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Da Sulmona a Isernia. In treno sulla Transiberiana d′Italia

Giugno 28, 2015 · Manuel Santoro · 4 commenti

Transiberiana d'Italia

Anno 1980. Il giornalista Luciano Zeppegno la chiamò per la prima volta “Transiberiana d’Italia” in un articolo su Gente Viaggi. Di cosa sto parlando? Della linea ferroviaria Sulmona-Carpinone. Il motivo è semplice da spiegare: il suo soprannome è dovuto ai suggestivi panorami imbiancati protagonisti nei mesi invernali, tali da evocare i paesaggi delle fredde steppe russe.
La linea, che faceva parte della direttrice Pescara-Napoli, è stata chiusa al traffico dei passeggeri da ormai da diversi anni, una scelta probabilmente poco oculata in quanto proprio durante i mesi invernali alcune aree che sono attraversate dalla Transiberiana rimangono isolate a causa delle abbondanti nevicate. Le condizioni meteo, infatti, non hanno mai provocato arresti alla ferrovia al contrario di altri mezzi di trasporto.
Ecco quindi l’idea di un’associazione culturale, Le Rotaie-Molise, di far rivivere la tratta in occasioni speciali a scopo turistico, il tutto grazie ad una petizione online cominciata nel 2013 e caratterizzata dall’hashtag #NonPerdiamoQuestoTreno.
Io sono salito a bordo della Transiberiana d’Italia proprio in uno di queste giornate con l’intento di raggiungere la città di Isernia, sede della tradizionale Fiera Agroalimentare delle Cipolle. Com’è andata? Scopriamolo insieme…

Sulmona è conosciuta soprattutto per aver dato i natali al poeta Ovidio e per essere la città dei confetti, Sulmona è anche è il punto di partenza di questo viaggio nel cuore dell’Appennino abruzzese-molisano. Il treno è al completo, come normalmente accade per tutte le giornate organizzate dall’associazione Le Rotaie. I vagoni sono quelli di una volta, con alti scalini per entrare e interni rigorosamente in legno. Un addetto sistema una targa con la scritta “Isernia-Sulmona” sul fianco del convoglio e il capotreno dà l’ordine di partire.

Transiberiana d'Italia
Transiberiana d'Italia, gli interni
Transiberiana d’Italia, gli interni

Si procede lentamente allietati dai canti popolari dei Lupi della Majella. Dopo aver superato il paese di Pettorano sul Gizio la prima fermata è la stazione di Campo di Giove dove sono stati allestiti alcuni banchetti per la degustazione di prodotti tipici come pecorino, neole e alcune tipologie di fritti locali. Il treno, come normale che sia, è il soggetto più fotografato dai turisti durante la sosta. Ripresa la marcia ammiriamo il paesaggio in cerca di qualche angolo suggestivo da immortalare. Siamo nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Osserviamo piccoli borghi, distese erbose e fitte faggete.

Transiberiana d'Italia, Pettorano sul Gizio
Transiberiana d’Italia, Pettorano sul Gizio
Transiberiana d'Italia, sosta alla stazione di Campo di Giove
Transiberiana d'Italia, sosta alla stazione di Campo di Giove
Transiberiana d'Italia, sosta alla stazione di Campo di Giove
Neole abruzzesi
Transiberiana d’Italia, sosta alla stazione di Campo di Giove
Transiberiana d'Italia
Transiberiana d’Italia

Un piccolo capriolo osserva il passaggio del treno all’interno del Quarto di Santa Chiara, un ampio pascolo che periodicamente, nei mesi con più precipitazioni, vede un allagamento temporaneo. Intanto anche sul secondo vagone è stato allestito uno spazio per l’assaggio di altri prodotti locali. A Rivisondoli-Pescocostanzo, la seconda stazione più alta d’italia dopo quella del Brennero con i suoi 1268 metri di quota, sostiamo nuovamente qualche minuto. È l’ultima fermata prima di arrivare ad Isernia.

