Nella Sierra meridionale del Perù, ad un’altitudine di 2761 metri d’altezza, la graziosa città di Ayacucho è una meta rinomata durante i festeggiamenti della Semana Santa. Nel resto dell’anno questa località dal carattere tipicamente coloniale è una destinazione tranquilla, in costante crescita nel panorama turistico nazionale e non, grazie anche alle numerose attrattive dei dintorni.
Ayacucho è una città che si è aperta al turismo solamente a partire dagli ultimi anni del ventesimo secolo. É proprio in questo periodo, infatti, in cui questo isolato capoluogo di uno dei dipartimenti più poveri del Paese è riuscito gradualmente a superare uno dei momenti più bui della storia recente peruviana, quella delle violenze legate al movimento rivoluzionario maoista Sendero Luminoso. Ora il clima che si respira in città è differente nonostante le ferite siano ancora da rimarginare e le pittoresche strade di Ayacucho sono pervase da un’atmosfera vagamente rilassata.
Quanto a me erano anni che in testa balenava l’idea di visitare questa destinazione ma la sua posizione, fuori dagli itinerari che avevo previsto seguire, mi aveva sempre fatto desistere ed evitare cambi di programma all’ultimo momento.
Ayacucho, Plaza de Armas |
Ayacucho mi ha accolto in una calda mattinata di inizio ottobre dopo un faticoso viaggio in autobus dalla città di Abancay. Ciò che subito mi ha colpito sono le chiese, edifici religiosi riccamente decorati che dominano il panorama architettonico cittadino insieme alle abitazioni coloniali adornate da balconi di legno. Non è un caso che Ayacucho sia conosciuta come “ciudad de las 33 iglesias“, letteralmente “città delle 33 chiese”. I più antichi templi cattolici risalgono al XVI secolo, quando i primi ordini religiosi si insediarono nella zona. Una località dal profondo fervore cattolico dunque, con oltre trenta templi in stile rinascimentale, barocco e meticcio, che al loro interno conservano vere opere d’arte come dipinti, icone e pale d’altare scolpite.
Il cuore pulsante di Ayacucho è la Plaza de Armas (o Plaza Mayor de Huamanga), l’unica in tutto il Paese ad avere portali formati da colonne di pietra e portici su tutti e quattro i lati. Sulla piazza si affacciano preziosi edifici coloniali, palazzi tinteggiati di bianco che fungono da quartier generale per le principali istituzioni locali, mentre al centro spicca il monumento dedicato al Gran Maresciallo di Ayacucho Antonio José de Sucre.
Ayacucho, Plaza de Armas |
Nelle vicinanze della piazza l’Arco del Triunfo o de San Francisco è un’altra attrattiva di Ayacucho Costruito nel 1866 da Don Francisco Vargas per abbellire la città e come ingresso per l’Alameda de Santa Clara, mostrava inizialmente una struttura in pietra e argilla poi in seguito venne ristrutturato in occasione del centenario della Battaglia di Ayacucho assumendo l’attuale conformazione di arco semicircolare con un’incoronazione in stile neoclassico.
Ayacucho, Arco del Triunfo |
Tra le chiese la Basílica Catedral è l’edificio più importante ed è situata sul lato est della Plaza Mayor della città di Ayacucho. Per mettere in piedi questa cattedrale dalle tre navate ci sono voluti quasi quarant’anni e la sua costruzione è stata voluta da re Felipe III di Spagna, con volontà pubblicata con regio decreto il 5 luglio 1612. Al suo interno si trovano pale rivestite in foglia d’oro in stile barocco e tele di varie scuole pittoriche dell’era coloniale. Il Templo de Santo Domingo era il secondo edificio religioso della città e fu costruito verso la metà del XVI secolo sotto l’invocazione della Vergine del Rosario. Una curiosità: nella sua facciata un giunco di tre archi sporge verso il lato sinistro. La tradizione popolare vuole che questo fosse il luogo in cui la Santa Inquisizione puniva gli eretici. Il tempio ha una sola navata e l’altare maggiore è decorato da foglie d’oro e da tele colorate. Il Templo y Convento de San Francisco de Asís è invece risalente al XVI secolo. Al suo interno spicca l’altare maggiore, formato da quattro corpi in legno intagliato e dorato ed in stile churrigueresco, ed ospita la campana più grande della città.
Ayacucho, Iglesia de la Compañía de Jesús |
Tra i quartieri di Ayacucho meritano una citazione quelli di Santa Ana, Puca Cruz e Belén. Oltre ad essere caratterizzati da costruzioni con pareti in pietra scolpita e mattoni e tetti di tegole in queste aree sono presenti i laboratori e le abitazioni dei più grandi maestri dell’arte popolare ayacuchana, che esprimono tutta la loro creatività attraverso sculture in pietra di Huamanga, tessuti, pale d’altare, articoli di selleria, e soprattutto i famosi retablos, espressione artistica tra le più riconosciute del Perù. I retablos ayacuchanos sono scatole rettangolari realizzate in cedro e decorate con fiori colorati con rappresentazioni interne in stile andino a riprodurre momenti religiosi come la crocifissione di Gesù Cristo durante la Settimana Santa, il Natale e la nascita di Gesù.
Ayacucho, vista dalla Cattedrale |
Cosa mangiare ad Ayacucho
In generale i piatti ayacuchani sono caratterizzati dalla varietà di sapori e dal mix di elementi. Abbondano la carne di maiale, manzo e agnello, i formaggi, il mais, la patata dolce, il rocoto (un grosso peperone) e il peperoncino piccante. Recandomi al mercato (è uno dei luoghi più economici dove mangiare) ho avuto la possibilità di provare la puca piccante, i cui ingredienti principali sono i seguenti: carne di maiale, patate bianche, peperoncino in polvere, arachidi tostate, aglio, cipolla e olio. Un altro piatto che ho amato particolarmente è il chicharrón de cerdo, carne di maiale fritta. Quest’ultimo si trova un po’ in tutto il Perù ma è uno dei miei cibi preferiti, provato anche nella variante colorata, ovvero al sugo.
Ayacucho, Chicharrón Colorado |
Dove dormire ad Ayacucho
L’hostal Samay
Attorno alla Plaza Mayor sono tante le strutture ricettive a disposizione dei viaggiatori. La mia scelta è caduta sull’Hostal Samay (Jirón San Martin #285), distante poche centinaia di metri. Attirato dai prezzi economici ho optato per una camera singola privata con bagno esterno. La struttura è davvero molto semplice e questo spiega i prezzi bassi. La camera era discretamente pulita, così come il bagno. Durante la mia permanenza ci sono stati problemi con il wifi che non ha funzionato per quasi tutta il tempo trascorso nella struttura. In ogni caso il personale (mamma e figlio gestiscono l’ostello) è cordiale e pronto ad aiutare per qualsiasi informazione. Il mio consiglio è chiedere una camera che non affaccia su Jirón San Martin, trafficata fin dalle prime ore del mattino.
Ayacucho, Hostal Samay |
Altre foto:
Ayacucho, Alameda de Santa Clara |
Ayacucho, Arco del Triunfo |
Ayacucho, Chicharrón de cerdo |
Ayacucho, Iglesia de Santo Domingo |
Ayacucho, Plaza de Armas |
Ayacucho, Iglesia de San Augustín |
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