Nella Val Maone ero già stato tanti anni fa, una delle mie prime escursioni. Andai impreparato nonostante la calda giornata estiva e fu una giornata da ricordare, con tanti amici e buona compagnia. La raggiunsi partendo dal borgo di Pietracamela.
A distanza di diverso tempo ho deciso di tornarci, questa volta partendo dalla stazione sciistica di Prati di Tivo per attraversare una delle valli glaciali più belle del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, un percorso che mi ha portato da Prati di Tivo alle “capanne”, antichi ricoveri pastorali a quota 1957 metri. Io mi sono fermato qui a causa delle condizioni meteo e per la presenza della neve ma è possibile proseguire fino a raggiungere il Rifugio Garibaldi.
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Il sentiero per la Val Maone
Si tratta di una passeggiata facile che avviene prima su una strada sterrata che sale sulla sinistra dell’Hotel Prati di Tivo (m 1430) (sentiero CAI 100), poi su comodo sentiero. Il punto di partenza esatto è proprio nei pressi degli impianti di risalita dove appare una sbarra con lo stemma dell’area protetta.
La prima parte, all’interno di un bosco, non è molto scenografica ma ben presto si esce ed il panorama comincia ad offrire il meglio di sé, condito da fiori colorati, piccole cascate che scendono dai costoni rocciosi e soprattutto alcuni esemplari di camoscio.
Il periodo migliore per venire qui è in tarda primavera, dopo lo scioglimento delle nevi. Tra saliscendi si costeggiano le dure pareti del Corno Piccolo per poi arrivare alle cascate del Rio Arno. Una breve deviazione in discesa per arrivare alla base dei salti d’acqua è d’obbligo. L’indicazione è visibile ma potrebbe sfuggire. In ogni caso il rumore dell’acqua è ben udibile. Vi è anche una piccola terrazza panoramica per ammirare le cascate dall’alto.
Manca poco per la parte più spettacolare della Val Maone, stretta in una morsa tra Pizzo d’Intermesoli e Corno Piccolo, prima di entrare in una valle che attraversa i canaloni del Corno Grande, sulla conca di Campo Pericoli. È una zona frequentata dagli amanti dell’arrampicata sportiva. Un’ulteriore deviazione, mezz’ora tra andata e ritorno, consente di raggiungere la Grotta dell’Oro, ai piedi dell’Intermesoli. Al suo interno incisioni e graffiti.
Procedendo a mezza costa, per ghiaioni e terrazzi erbosi, ho raggiunto il ripiano delle Capanne, quasi interamente ricoperto di neve visto il periodo. Qui si trovano i resti di alcune costruzioni in pietra, utilizzate dai pastori e restaurate dall’ente Parco.
Il ritorno avviene sulla stessa via dell’andata.
Il video dell’escursione
Scheda tecnica
Distanza: 12 km ca.
Dislivello: 715 metri ca.
Altitudine minima: 1420 metri ca.
Altitudine massima: 1960 metri ca.
Tempo complessivo: 4h30 ca.
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