Transiberiana d'Italia, sosta alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo
Transiberiana d'Italia, sosta alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo
Transiberiana d’Italia, sosta alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo
Transiberiana d'Italia, Castel di Sangro
Transiberiana d'Italia, Castel di Sangro
Transiberiana d’Italia, Castel di Sangro
Transiberiana d'Italia, assaggio di prodotti locali
Transiberiana d’Italia, assaggio di prodotti locali

Quando scendiamo sono le tredici e ci incamminiamo verso Corso Garibaldi nel centro storico della città che con i suoi stretti vicoli ha saputo mantenere in parte l’aspetto di una volta. Superiamo l’ombrosa Villa Comunale e raggiungiamo Piazza San Pietro Celestino V dove fa bella mostra il simbolo della città, la Fontana Fraterna, conosciuta anche con il nome di Fontana delle Sette Cannelle. La posizione in cui ora la vediamo non è quella originaria. Un tempo era situata in piazza Fraterna, di fronte alla chiesa della Concezione, ma dopo il bombardamento alleato del 1943 si optò per lo spostamento del monumento. Una curiosità, l’epigrafe sulla fontana con la dicitura “AE PONT” si dice appartenesse al monumento sepolcrale di Ponzio Pilato. A poche centinaia di metri dalla piazza uno degli edifici più importanti della città, la Cattedrale dedicata a San Pietro Apostolo.

Isernia, Fontana Fraterna
Isernia, Fontana Fraterna
Isernia, Cattedrale di San Pietro Apostolo
Isernia, Cattedrale di San Pietro Apostolo

Per il pranzo ci rechiamo nel ristorante-braceria Retrogusto in via Lo Russo. Il menu non poteva che essere a base di cipolle: carbonara rivisitata con cipolle, frittata a base di patate e cipolle di Isernia ed una macedonia a completare il tutto. A piedi ci spostiamo verso la Fiera Agroalimentare delle Cipolle che ai nostri occhi appare come un grande mercato rionale. La fiera, legata alla ricorrenza dei santi Pietro e Paolo può vantare una lunghissima tradizione in quanto venne nominata già nel 1487, in uno dei settantacinque Capitoli della Bagliva, testimonianza che essa preesisteva da secoli. Le bancarelle vendono prodotti di ogni genere; capi d’abbigliamento, prodotti enogastronomici, giochi per bambini e infine una colorata area riservata ai frutti della terra e quindi alle cipolle, dove quelle locali, con bulbo di colore bianco, forma schiacciata e pezzatura grande, sono le più vendute.

Isernia, Fiera Agroalimentare delle Cipolle
Isernia, Fiera Agroalimentare delle Cipolle
Isernia, Fiera Agroalimentare delle Cipolle
Isernia, Fiera Agroalimentare delle Cipolle

Alle 18 la Transiberiana d’Italia si appresta a ripartire e noi facciamo ritorno in stazione. Il viaggio è piacevole, il sole scende all’orizzonte e le montagne vengono illuminate dolcemente da una luce dorata. Si conclude così una delle esperienze più belle da fare almeno una volta nella vita in questa parte d’Appennino.

Viaggio di ritorno con la Transiberiana d'Italia
Viaggio di ritorno con la Transiberiana d'Italia
Viaggio di ritorno con la Transiberiana d'Italia
Viaggio di ritorno con la Transiberiana d'Italia
Viaggio di ritorno con la Transiberiana d’Italia
Per maggiori informazioni:
www.lerotaie.com

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Commenti

  1. SeRgio dice

    Luglio 7, 2015 alle 1:42 pm

    Sono incappato sul tuo blog per sbaglio ma me ne sono già innamorato!
    L'idea è molto carina ed i post sono ben realizzati… sembra di poter viaggiare con te!

