La mia esperienza in terra nepalese si è quasi conclusa. Ho un’ultima intera giornata a disposizione e non ho la minima idea di cosa fare. In realtà le possibilità sarebbero tante ma non posso allontanarmi più di tanto. Nelle vicinanze di Kathmandu poi ho già visitato le principali attrazioni, Patan e Bhaktapur solo per citarne alcune. La sonnolenta Kirtipur, a soli 5 km a sud-ovest dalla capitale, potrebbe essere quindi la soluzione ideale. In taxi una corsa da Thamel costa 500 rupie, circa 4,50 euro. Scendo nei pressi della piazza principale, al cui centro campeggia una grande vasca d’acqua torbida e verdastra circondata da antiche abitazioni. Nel piccolo invaso alcuni bambini si divertono tuffandosi e nuotando. Accanto alla vasca si erge un piccolo tempio intonacato presidiato da leoni e grifoni.
Kirtipur, piazza principale |
Un ragazzo si avvicina cercando insistentemente di vendermi qualche oggetto d’artigianato locale. Un’altra persona si offre nel farmi da guida ed io declino gentilmente. Di altri turisti stranieri nemmeno l’ombra, sono l’unica possibilità di qualche guadagno extra. Di fronte alla piazza un ingresso conduce al maestoso Tempio di Bagh Bhairab che si affaccia su un cortile punteggiato da piccoli santuari e statue di diverse divinità. Alle spalle dell’edificio religioso una balaustra offre una bella veduta sulla capitale Kathmandu.
Kirtipur, Tempio di Bagh Bhairab |
Uscito dal tempio svolto a destra e dopo aver attraversato parte del villaggio risalgo velocemente una scalinata per raggiungere il Tempio di Uma Maheshwar, una struttura a tre ordini fiancheggiata da una coppia di elefanti in pietra risalente alla fine del 1600. L’unico ristorante aperto oggi in città è il Kirtipur View Point Restaurant, proprio accanto all’edificio sacro. Pranzo in un piccolo terrazzino con splendida vista su Kathmandu ordinando del buff sekuwa (bocconcini di manzo speziati) e patatine fritte.
Kirtipur, Tempio di Uma Maheshwar |
Kirtipur, vista su Kathmandu dal Tempio di Uma Maheshwar |
Attraverso nuovamente il villaggio e mi sposto nella parte opposta di Kirtipur per ammirare il Lohan Dehar, un tempio hindu in stile shikhara, e l’imponente stupa di Chilanchu Vihara, con le sue colorate bandiere di preghiera tibetane che svolazzano al vento. All’esterno dello stupa due bambini giocano con un aquilone. Nelle vie circostanti anziani chiacchierano sull’uscio delle abitazioni newari mentre alcune galline girano liberamente nelle viuzze acciottolate.
Kirtipur, Lohan Dehar |
Kirtipur, Chilanchu Vihara |
Il cielo va annuvolandosi e alcuni tuoni si sentono in lontananza. Non voglio ritornare subito in hotel e nonostante il tempo sia incerto decido di correre il rischio e andare alla scoperta dei dintorni di Kirtipur. Nelle vicinanze c’è il minuscolo villaggio di Chobar che intendo raggiungere con una camminata di circa un’ora. Chiedo informazioni qua e là fino a quando un ragazzo si offre di accompagnarmi a piedi nonostante fosse in procinto di prendere un autobus. Un piccolo gesto che dimostra tutta la bontà del popolo nepalese. Il paesaggio cambia e si aprono verdeggianti distese coltivate a riso. All’esterno di un’abitazione un gruppo di bambini si diverte sulla tipica altalena di bambù costruita appositamente per questo periodo di Dashain.
Raggiungendo Chobar, altalena di bambù |
Chobar è situata su un’altura che domina il fiume Bagmati ed è raggiungibile percorrendo una ripida e lunga scalinata. Le fatiche sono ricompensate dalla vista del Tempio di Adinath Lokeshwar, un edificio newari a tre tetti costruito nel XV secolo e ornato da decine e decine di piatti, posate e placche di metallo attaccate dalle coppiette locali una volta sposate al fine di garantirsi una vita felice insieme. All’esterno si apre la piazza principale nella quale, sotto le arcate di un antico edificio, si sono radunati gli anziani del posto per giocare a carte. Anche qui nessun turista. Dalla piazza si dirama un dedalo di viuzze che attraversa il piccolissimo villaggio fino a raggiungere un monastero buddhista.
Chobar, Tempio di Adinath Lokeshwar |
Chobar, piazza principale |
Dalla parte opposta di Chobar si estende una vasta area verde frequentata dalle coppiette del posto, proprio dinanzi all’ingresso del parco e della grotta di Manjushree. Visito velocemente l’area appena sopra la Gola di Chobar e vado alla ricerca di un taxi non lontano dal Tempio di Jal Binayak, uno dei più importanti santuari di Ganesh della valle di Kathmandu. Taxi non ce ne sono ma una gentile famiglia si offre di darmi un passaggio sino a Thamel. Attendo che finiscano di mangiare prima di metterci in moto. Abbiamo la possibilità di scambiare qualche parola. Il capofamiglia possiede una piccola testata giornalistica a Kathmandu ed oggi ha regalato una giornata libera ai suoi cari per visitare alcune cittadine nei dintorni.
Chobar, raggiungendo il parco di Manjushree |
Chobar, vista dal parco di Manjushree |
Chobar, Tempio di Jal Binayak |
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