In Perù i viaggi in autobus sono spesso sinonimo di lunghi trasferimenti. Per diverse ragioni la tratta in autobus dalla città di Ayacucho a quella di Huancayo può essere giustamente considerata una delle più faticose. Condizione delle strade, chilometraggio elevato e conformazione del territorio ne fanno uno dei percorsi più pesanti da affrontare. Eppure da poco tempo a questa parte la situazione è sensibilmente migliorata con le strada che è stata integralmente asfaltata e ciò ha ridotto i tempi di percorrenza di alcune ore. Nonostante questo i 300 km che separano le due città vengono coperti in circa sette ore. Di Ayacucho ne ho già parlato in un precedente articolo, così come di Huancayo, conosciuta come la “ciudad incontrastable” (città inconquistabile), per via della sua gloriosa storia passata.
Per affrontare questo percorso ho optato per la compagnia Molina, in partenza ad Ayacucho dal Terrapuerto Las Américas alle ore 8:50. La scelta di quest’orario è dettata dalla mia preferenza nel viaggiare nelle prime ore mattutine per non dover affrontare i trasferimenti in serata, con poca visibilità. Ho pensato di scrivere questo post proprio per raccontare la mia esperienza e ciò che andrete ad ammirare se anche voi, come me, decidete di affrontare questo tragitto.
Da Ayacucho a Huancayo. Autobus Empresa Molina |
Una volta usciti da Ayacucho la strada prosegue tra tratti estremamente panoramici, con montagne a perdita d’occhio ricoperte da alberi bassi e piante di agave, ad altri in cui la carreggiata si snoda attraverso una successione di curve accanto a costoni rocciosi. Si superano villaggi prima di arrivare a Huanta dove sul mezzo sale altra gente. Dopo Huanta il paesaggio diventa più rurale e le montagne con meno vegetazione. Il percorso tende a scendere progressivamente sino ai 2200 metri, dove spuntano cactus e piante grasse. La via diventa stretta ed in alcuni punti è invasa da detriti che sono scivolati giù con le piogge dalle pareti rocciose circostanti. Dopo una costante discesa si comincia a salire tra stretti tornanti e in alcuni punti la strada è deformata da piccole frane. È un’inesorabile ascesa con panorami spettacolari e montagne dalle sfumature rossastre.
Da Ayacucho a Huancayo in autobus. Il paesaggio nella prima parte |
Pietre di dimensioni più o meno grandi stazionano in mezzo alla carreggiata e l’aiutante dell’autista è costretto a scendere per pulire la strada. Ad una quota più alta i colori cambiano e prima del pittoresco villaggio di Marcas sono il marrone dei campi zollati ed un timido verde a fare da padrone. La strada è molto stretta e spesso l’autobus o i mezzi incrociati devono farsi spazio con abili manovre. In poche decine di chilometri si è saliti di oltre 1200 metri. Segue il villaggio di San Isidro dove qui, e in tutta la zona, si continua ad arare i campi come un tempo, aiutati dai buoi. Si susseguono villaggi di terra e il percorso offre vedute talmente belle che vorrei fermarmi ed immortalare il tutto. Burroni e precipizi caratterizzano la sezione precedente al centro abitato di Caja Espiritu. Da notare come il suo collegio è in stato di completo abbandono. Si prosegue su tratti di strada senza protezione tra campi e minuscoli villaggi. Acobamba è la cittadina più grande della zona e proprio qui ci fermiamo per pranzare. Con 30 minuti liberi a disposizione si ha la possibilità di scegliere il locale dove consumare il proprio pasto. Io ho optato per un ristorantino con menù a soli 5 soles (poco meno di 2 euro): caldo de gallina e pollo alla parrilla accompagnato da una patata bollita e riso.
Da Ayacucho a Huancayo in autobus. Pranzo ad Acobamba |
Dopo Acobamba uno dei primi villaggi è Puca Cruz. Tra le coltivazioni appaiono particolari conformazioni rocciose simili ai Cammini delle Fate della Cappadocia ed anche un vivace fiumiciattolo dove la gente del posto è intenta a lavare i propri panni. Per entrare nell’abitato di Paucará si è costretti ad affrontare una deviazione su strada sterrata ed in pessime condizioni. Muri a secco delimitano gli appezzamenti di terra dove mucche, pecore e maialini si muovono liberamente. Si sale di quota ed il paesaggio è più verdeggiante. Fanno la comparsa i lama, segno che l’altitudine è quasi vertiginosa. La vegetazione tende a diradarsi, poco prima di arrivare alla laguna Azul Cocha, mentre l’altopiano che si va aprendo è coperto da pozze più o meno grandi. Ormai si sfiora quota 4500 metri. Qui cholitas in abiti tradizionali accompagnano i propri lama al pascolo.
Da Ayacucho a Huancayo in autobus. Paesaggi ad alta quota |
Appena prima il villaggio di Acoria comincia la discesa e nei pressi di Izcuchaca una lunga serie di tornanti. La strada incrocia quindi la ferrovia del mitico Tren Macho e comincia a seguire il limaccioso letto del fiume Mantaro. Izcuchaca è conosciuta per il suo celebre ponte coloniale. Il fiume è una sorta di cimitero e a bordo della strada che continua a seguire il fiume sono tantissime le croci a testimonianza dei vari incidenti stradali. Si prosegue nella Valle del Mantaro caratterizzata dal marrone dei campi mentre il cielo sembra minacciare pioggia in direzione Huancayo. La “ciudad incontrastable” mi accoglie sempre alla sua maniera, caotica e trafficata, ma è sempre un piacere per me tornare da queste parti. Huancayo è la mia base preferita per conoscere la zona centrale del Perù, ricca di pittoreschi villaggi e splendidi paesaggi rurali.
Da Ayacucho a Huancayo in autobus. Izcuchaca |
Altre foto:
Da Ayacucho a Huancayo in autobus |
Da Ayacucho a Huancayo in autobus. Huancayo |
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