Sperone Vecchio è uno dei tanti borghi abbandonati in Abruzzo, piccoli centri abitati lasciati a sé stessi per motivi vari come frane, terremoti, mancanza di approvvigionamento idrico etc.. Quando posso cerco sempre di visitarli, amo perdermi tra vicoli ormai coperti dalla vegetazione, entrare ove possibile in abitazioni segnate dal tempo.
Molti borghi della Marsica sono stati abbandonati dopo il terribile terremoto del 1915 che causò oltre 30.000 morti e la distruzione di Avezzano e di molti comuni. Proprio come Sperone Vecchio, frazione appartenente al comune di Gioia dei Marsi. Il nucleo originario fu ricostruito e nuovamente abbandonato. Si tratta di un’escursione suggestiva all’interno del cuore e della storia della Marsica.
Contenuti del post
Il sentiero per Sperone Vecchio da Aschi Alto
Per raggiungere Sperone Vecchio sono partito dalla frazione Aschi Alto di Ortona dei Marsi, nella Valle del Giovenco. Il percorso è facile, il dislivello è di poche centinaia di metri e la durata è di circa 3 ore tra andata e ritorno. Il tutto in uno splendido scenario, alle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Da Aschi Alto si attraversa una vecchia mulattiera, il sentiero del parco V3 per la Fonte Davina (1236 metri), si raggiunge un valico (1319 metri) prima di arrivare alla Torre di Sperone (1280 metri) ed infine, più in basso, il paese fantasma di Sperone Vecchio (1220 metri).
La torre cilindrica che domina dall’alto il vecchio abitato è risalente al XIII secolo. Fu costruita, allineandosi alle analoghe strutture militari presenti intorno al lago Fucino, dai conti dei Marsi durante l’espansione della contea di Celano per controllare il vicino passo Sparnasio.
La vita, a Sperone, fu segnata dalla faglia del Fucino che generò il sisma. Oggi questa è ben visibile sul monte Serrone, proprio lì dove sorgeva il nucleo originario andato completamente distrutto.
A seguito del disastroso terremoto Sperone è un paese fantasma. Gli abitanti della parte più antica si spostarono in un’area più a valle rispetto all’insediamento originale. Nel nuovo agglomerato fu inaugurata nel 1957 una chiesa dedicata a San Nicola, patrono del paese, proprio come quella presente nella parte vecchia. Anche la parte nuova però, fu progressivamente abbandonata dai pochi abitanti rimasti, che scelsero la più abitativa Gioia dei Marsi in un quartiere popolare apposito che porta il nome di Borgo Sperone.
Oggi, ad eccezione della chiesa che appare comunque in pessime condizioni, Sperone appare infestato dalla vegetazione. Chissà quante storie celano i ruderi delle abitazioni che tutt’ora rimangono in piedi.
Nei pressi del borgo la vista spazia su tutta la conca del Fucino.
Il video dell’escursione
Scheda tecnica
Distanza: 11 km ca a/r.
Dislivello positivo: 375 metri ca.
Altitudine minima: 1060 metri ca.
Altitudine massima: 1320 metri ca.
Tempo complessivo: 3h00 ca. a/r
Tipo di percorso: andata e ritorno
Lascia un commento