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Luglio 7, 2015 alle 2:29 pm

      Grazie Sergio! Fanno sempre piacere commenti di questo tipo! Grazie mille! Manuel

      Rispondi
  2. Unknown dice

    Luglio 18, 2015 alle 11:29 am

    Per noi è un po' fuori mano ma se si capita da quelle parti l'idea di una transiberiana italiana mi piace parecchio!

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Luglio 18, 2015 alle 9:20 pm

      È un'esperienza che consiglio. E magari se avete bisogno di qualche consiglio sono a disposizione!

      Rispondi

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Blogger, tour leader e digital creator.
Autore del libro "Ande dimenticate".
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🇮🇹 Erano trascorsi già alcuni anni dall'ult 🇮🇹 Erano trascorsi già alcuni anni dall'ultima volta che avevo ammirato Scanno in una veste tipicamente invernale. Così ho colto l'occasione al volo, la neve caduta negli scorsi giorni era una valida scusa per trascorrere una notte prima della nuova chiusura. La sorpresa è stata grande quando al risveglio ho visto cadere una leggera ma suggestiva nevicata (Abruzzo - Italia) 🌨️

A few years had already passed since I had last admired Scanno in a typical winter jacket. So I took advantage, the snow that had fallen in recent days was a valid excuse to spend a night before the new closure. The surprise was great when upon waking up I saw a light but suggestive snowfall (Abruzzo - Italy) 🌨️

Ya habían pasado algunos años desde la última vez que había admirado Scanno con una típica chaqueta de invierno. Por eso he aprovechado, la nieve que había caído en los últimos días era una buena excusa para pasar una noche antes del nuevo cierre. La sorpresa ha sido grande cuando al despertar he admirado una nevada ligera pero sugerente (Abruzzo - Italia) 🌨️
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🇮🇹 I borghi montani al tempo del Coronavirus 🇮🇹 I borghi montani al tempo del Coronavirus sembrano sospesi nel tempo. Qualche presenza quasi invisibile lungo le strade ma soprattutto gli animali che si appropriano degli spazi attorno ai centri urbani. Come a Villalago, nei pressi del lago Pio (Abruzzo - Italia) 🦌

The mountain villages at the time of the Coronavirus seem suspended in time. Some almost invisible presence along the streets but with the animals that take possession of the spaces around urban centers. Like in Villalago, near Lake Pio (Abruzzo - Italy) 🦌

Los pueblos de montaña en la época del Coronavirus parecen suspendidos en el tiempo. Alguna presencia casi invisible por las calles pero sobre todo los animales que se adueñan de los espacios alrededor de los núcleos urbanos. Como en Villalago, cerca del lago Pio (Abruzzo - Italia) 🦌
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🇮🇹 Uno dei gioielli di Faraone Vecchio (o An 🇮🇹 Uno dei gioielli di Faraone Vecchio (o Antico) è senza dubbio la Chiesa di Santa Maria delle Misericordie. L'edificio è risalente alla metà del quattrocento in cui fu costruita solo la parte muraria bassa. Il resto della struttura fu edificato solo negli anni successivi, mentre l’aspetto attuale è il frutto di restauri ottocenteschi. Gli interni, affrescati, sono ormai in decadenza. Parte della cupola è crollata (Abruzzo - Italia) ⛪

One of the jewels of Faraone Vecchio (or Antico) is undoubtedly the Church of Santa Maria delle Misericordie. The building dates back to the mid-fifteenth century when only the lower part of the wall was built. The rest of the structure was built only in the following years, while the current appearance is the result of nineteenth-century restorations. The frescoed interiors are now in decline. Part of the dome has collapsed (Abruzzo - Italy) ⛪

