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Tabriz. Benvenuti nell’Iran nord-occidentale

Agosto 10, 2018 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Tabriz, bazar

Probabilmente i pochi collegamenti aerei dall’Italia fanno di Tabriz una destinazione scomoda da raggiungere ma sappiate che questa vastissima città ricca di cultura azera costituisce un perfetto biglietto da visita per l’Iran. Tabriz è infatti una delle destinazioni più interessanti nell’area nord-occidentale del Paese grazie al suo legame con la Via della Seta che ne ha fatto per lungo tempo una città-cuscinetto tra imperi diversi.

Tabriz, bazar
Tabriz, bazar
Partendo da Istanbul ho raggiunto Tabriz con un volo diretto della compagnia iraniana Ata Air e già dall’aereo ho potuto ammirare gli splendidi paesaggi che circondano la città. Tabriz è situata su un elevato altopiano tra il Lago di Urmia (dall’inconfondibile colore rosa) e il maestoso Monte Sahand e la sua posizione regala un clima più mite in estate rispetto ad altre città iraniane ma con inverni molto freddi. Nonostante questo, durante la mia permanenza nel mese di giugno ho trovato temperature diurne intorno ai 37 gradi.
Ho citato precedentemente la Via della Seta. Ebbene il legame di Tabriz è evidente con il movimentato bazar che a mio avviso rappresenta l’attrazione principale, nonostante siano diversi i monumenti da visitare. Eppure gran parte del patrimonio storico di Tabriz è andato perduto, distrutto da ripetute invasioni o da disastri naturali come terremoti e inondazioni. Ciò che è arrivato sino ai giorni nostri risale principalmente al periodo Ilkanide, Safavidi e Qajar. La piazza Shahrdari rappresenta il cuore della città, a sud-ovest della quale si trova l’imponente edificio del Municipio. Il trasporto è limitato a taxi, taxi condivisi e autobus ma riuscirete a scoprire gran parte dei delle bellezze di Tabriz anche con una semplice passeggiata, caldo estivo permettendo. È al tramonto che questa località riesce ad offrire il meglio di sé, quando la popolazione esce per le strade affollando bazar e negozi. L’ospitalità iraniana nei confronti del viaggiatore trova terreno fertile anche a Tabriz, in molti ci hanno fermati e dato il benvenuto in città.

Tabriz, il centro al tramonto
Tabriz, il centro al tramonto
Tabriz rappresenta un’ottima base per andare alla scoperta di interessanti località nei dintorni. Alcuni esempi? Il villaggio troglodita di Kandovan, il lago di Urmia o il castello di Babak. Se volete maggiori dettagli per organizzare al meglio i vostri spostamenti recatevi all’ufficio informazioni turistiche. Nasser Khan, l’addetto storico poliglotta (parla anche l’italiano) vi accoglierà con un fumante tè e saprà raccontarvi moltissimo sulla cultura locale. Lo stesso Nasser organizza tour a prezzi più bassi rispetto ad altre agenzie di Tabriz.
Cosa vedere a Tabriz
Parco di El Goli. Un magnifico parco attorno a un laghetto artificiale quadrato frequentato da innamorati e coppiette del posto. Nel bel mezzo del laghetto si trova un padiglione ristorante dove sorseggiare un tè o mangiare un piatto locale. Raggiungetelo con una corsa in taxi.
Moschea Blu. Risalente al 1465 questa moschea fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1778. Delgli splendidi mosaici che un tempo ne decoravano l’esterno restano visibili unicamente all’ingresso, nell’iwan originale. La struttura fu ricostruita all’inizio del 1900 per volere del Ministero della Cultura iraniano. L’interno della moschea è piastrellato con una superba ceramica blu ma molti pezzi sono andati perduti durante il terremoto e sono stati sostituiti semplicemente con la pittura.

Tabriz, Moschea Blu
Tabriz, Moschea Blu
Tabriz, Moschea Blu
Tabriz, Moschea Blu
Tabriz, Moschea Blu
Bazar di Tabriz. Il luogo che più mi è piaciuto della città. Scopritelo senza una meta ben precisa, lasciandovi andare a colori e profumi. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il bazar di Tabriz è uno dei più antichi e il più grande bazar coperto al mondo. Questa spettacolare struttura è composta da diversi bazar più piccoli. L’Amir Bazaar, alle spalle dell’ufficio informazioni turistiche, è quello dell’oro e dei gioielli, i mozzafarieh sono i bazar dei tappeti mentre in quello delle spezie è possibile trovare erbe officinali, henné e profumi naturali. Il mio preferito? Il bazar del cibo, un crogiolo di odori e sapori. Il periodo più prospero del suo bazar ed anche della città risale al XIII secolo quando la città divenne la capitale del regno Safavide. La località perse il suo status di capitale nel XVI secolo ma il suo bazar rimase un punto di riferimento a livello commerciale ed economico, ancora oggi, nonostante nelle vie attorno al centro siano stati costruiti numerosi negozi e centri commerciali moderni.

Tabriz, bazar
Tabriz, bazar
Tabriz, bazar
Tabriz, bazar
Tabriz, bazar
Tabriz, bazar
Tabriz, bazar
Tra le altre attrazioni: l’emblematico Municipio di Tabriz, l’imponente Arg-e Tabriz (ciò resta della cittadella dell’inizio del XIV secolo) e il Museo dell’Azerbaigian.
Dove dormire a Tabriz
A Tabriz le strutture ricettive economiche sono situate per lo più nei pressi del bazar in Ferdosi Street, mentre le sistemazioni di media categoria si trovano tra Imam Khomeini Street e Fajr Square. Il punto di riferimento per gli hotel di fascia alta è il quartiere di Abresan. 
Io ho pernottato presso la Darya Guesthouse, una soluzione economica in Mohaqqeqi Street, punto di riferimento per i viaggiatori zaino in spalla in città. Le camere sono molto semplici (viaggiando in due ho scelto una doppia) ma dotate di condizionatore, bagno privato e materassi molto ma molto duri. Il wi-fi è gratuito ma funzionante solamente nelle ore centrali della giornata, a velocità non certo eccezionali ma gli standard dell’Iran non sono il massimo. La colazione è inclusa nel prezzo ma consiste solamente in pane, burro, marmellata e tè, da ritirare presso la reception e consumare direttamente nell’abitazione. Cordiale lo staff, da segnalare tra tutti Milad, un simpatico ragazzo parlante inglese che ci ha accompagnati in un giro perlustrativo della città appena arrivati.

Tabriz, Darya Guesthouse
Tabriz, Darya Guesthouse

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