

I must admit, despite the many bathers, it was really nice in the crystal-clear water of Punta Prosciutto (Puglia - Italy) 🌊

Debo admitir que, a pesar de los numerosos bañistas, se estaba muy bien en las aguas cristalinas de Punta Prosciutto (Puglia - Italia) 🏖
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🇮🇹 Di Locorotondo conservo innumerevoli rico 🇮🇹 Di Locorotondo conservo innumerevoli ricordi: la mia bisnonna, i viaggi d'infanzia con i miei genitori e i miei nonni. Ma anche i parenti lontani a cui si faceva visita una volta all'anno. Locorotondo è cambiata tanto nel tempo. Trenta anni fa (trenta, fa un certo effetto) era un tranquillo paesotto, ora è terra di turisti, di festival, di ristoranti che aprono costantemente. Rimane però il suo fascino, quello non passa mai (Puglia - Italia) 🏠

I have countless memories of Locorotondo: my great-grandmother, childhood trips with my parents and grandparents. But also the distant relatives who came back to visit once a year. Locorotondo has changed so much over time. Thirty years ago (thirty, woww) it was a quiet little village, now it is a land of tourists, of festivals, of restaurants that open constantly. However, its charm remains, that never goes away (Puglia - Italy) 🏠

Tengo muchos recuerdos de Locorotondo: mi bisabuela, los viajes de la infancia con mis padres y abuelos. También los parientes lejanos. Locorotondo ha cambiado mucho con el tiempo. Hace treinta años (treinta, woww) era un pueblecito tranquilo, ahora es tierra de turistas, de fiestas, de restaurantes que abren constantemente. Sin embargo, queda su encanto, que nunca desaparece (Puglia - Italia) 🏠
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