Una de las joyas de Faraone Vecchio (o Antico) es sin duda la Iglesia de Santa Maria delle Misericordie. El edificio data de mediados del siglo XV cuando solo se construyó la parte baja de la muralla. El resto de la estructura se construyó solo en los años siguientes, mientras que el aspecto actual es el resultado de restauraciones del siglo XIX. Los interiores con frescos están ahora en declive. Parte de la cúpula se ha derrumbado (Abruzzo - Italia) ⛪
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🇮🇹 Ho visitato finalmente il borgo fantasma 🇮🇹 Ho visitato finalmente il borgo fantasma di Faraone Vecchio (o Antico), una frazione del comune di Sant’Egidio alla Vibrata. Il centro abitato venne abbandonato a partire dal 1965, a seguito di una scossa di terremoto che nel 1950 provocò danni ingenti a tutti gli edifici costringendo alla costruzione di un nuovo centro a poca distanza. Un arco dà il benvenuto al borgo, oltre la quale è situata la chiesa di Santa Maria delle Misericordie. Nel cuore del paese si trova il palazzo dei Baroni Farina, affrescato all'ultimo piano, che ospitò un convento di suore e successivamente un asilo (Abruzzo - Italia) 👻

I finally visited the ghost town of Faraone Vecchio (or Antico), part of the municipality of Sant’Egidio alla Vibrata. The inhabited center was abandoned in 1965, following an earthquake which in 1950 caused extensive damage to all the buildings, forcing the construction of a new center not far away. An arch welcomes the village, beyond which is the church of Santa Maria delle Misericordie. In the heart of the town is the Palazzo dei Baroni Farina, frescoed on the top floor, which housed a convent of nuns and later a kindergarten (Abruzzo - Italy) 👻

Por fin visité el pueblo fantasma de Faraone Vecchio (o Antico), parte del municipio de Sant’Egidio alla Vibrata. El centro habitado fue abandonado a partir de 1965, tras un terremoto que en 1950 provocó importantes daños en todos los edificios, obligando a construir un nuevo centro no muy lejos. Un arco da la bienvenida al pueblo, más allá del cual se encuentra la iglesia de Santa Maria delle Misericordie. En el corazón de la ciudad el Palazzo dei Baroni Farina, con frescos en el piso superior, albergaba un convento de monjas y más tarde una guardería (Abruzzo - Italia) 👻
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🇮🇹 Tra le proprietà dei baroni Genova-Rulli 🇮🇹 Tra le proprietà dei baroni Genova-Rulli figurava anche questo immobile oggi abbandonato, donato in eredità per ospitare un orfanotrofio. Questo palazzo di antica costruzione ospitò dopo la seconda guerra mondiale le bambine della città rimaste orfani sotto la guida di alcune suore. L'attività durò qui una decina di anni prima che la struttura venne dichiarata inagibile per motivi idro-geologici. L'edificio si sviluppa su due piani, circondato da giardino (oggi un bosco) a sua volta delimitato da una muraglia con quattro piccole torri agli angoli a scopo difensivo (Abruzzo - Italia) 👧🏻

Among the properties of the Genoa-Rulli barons there was also this abandoned building, donated as an inheritance to housing an orphanage. This ancient building housed after the Second World War the children of the city who were orphaned under the guidance of some nuns. The activity lasted here about ten years before the structure was declared uninhabitable for hydro-geological reasons. The building is spread over two floors, surrounded by a garden (now a wood) in turn bordered by a wall with four small towers at the corners for defensive purposes (Abruzzo - Italy) 👧🏻

Entre las propiedades de los barones Génova-Rulli también se encontraba este edificio ahora abandonado, donado como herencia para albergar un orfanato. Este antiguo edificio albergó después de la Segunda Guerra Mundial a las niñas de la ciudad que quedaron huérfanos bajo la dirección de unas monjas. La actividad duró aquí unos diez años antes de que la estructura fuera declarada inhabitable por razones hidrogeológicas. El edificio se distribuye en dos plantas, rodeado por un jardín (ahora un bosque) a su vez bordeado por un muro con cuatro pequeñas torres con fines defensivos (Abruzzo - Italia) 👧🏻
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