Se qualcuno mi chiedesse un consiglio su quali borghi visitare nella provincia di Pescara sicuramente andrei a citare Corvara (da non confondere con Corvara in Badia, in Trentino Alto Adige). Corvara è un pittoresco borgo arroccato sotto una montagna dalla cresta aguzza, il monte La Queglia, ideale per combinare la visita di un paesino con una rigenerante passeggiata nella natura.
In una giornata di fine primavera sono partito nei pressi del cimitero, lì dove comincia il sentiero attraverso una ripida scalinata in pietra che fa guadagnare velocemente quota.
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Il sentiero per monte La Queglia
Salendo sono d’obbligo alcune soste per ammirare il paesaggio circostante: terreni coltivati, monti, mare, vallate.
Il sentiero non è segnato ma la traccia è ben evidente e ci sono diversi omini. Brevi tratti sono un po’ esposti ma non c’è nulla di così difficile. L’itinerario attraversa tutta la dorsale di quello che anticamente era chiamato Monte Aquileio. La cresta si presenta a volte rocciosa e a volte morbida ed erbosa e la vetta del monte La Queglia offre panorami a trecentosessanta gradi sulla catena del Gran Sasso, sulla vallata del fiume Pescara, sulla Maiella e sul Morrone.
L’arrivo sul monte La Queglia è segnato da una croce. Qui mi sono fermato per godere della splendida vista e per consumare il mio pranzo al sacco.
Dalla vetta è possibile continuare sino al vicino paese di Pescosansonesco, per ritornare a Corvara attraverso un altro sentiero completando un itinerario ad anello. Io ho preferito scendere dalla via dell’andata. È bene sapere che da Pescosansonesco è possibile raggiungere il colle del Pizzo della Croce dove è situato un interessante sito archeologico. Nello specifico sono qui presenti i resti di un santuario italico-romano risalente al 91 a.C..
Il borgo semi-abbandonato di Corvara
Giungendo al punto di partenza non mi sono fermato, dirigendomi invece verso il borgo medievale di Corvara. Qui il tempo sembra essersi fermato. Le vecchie abitazioni sono arroccate tra loro ed è possibile ammirarne le case-mura, la torre circolare e il campanile, ciò che è rimasto della vecchia chiesa. Alcuni edifici sono a rischio crollo, ragion per cui si è pensato di puntellarle
Poche persone sono rimaste ad abitare qui – una decina nella parte antica, insieme ad una manciata di capre, cani (apparentemente un po’ aggressivi) e gatti – ed il paesino appare quasi abbandonato a sé stesso mantenendo allo stesso tempo il fascino di un paesino rurale tipico dell’Abruzzo.
Corvara non dista molto da Forca di Penne, valico strategico dove un tempo transitavano le greggi del Tratturo Magno.
Il mio consiglio è quello di venire qui soprattutto nelle stagioni intermedie ma anche in inverno e in estate è possibile percorrere questi sentieri.
Il video dell’escursione
Scheda tecnica
Distanza: 4,2 km ca a/r.
Dislivello positivo: 420 metri ca.
Altitudine minima: 690 metri ca.
Altitudine massima: 990 metri ca.
Tempo complessivo: 2h30 ca. a/r
Tipo di percorso: andata e ritorno
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